mercoledì 4 agosto 2010

Desperado

Come promesso, eccomi qui a braccetto con l'amico Robert Rodriguez per il secondo capitolo della trilogia messicana con protagonista il personaggio del Mariachi, sostituito in corsa dopo il film omonimo da un Banderas al suo primo ruolo di protagonista negli Usa nonchè fortemente voluto dalla produzione Columbia, che intravide le possibilità economiche del giovane regista texano di origini latine e del suo connubio con l'attore spagnolo.
E "il bell'Antonio", che sicuramente allora incarnava l'ideale del "fascino dannato" molto più di Carlos Gallardo - che interpretava il chitarrista divenuto sicario nel capitolo precedente -, si carica con la dovuta dose d'ironia il personaggio sulle spalle, asservendo più che bene al compito assegnatogli dal regista e non sfigurando neppure nelle brevi parti dedicate ai flashback del primo film rigirate per l'occasione in modo da creare un ponte ideale fra le due pellicole e il "nuovo" personaggio del Mariachi.
Non vedevo Desperado da anni, e onestamente non capisco per quale motivo ricordassi soltanto la seconda parte - forse, allora, Salma Hayek e le sue forme distolsero la mia giovane mente dal resto, chissà!? -, onestamente divertente per le improbabili sparatorie ma dalla trama troppo persa nella storia d'amore del protagonista con l'affascinante libraia per l'appunto interpretata dalla Hayek e sgonfiata di tutta la fulminea freschezza della prima parte, cinematograficamente superiore - e di gran lunga - al finale.
I monologhi di Steve Buscemi e Quentin Tarantino, girati nello stesso bar di fronte agli stessi brutti ceffi, sono due chicche degne dello stesso regista di Pulp fiction: ironici, tesi, divertenti, cattivi, sottilmente - ma neanche troppo - grotteschi, ed entrambi capaci di dare l'occasione all'attore di sfoderare tutto il suo talento - e in questo caso, meglio di certo Buscemi che Tarantino, che potrà anche divertirsi, ma che come attore non vale l'unghia del mignolo di se stesso regista -.
L'apertura della pellicola, affidata alle movenze nervose ed imprevedibili dell'appena citato Buscemi e agli inserti in flashback del racconto gonfiato delle imprese del Mariachi è assolutamente irresistibile, e lascia presagire - e sperare che sia proprio così - già l'atmosfera del cult, la cui atmosfera rimane ben presente fino al termine della sequenza che vede Tarantino fra i protagonisti: la sua barzelletta - fantastica, peraltro -, preludio alla carneficina che il Mariachi scatenerà all'interno del locale, è una vera e propria perla di utilizzo del tempo scenico, della narrazione e dell'uso magistrale del grottesco.
Peccato, dunque, che l'arrivo della bella rovini senza ombra di dubbio il percorso iniziato trionfalmente di questo circo di bestie da polvere e pallottole, che se non perde dal punto di vista dell'intrattenimento e del divertimento - così come dei morti ammazzati - precipita clamorosamente passando dal film d'autore "sbarazzino" - ieri ho citato, in proposito, La casa del diavolo, ma quasi tutti i film di Tarantino sono così - al semplice blockbuster d'azione arricchito semplicemente dal talento visivo e nel montaggio di Rodriguez.
Di sicuro non sarà il film del secolo, ma ad ogni modo tutto questo sminuirlo non mitiga certo il divertimento che ne comporta la visione, specie se accompagnata da bevande e cibi adeguati e in tema, un pò di quella spacconeria guascona degna dei veri credenti del "grindhouse" e tutta la calura estiva che, anche in notturna, favorisce lo stravaccamento selvaggio da divano.
Se cercate qualcosa per una serata sbronza e rutto libero, Desperado calza a pennello.
Burp!

MrFord

"Desperado, why don't you come to your senses?
You been out ridin' fences for so long now."
Eagles - "Desperado"

4 commenti:

  1. peccato che ero in serata stuffia, se no me lo sarei goduto volentieri anche io!
    E comunque tu sei bello e proprio bello!

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  2. Dai, che ci godiamo C'era una volta in Messico uno dei prossimi giorni!
    E comunque, tu sei molto più bella di me!

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  3. Dell'insulina,presto! XD
    A me è piaciuto molto Desperado,era il periodo d'oro di Banderas e lui mi piaceva tantissimo....adesso è un simpatico vecchietto che inforna biscotti,e va bene così.Sono curiosissima di vederlo nel nuovo Expendables!

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    Risposte
    1. A me lui è sempre stato simpatico, da Two much ai film di Almodovar, dagli Expendables ai biscotti.
      Vedrai che accanto a Stallone ti spaccherà dal ridere!

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