domenica 28 novembre 2010

La bamba

Nel corso di questi mesi di blog ho parlato spesso dei cult che hanno avuto un ruolo importante nel corso della mia infanzia, quei film visti e rivisti capaci, ogni volta, di procurarmi qualche brivido e rimasti nel cuore anche a distanza di tempo e visioni certamente più importanti.
Uno di questi, nell'ambito del biopic musicale e non solo, è stato senza dubbio La bamba.
Passato sul mio vecchio videoregistratore almeno una quarantina di volte, riusciva ad unire la curiosità per il rock - anche se, in questo caso, andiamo indietro ad un periodo storico della musica che allora non avevo ancora conosciuto appieno -, una colonna sonora che mi faceva letteralmente impazzire - i pezzi di Valens riproposti dai Los Lobos mi piacciono ancora oggi - ed il terrore per l'aereo che mi attanagliò dal primo viaggio "fra le nuvole" fino ai vent'anni suonati, che portò crisi profonde ad ogni viaggio intrapreso e terminò con una visione illuminante de La sottile linea rossa, di cui sicuramente parlerò in futuro e che rappresentò il passaggio all'assoluta tranquillità che ora mi culla quando volo da qualche parte.
Ad ogni modo, Richard Valenzuela, ragazzo dei sobborghi di Los Angeles proveniente da famiglia povera e venuto alla ribalta quasi per caso, conobbe sul finire degli anni cinquanta un successo clamoroso ed improvviso, che lo portarono in vetta alle classifiche dall'uscita del suo primo singolo "Come on, let's go", ed ebbe con La bamba - un pezzo tradizionale che risultò un azzardo commerciale divenendo il brano più famoso del giovanissimo artista, anche grazie a questo film - il vertice di una carriera durata troppo poco: il 3 febbraio del 1959, infatti, con The big bopper e Buddy Holly, a bordo di un piccolo aereo trovò la morte dopo uno schianto avvenuto pochi minuti dopo il decollo.
A diciassette anni Valens sarebbe potuto diventare una risposta latina a Little Richard ed Elvis, ma il caso - si dice che si giocò l'ultimo posto sul velivolo con un chitarrista del tour, vincendolo a testa o croce - ne fece una cometa, una leggenda divenuta tale anche per la sua tragica, improvvisa scomparsa - i quotidiani dell'epoca definirono il giorno dello schianto "il giorno in cui morì la musica" -.
Il film, certamente non rivoluzionario ed assolutamente accademico nello svolgimento e nello stile, risulta comunque gradevole anche ora, a quasi venticinque anni dalla sua uscita, e concentra il suo sviluppo nel parallelo tra la vita di outsider giunto al successo di Ritchie ed il rapporto con la famiglia, in particolare con il fratellastro Robert, figura certo più instabile ed affine al concetto comune di rockstar rispetto all'educato e tranquillo Ritchie.
Inoltre, alla musica si compara una sorta di destino già segnato che pare perseguitare il giovane performer, e che trova sfogo in un interessante utilizzo della sapienza popolare messicana e del ruolo dei sogni nella vita di una persona - il confronto con gli incubi ed il curandero, la collana protettiva ed il suo apparente potere, lo scontro e la pace con Robert, il ricordo del padre morto -.
Una pellicola che non ebbe, se escludiamo la colonna sonora, il successo sperato, e che, con il tempo, si è persa nei meandri dei film di genere senza ancora essere stata davvero riscoperta: un pò come Ritchie, che segnò la Storia, ma non uscì mai davvero dalla realtà del barrio di Los Angeles dal quale si era liberato solo e soltanto grazie al suo enorme talento.
Sarebbe davvero ora che quel ritmo tornasse ad occupare il posto che merita.


MrFord


"Para bailar la bamba
para bailar la bamba
se necesita una poca de gracia
una poca de gracia para mi para ti."
Ritchie Valens - "La bamba" -

4 commenti:

  1. Non l'ho visto ma vedrò di procurarmelo se merita come dici ;)

    PS: ti seguiamo come sai anche con il Labirinto del Diavolo, ora ho aperto un mio blog personale, se ti va di fare scambio di link io ti ho già messo tra i blog da seguire! ^^

    ciao

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  2. E' molto accademico, come ho scritto, ma quando mi capita di rivederlo lo apprezzo sempre!
    E il pezzo in cui Valens suona La bamba da proprio il brivido da palcoscenico!

    Scambierò di sicuro, proporrei anche un ulteriore scambio di following!

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  3. sono un malato di biopic rock, guardo anche le più infime pellicole.
    questa la ricordo e la rivedo volentieri.

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  4. Harmonica, concordo in pieno.
    Anzi, ti dirò, un giorno o l'altro mi deciderò anche ad aggiungerla alla mia collezione di dvd, insieme a tutti gli altri miti della mia infanzia!

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