sabato 12 febbraio 2011

La fisica dei supereroi

La trama (con parole mie): James Kakalios, nonostante l'agghiacciante cognome, è un tipo pane e salame come piace a me. Professore di fisica ed amante dei fumetti, ha pensato che un modo per rendere interessante la materia ai suoi studenti così come a gente cui, dai tempi della scuola, non è mai fregata un'emerita cippa di Newton e soci fosse quella di associare la scienza ai supereroi, andando ad analizzare concetti come le leggi della termodinamica o la meccanica quantistica in funzione di Superman o Iron man.

Malgrado ogni giorno maledica la scelta del me stesso tredicenne, sono un reduce del liceo scientifico. 
Avrei dovuto capire prima - ma cosa si capisce davvero, alla scuola media!? - che non ero fatto per la scienza, avendo un approccio totalmente non analitico alla vita ed una curiosità che si orientava principalmente su altri aspetti della stessa: giunto all'ultimo anno delle superiori, ricordo che venni presentato all'esame di maturità con una media molto alta in tutte le materie eccetto, per l'appunto, matematica e fisica.
La professoressa delle stesse, il primo giorno del triennio, quando arrivai in classe in ritardo, mi fece entrare ed uscire dall'aula per tre volte, prima di darmi il gentile permesso di stare al primo banco, attaccato alla cattedra - era l'unico rimasto libero, del resto -: da quel momento il nostro rapporto è cresciuto progressivamente, rivelandosi un idillio degno del miglior film horror.
Allo scritto di matematica della maturità fui il primo della scuola a consegnare.
La mia esimia insegnante, ovviamente scelta dai miei furbissimi compagni membro interno della commissione, diede un'occhiata al mio compito affermando che "non era poi così male".
Presi un sonoro quattro.
Fortunatamente il tema fu il migliore della scuola, e all'orale me la cavai bene con letteratura e inglese.
Questo giusto per creare l'atmosfera perfetta e ricordare il mio straordinario rapporto con la fisica.
Del resto, con gli anni e senza cattivi insegnanti, ho rivalutato molto l'importanza della scienza non soltanto per il progresso che ci permette di vivere come viviamo, ma anche, e soprattutto, perchè in realtà l'approccio di un uomo dedito alla stessa è molto simile, a livello passionale, a quello di chi si lega in qualche modo all'arte, o al cibo, al sesso, alle bevute, alla vita. 
Solo un pò più nerd.
Dunque, quando mio fratello, per Nachele, ha tentato l'esperimento di questo interessantissimo libro, mi ha riavvicinato al mondo misterioso della fisica grazie alla grande passione che, anche in un periodo di magra come questo, ho sempre nutrito per il fumetto come mezzo di comunicazione nonchè espressione artistica.
James Kakalios, che onestamente deve saperne parecchio, nell'ambito di Newton e compari, riesce, nonostante l'evidente difficoltà di chi potrebbe darci dentro con formule e spiegazioni per non profani, a conciliare Atomo e Flash, Hulk e Spider Man con le principali leggi fisiche e le più moderne teorie delle stringhe et similia.
Certo, leggere quello che, di fatto, è un trattato di una materia che non ho mai studiato davvero bene e a distanza di più di dieci anni è risultato a tratti ostico, nonostante il fumetto, ma occorre ammettere che l'autore riesce a mantenere saldamente la promessa fatta ad inizio testo di connotare l'intera opera in modo che la stessa risulti fruibile ad ogni tipo di pubblico, senza, dunque, escludere chi la fisica non l'ha mai studiata, ma ama gli eroi di carta, oppure chi, semplicemente, è alla ricerca di uno svago e non vuole tormentarsi l'anima - e le parti basse - con un elenco infinito di formule e teorie.
Gli eroi ed i fenomeni agli stessi correlati analizzati dall'autore sono molti, in egual misura esponenti della Marvel e della DC Comics, i due colossi padri del fumetto made in Usa - per chi non lo sapesse, un pò come Milan e Inter, rappresentano, spesso, due realtà e scelte completamente diverse, per quanto estremamente affini: da una parte abbiamo Spider Man, Hulk, Thor, Capitan America, I Fantastici Quattro, Gli X-Men, dall'altra Superman, Batman, Lanterna Verde, la JLA, Atomo, Flash -, nonchè molto equamente distribuiti in modo da costituire un percorso che parte dalla fisica classica e finisce con le più moderne teorie legate al tempo, ai quanti e all'importanza del transistor.
Detto così, lo so, suonerà veramente come una cosa da sfigati mortali, quelli che stanno qualche gradino sotto gli appartenenti al Glee club.
Eppure, fidatevi di un vecchio rinnegato - e rinnegatore - della materia: sarà perchè associata ai miei adorati figli dei buoni, vecchi, "giornalini", ma scoprire chi e perchè rispetta le leggi del cosmo cui noi sottostiamo ad ogni nostro gesto è stata davvero una pacchia.


