venerdì 12 maggio 2017

La notte del giudizio - Election Year (James DeMonaco, USA/Francia, 2016, 109')




Quando si parla di saghe, che si tratti di ambito letterario o cinematografico, si entra sempre e quasi obbligatoriamente in un campo minato.
Mantenere, infatti, un livello qualitativo alto - o quantomeno discreto - per tutti i capitoli delle suddette senza snaturare ad un tempo lo spirito originario è cosa non da poco, ed i titoli che ci sono riusciti, da Star Wars a Il signore degli anelli - senza contare Game of thrones -, sono entrati nel cuore dei fan di tutto il mondo.
Certo, per me la saga cinematografica per eccellenza - alla faccia del più autoriale Il padrino - è e resterà per sempre Rocky, ma devo ammettere che spesso e volentieri il fascino di un mondo, personaggi o vicende in qualche modo legate mi attrae non poco, dando ad un'opera di fiction una dimensione a suo modo più reale: La notte del giudizio, survival urbano legato alla riflessione sull'uso della violenza legalizzata come arma per ridurre la criminalità, uscito qualche anno fa e ben accolto dal pubblico e da parte della critica, aveva dato inizio ad un franchise che, per quanto certamente non scarso o protagonista di momenti destinati al peggio della stagione cinematografica, non aveva mai raggiunto picchi di emozione, coinvolgimento o qualità complessiva davvero in grado di fare la differenza.
In questo senso, non è da meno neppure quest'ultimo Election Year, che annuncia una svolta decisiva per l'evoluzione della storia del "Purge" - ovvero la possibilità di revoca dello stesso, e dunque del motore del prodotto - ma, fatta eccezione per quest'eventualità e la cronaca "politica" che in un periodo di elezioni e post-elezioni americane funziona sempre non cambia di una virgola la ricetta dei precedenti, sprecando alcune buone cartucce - le ragazzine folli in pieno stile Spring Breakers che promettevano faville liquidate come se nulla fosse - e consegnando al pubblico quello che il pubblico si aspetterebbe considerati i precedenti del brand.
Una sicurezza, dunque, per certi versi, ed un peccato per altri.
In fondo, anche questo Election Year in termini di azione, atmosfera e costruzione funziona e si lascia guardare, pur mancando completamente di quella scintilla in grado di trasformare una visione in un'esperienza che non si dimenticherà facilmente.
A rendere il tutto più "movimentato" i numerosi volti noti di caratteristi passati su grande e piccolo schermo nel corso degli ultimi anni, da Lost a Justified, ed una serie di riflessioni politiche in grado di dare un certo spessore al prodotto finito, ed un ritmo comunque tutto sommato buono, probabilmente legato - come i capitoli precedenti - alla lezione data ai tempi dal cultissimo I guerrieri della notte.
A conti fatti, dunque, un titolo in grado di intrattenere ma incapace di segnare la memoria dell'audience, o di sorprendere davvero: in un mondo in cui accadono cose che paiono ben peggiori di quelle mostrate sullo schermo, del resto, è difficile restare davvero stupiti.



MrFord



 

10 commenti:

  1. Dei tre film della serie “Purge” (incredibile che siano arrivati a tre con un titolo così!) questo è il migliore, l’ispirazione arriva da Walter Hill, anche se manca l’epica e il mito di questo maestro. Dici bene, la realtà spesso supera in orrore la finzione. Cheers

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    1. Anche io l'ho trovato forse quello più interessante, anche se più per assonanza con Hill che non per meriti propri. ;)

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  2. Dei 3 è quello che per il momento ho preferito, belle le ragazzine pazze bastarde e belli gli stranieri che vanno negli states per cacciare prede umane, con un po' di epica e violenza in più ci poteva scappare la bombetta!

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    1. Peccato che manchi di personalità e che in un paio di occasioni - come le ragazzine - si siano un pò bruciati le possibilità, perchè le potenzialità c'erano.

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  3. devo dire che questo film mi è piaciucchiato, certo i primi due sono migliori ad essere sinceri ^_^

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    1. Io invece, per motivi più sociali ed attuali che altro - rimandi ad Hill a parte -, l'ho trovato più interessante dei precedenti.

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  4. Mi è piaciuto meno dei precedenti - ha attori cani, soprattutto la bionda di Lost, e bei villain sprecati - però, sopratutto dopo Trump, ha un che di inquietante e profetico. Di sicuro più di prima.

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    1. Concordo sull'ex lostiana e sui cattivi sprecati, ma secondo me riesce ad essere migliore dei precedenti proprio perchè purtroppo attuale in modo agghiacciante.

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  5. Una saga non fenomenale, proprio come quella di Rocky... ;D

    Questo terzo capitolo non è dispiaciuto troppo nemmeno a me, però a qualche tempo dalla visione è già finito nel dimenticatoio.
    Certo, sempre meglio di qualche altro filmetto che ci fai purgare. :)

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    1. Faccio finta di niente a proposito della provocazione su Rocky, mentre concordo su questo film.
      Questo sarà considerato il nostro anno "migliore". ;)

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