lunedì 13 dicembre 2010

Brothers and sisters Stagione 4

Già lo so, che alcuni di voi penseranno che il periodo di Nachele mi abbia dato definitivamente alla testa e non esiteranno a prendermi per il culo perchè seguo una serie come questa, specie considerato che la suddetta era giusto giusto reduce da una stagione scialba e poco avvincente: ma che posso farci!? 
In fondo so che dietro le bottigliate sono un sentimentale, e dai tempi di Six feet under e I Soprano mi manca molto il concetto di una serie completamente dedicata alla famiglia come concetto.
Brothers and sisters non potrà mai obiettivamente eguagliare i livelli dei due capolavori del piccolo schermo che ho appena citato, eppure è riuscita a ritagliarsi un piccolo spazio nelle visioni durante i pasti mie e di Julez - un modo funzionale di ottimizzare i tempi: una puntata di serie tv al giorno, nel corso della cena -.
Ricordo quando fu proprio la mia consorte a partire "in solitaria" con la prima stagione per poi rassicurarmi dicendo "guarda che non è come Sex and the city, secondo me puoi vederla anche tu": in effetti, complice una nutrita schiera di personaggi maschili con i quali confrontarsi ed i legami tra fratelli e sorelle che mi conquistarono sullo schermo a partire dalle vicende della famiglia Fisher - e che non possono non toccare chiunque non sia figlio unico, come il sottoscritto -, mi sono da subito sentito piacevolmente coinvolto da una serie che riunisce tutti gli elementi classici dell'epopea all'americana riuscendo ad ogni modo ad esportarli pur rimanendo senza dubbio un prodotto ad ampio raggio, certo non adatto agli spettatori di nicchia o ai cultori più hardcore di Tony Soprano o dei fratelli Fisher, per l'appunto.
Fondalmentalmente, il segreto di questo serial sta tutto nel buttarsi e lasciarsi coinvolgere senza fare troppo gli schizzinosi o gli intellettualoidi - cosa consigliata per ogni prodotto mainstream made in Usa -, e godersi le peripezie dei Walker soprattutto in momenti particolamente felici per gli sceneggiatori come è stato per questa quarta stagione.
Mescolando abilmente dramma - il tumore di Kitty, il fallimento della Ojai Foods - e commedia - credo sia stata, senza dubbio, l'annata con i rapporti più tranquilli fra i membri della famiglia - si arriva alla fine con la sensazione di un pò di fretta di chiudere alcune sottotrame - questo va ammesso - ma senza essersi mai annoiati, per non contare che, nel mio caso, continuo a chiedermi come sia possibile che, anche all'interno delle produzioni di fiction, mi senta così profondamente legato, nelle preferenze, a personaggi testardi e repubblicani come Robert - interpretato da un residuato degli anni novanta in gran forma come Rob Lowe - quando, almeno sulla carta, io dovrei stare da tutt'altra parte.
Probabilmente mi dovrò tenere la curiosità fino alla prossima stagione, ed osservare cosa attende Tommy, Sarah, Kitty, Kevin e Justin quasi fossi anch'io parte del famigerato clan dei Walker: l'idea vincente, di certo, è data dalla familiarità con il concetto di famiglia, sia esso equilibrato e pacifico, o ribollente e sempre fonte di qualche nuovo litigio.

MrFord

"Me and you used to be like brothers
on the nights we got drunk to each other."
Therapy? - "Six mile water" -

4 commenti:

  1. hai già detto tutto tu nelle prime righe, quindi mi sembra inutile sparare sulla croce rossa.
    devo dire che ho visto solo qualcosa all'inizio di b&s, ma mi è sembrata piuttosto noiosa; però la passione per le serie americane non fa mai male e quindi risparmio ogni critica

    sullo stesso genere, ma secondo me più divertente, ti posso consigliare però "parenthood", dovrebbe arrivare anche in italia su qualche canale sat o digitale a giorni (ma in rete c'è già, of course)

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  2. E certo! Adesso è colpa miaaaaaaaaaaaa!
    Beh io mi sono sorbita 6feetUnder, ora tu segui un pò me... A proposito OZ?
    E poi ti va di vedere con me Ghost Whisperer?

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  3. Cannibale: adesso sparo sulla tua croce rossa una gragnuola di bottigliate! :)
    Vedremo di tentare anche la strada Parenthood, in fondo le cene ci fanno consumare parecchie serie.

    Julez: non è colpa tua, raccontavo l'origine della visione! Oz è piaciuto anche a te, un pò come la fine di Six feet under!
    Ghost whisperer, invece, onestamente non credo di farcela a schiaffarmelo.
    Ma possiamo sempre contrattare!

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  4. beh la prima serie l'ho trovata molto avvincente nel mescolare questioni familiari e politoche!

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