MrFord


"Hanno ucciso l'Uomo Ragno 
chi sia stato non si sa,
forse quelli della mala,
forse la pubblicità."
883 - "Hanno ucciso l'Uomo Ragno" -

14 commenti:

  1. anch'io reduce (pentito) del liceo scientifico e anch'io con odio per matematica (sono andato alla maturità con 5) e fisica (addirittura con 4!).
    chi l'avrebbe detto? siamo rivali più simili di quanto previsto :D

    io però mi sa che non sono ancora pronto per una rivalutazione della fisica...

    RispondiElimina
  2. Considerato che per una volta non mi hai raccontato tutto il libro, penso che tenterò di leggerlo!
    Che bello adesso viaggiamo insieme!!!!

    RispondiElimina
  3. io invece sono stato il primo della classe a finire lo scritto di matematica, era giusto e l'ho anche passato a qualcuno (forse questo non dovevo dirlo); arrivato all'università mi si è aperto un mondo: due fantastici professori mi hanno fatto odiare l'analisi e la fisica.
    Non ho ancora superato il trauma, se e quando ce la farò potrei anche pensare di leggere questo libro (ma solo perché ci sono i supereroi).

    RispondiElimina
  4. Cannibale, abbiamo davvero avuto un destino liceale comune: io, alla maturità, sono stato presentato con 4 e 4! Ahahahahahah!

    Julez, viaggiare insieme è sempre bellissimo!

    Bert, non ti ci vedevo esperto in materia, ma potrai recuperare diventando il mio apprendista di supereroi, che ne dici!? ;)

    RispondiElimina
  5. tutti o quasi ex scienziati? io avevo un odio viscerale in entrambi i campi (par condicio), fisica per le materie scientifiche e latino per quelle umanistiche. giunto al quarto anno, appurato il fatto che per me studiarle non serviva assolutamente a nulla, pensai bene di non studiarle più e di escogitare metodi per bypassarle. per fisica optai per consulenze informatiche (= spacciando film pirata al prof), per latino invece la buttai sulla simpatia. per fisica funzionò, per latino ovviamente no!

    RispondiElimina
  6. Molto più portato per le materie umanistiche (e l'aver sbagliato indirizzo di studi all'inizio della mio percorso universitario, sviato dai più allettanti sbocchi lavorativi, diciamo, - ahimé! - lo dimostra... Per fortuna, me ne sono accorto abbastanza in tempo, poi... :P), io avevo un rapporto strano, molto diverso con matematica e fisica (altro reduce dal liceo scientifico): se in matematica ottenevo difficilmente un "anoressico" 7, in fisica arrivavo addirittura al 9 (e un po' me ne vergogno ancora adesso... eheheh... :P); quest'ultima, paradossalmente, mi piaceva molto di più e quindi il mio impegno per essa era molto più costante ed "appassionato". Le materie umanistiche le studiavo anch'io con facilità e passione, e la media lo dimostrava. ;)

    Ad ogni modo, mi hai incuriosito, cowboy senza nome... eheh... :P, e credo proprio che lo leggerò.
    Muchas gracias! ;)

    RispondiElimina
  7. più che apprendista posso essere un Padawan, anzi un "ormai non più giovane Padawan"?

    RispondiElimina
  8. Frank, io non potevo trovare alcuna merce di scambio con la mia professoressa di fisica e matematica, l'odio era reciproco e troppo radicato.

    Vince, quindi eri un secchioncello? Hai stile comunque, ma il nove in fisica è davvero pesante. Dovrai almeno sfoderarmi una sbronza memorabile per bilanciare la cosa! ;)

    Bert, detto fatto. Da ora in poi sarai il mio padawan. Anzi, considerato che sicuramente io sono più vecchio, sarai il mio giovane padawan.

    RispondiElimina
  9. Beh, sì, un po' secchioncello sì... ihihih... :P
    Un secchioncello simpatico, però, che passava i copiti in classe agli altri, senza i classici occhialoni da nerd, e senza necessariamente stare sempre con la testa sui libri... :D ;)

    Non ti preoccupare, mi basta davvero poco per sbronzarmi... eheheh... ;)

    RispondiElimina
  10. Vince, i secchioncelli simpatici che passano i compiti sono sempre ben accetti, soprattutto senza che stiano troppo con la testa sui libri!

    Per la sbronza, l'importante è la qualità delle perle profuse, più che della quantità del bevuto! ;)

    RispondiElimina
  11. La qualità prima di tutto! :)
    T'assicuro, però, che mi ci vuole davvero poco per, diciamo, sbronzarmi... :P

    RispondiElimina
  12. Meglio poco di qualità che tanto alla cazzo, come dice il Bardo, no!? ;)

    RispondiElimina
  13. Mmmm io vengo dal liceo classico, ma il poco di matematica e fisica (non) fatta, mi è bastato per tutta la vita! Forse dovrò aspettare altri 10 anni come hai fatto tu per farmele rivalutare e per prendere in mano un libro che contenga una delle due! Però l'idea di conciliare fumetti e fisica è molto carina,dai. Apprezzo lo sforzo!

    RispondiElimina
  14. Eva, a posteriori ti dico che avrei scelto il classico senza neanche pensarci, ma alla fine, nonostante tutto, ora ho un sacco di aneddoti da raccontare rispetto ai miei trascorsi con fisica e matematica.
    E poi, ho ormai superato i traumi e rivalutato anche questi lati della scienza! ;)

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...