venerdì 26 maggio 2017

Under the shadow (Babak Anvari, UK/Giordania/Qatar/Iraq, 2016, 84')




Il Cinema mediorientale, iraniano in particolare, ha sempre esercitato un fascino notevole sul sottoscritto fin dai tempi della scoperta del Maestro Kiarostami, che ho adorato e probabilmente adorerò fino a quando adorerò la settima arte: con il suo allievo Panahi, poi, e qualche scoperta giunta negli anni, posso affermare con certezza di aver trovato un tipo di approccio che riesce quasi sempre a convincermi, povero e profondo ad un tempo, e che aspettavo al varco rispetto a questo insolito horror - anche se sarebbe più corretto, a mio parere, chiamarlo thriller - giunto qui al Saloon spinto dalle critiche positive raccolte in rete.
Come sempre, in questi casi, l'hype e le aspettative creano ostacoli decisamente ardui da superare per una pellicola, e quando capita - come per Under the shadow - che la stessa non sia propriamente memorabile, finiscono per appesantire il fardello e, di conseguenza, il mio giudizio nel momento di scrivere il post: in realtà non vorrei andarci troppo pesante, con questo film piccolo ma per nulla privo di idee e riflessioni legate in special modo alla situazione sociale iraniana ed al ruolo della donna così come allo "spettro" della guerra, dunque mi limiterò a sottolineare due cose che hanno avuto un ruolo fondamentale nel farmi considerare Under the shadow decisamente sopravvalutato rispetto a quanto avevo letto in proposito.
La prima è, ed è assolutamente triste per un prodotto di questo tipo, che non inquieti o spaventi per nulla, e che anzi, abbia finito per stimolare nel sottoscritto, nel corso della visione, la febbrile ricerca di una sequenza che potesse quantomeno regalare un minimo jump scare, senza successo.
La seconda è data dal fatto che la "povertà" stilistica che di norma rende il Cinema iraniano così interessante - l'accostamento con il nostro neorealismo per me è quasi naturale - finisca per cozzare con un genere che non prevede un approccio antispettacolare, a meno che non si tratti di qualcosa di talmente potente in termini di atmosfere da far passare lo spettatore perfino oltre all'estetica - come per Radice quadrata di tre, uno degli horror a bassissimo costo più spaventosi che abbia mai visto anche rispetto a titoli con produzioni da cifre di gran lunga superiori -.
Il risultato è dunque un tentativo e poco più, che già a distanza di ventiquattro ore dalla visione inizia a scomparire dalla memoria e non riesce ad essere evocativo come un djinn vorrebbe essere - quantomeno potrebbe essere interessante andarsi a leggere qualcosa su queste mitiche figure della letteratura mediorientale -: uscendo dal contesto e concentrandosi, al contrario, sul conflittuale rapporto mostrato tra madre e figlia protagoniste del film si finisce per trovare qualche spunto in più, neanche si fosse catapultati in una versione "povera" del Babadook che tanto colpì la blogosfera un paio d'anni or sono - altro film, per quanto ben realizzato, sicuramente sopravvalutato -.
Ma rispetto a quanto mi sarei aspettato, posso tranquillamente affermare che l'ombra sotto la quale pensavo di trovarmi avventurandomi in questa visione era decisamente più nera e minacciosa della nebbiolina che mi ha fatto compagnia per un'ora e venti scarsa.
E di nebbia, purtroppo, me ne intendo.



MrFord



 

16 commenti:

  1. Non mi è dispiaciuto, è una grossa metafora sull’Iran, anche vero che rispetto a Babadook sembra una versione minore, con lo stesso quantitativo di “Metaforoni” ;-) Cheers

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    1. Neanche a me è dispiaciuto, ma stando a quanto avevo letto in giro, mi aspettavo molto di più.

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  2. Carino, suggestivo...ma il Babadook era sicuramente molto più potente

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    1. Interessante, senza dubbio. Ma non all'altezza delle aspettative, purtroppo.

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  3. Visto anche io parecchi mesi fa, non mi è sembrato tutto questo granchè come si era letto in giro.
    Radice quadrata di 3 bombissima, a parte il criptico veneto ;)

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  4. Pensa che io invece mi sono inquietata parecchio e anche a livello di regia l'ho trovato molto ben fatto. E' anche vero che io ormai leggo le recensioni solo dopo aver visto i film quindi non parto più con gli hype di un tempo a meno che non siano film che aspetto già io da mesi!

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    1. E' senza dubbio interessante, ma un pò per quello che avevo letto, un pò perchè non mi ha inquietato per niente, sono rimasto deluso.
      Capita, purtroppo.

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  5. Ford, ti si è incantato lo spara-bottigliate? :)
    Ormai qualunque film se le becca.
    A parte quelli con Stallone, che quelli sì che sono capolavori, buahahahah XD

    Questo film, per quanto non perfetto, è sicuramente tra gli horror più singolari e intelligenti visti di recente. Però certo, se non ci sono i classici effetti come grida e "buuuh" improvvisi per te non è un horror...

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    1. Beh, dovresti sapere che basta Stallone per rendere grande un film. ;)

      Per quanto riguarda questo, è di certo singolare e intelligente, ma considerato quanto mi aspettavo, è stato una delusione.

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  6. No problem per noi,che a qualsiasi cosa venga dal medioriente non ci avviciniamo manco per sbaglio...a parte l'hummus XD

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    1. L'hummus buonissimo.
      Comunque ci sono film e registi della zona davvero notevoli. ;)

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    2. Anche coi fagioli bianchi e rape rosse viene buonissimo!
      Se volete la ricetta fatemelo sapere,la mando a Julez x IG ;)

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    3. Le rape non sono tra le mie cose preferite, ci penso e lo dico a Julez! :)

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  7. Basta, siamo troppo d'accordo ultimamente.
    Ok che, in realtà, non è una novità.
    Il film l'ho visto sotto Natale, e l'ho trovato interessante in teoria ma un po' faticoso, perfino noioso, nella pratica. Non a caso, come se non l'avessi proprio visto, non ne ho parlato.

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    1. Noioso e faticoso no, ma anch'io l'ho rimosso quasi subito.
      Tanto che, rileggendo il post scritto allora, non mi è tornato in mente quasi nulla.

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