Regia: Gary McKendry
Origine: USA, Australia
Anno: 2011
Durata: 116'
Durata: 116'
La trama (con parole mie): Danny e Hunter sono due mercenari, sicari prezzolati specializzati in operazioni estreme abituati a lavorare coprendosi le spalle l'un l'altro in ogni parte del mondo. Quando nel corso di una missione Danny finisce per essere sul punto di spezzare una vita innocente, decide di ritirarsi in Australia dimenticando la precedente carriera: non troppo tempo dopo, l'uomo viene però richiamato all'azione da un potente sceicco che tiene prigioniero il suo ormai ex compagno Hunter in modo da usarlo come pedina di scambio per un lavoro ad altissimo rischio.
Danny ed il suo team, infatti, dovranno preoccuparsi di eliminare alcuni membri delle Forze speciali anglosassoni responsabili dell'uccisione dei figli dello stesso sceicco, portando come prova le loro ammissioni di colpa registrate.
Quando Spike, uomo di punta degli ex membri dei Servizi segreti della Regina, verrà a sapere del piano, tra lui e Danny avrà inizio una vera e propria battaglia.
Nell'ultimo periodo sta vivendo una sorta di seconda giovinezza, qui al
Saloon, Jason Statham, l'unico, vero action hero del nuovo millennio in
grado di raccogliere l'eredità pesantissima dei vari Stallone, Willis e
Schwarzenegger: di recente, infatti, da Redemption a Safe, il ruvido
attore inglese ha fatto bella mostra delle sue capacità lasciando
tendenzialmente soddisfatti gli occupanti di casa Ford.
Ho dunque deciso di recuperare un titolo che lo vide protagonista ormai
un paio di stagioni or sono accanto nientemeno che a Robert De Niro,
accolto tiepidamente dalla critica e dagli appassionati del genere -
troppo dozzinale per la prima, troppo poco fracassone per i secondi -
eppure tosto quanto basta per intrattenere a dovere il sottoscritto
grazie ad un'alternanza di momenti in bilico con l'intreccio da spy
movie - i meno riusciti, a dire il vero - ed altri decisamente fisici in
grado di mostrare alcune perle del repertorio stathamiano.
Le idee non sono certo nuove - nonostante il tutto sia tratto da un
libro che racconta la vera storia di un agente delle Forze speciali
anglosassoni -, l'incedere non sempre è sostenuto - tutt'altro - e alla
fine si ha l'impressione di aver assistito ad un tentativo non
completamente riuscito di realizzare un ibrido tra il titolo d'azione
sfrenata e quello d'autore in stile Michael Mann, nonostante il
risultato si avvicini più a cose meno riuscite come La talpa o il
recente Shadow dancer: proprio con quest'ultima, dimenticabile
pellicola, Killer elite condivide uno dei nomi sul cartellone, un Clive
Owen qui decisamente più in spolvero che nella più recente fatica
firmata James Marsh.
In particolare, il confronto nell'ospedale tra quest'ultimo e
Statham a suon di cazzotti - e non solo - funziona alla grande, almeno
quanto l'interessante sequenza che porta all'uccisione dell'ultimo
bersaglio finito nel mirino della squadra dell'inossidabile Jason,
all'interno della quale ritroviamo, in versione gallese da
combattimento, Dominic Purcell, che i cultori del piccolo schermo
ricorderanno dai tempi di Prison break.
Sempre dal ricco bacino delle serie tv proviene Yvonne Strahovski,
vista nelle ultime due stagioni di Dexter e prima ancora in Chuck, che
finisce per ritagliarsi la piccola parte della fanciulla potenzialmente
in pericolo nonchè unico punto debole del più che professionale
protagonista.
Ma non è la storia d'amore a fare la parte del leone, bensì il
confronto neppure troppo a distanza tra i due rivali Owen e Statham,
esempio di determinazione cieca, palle d'acciaio ed una non banale
riflessione sul concetto di Paese ed appartenenza così come sullo
sfruttamento - sia esso economico o psicologico - della guerra come
pretesto per combattere, sempre e comunque, fino alla fine e anche
oltre.
In questo senso il climax finale - dove trova il suo degno spazio
anche l'imbolsito De Niro - con la resa dei conti tra i due rivali e le
loro ideologie assume una connotazione quasi drammatica e sicuramente
molto intensa per quello che, di fatto, dovrebbe essere un più che
standard film tutto esplosioni ed ammazzamenti.
MrFord
"My innocent victims are slaughtered with wrath and despise,
the mocking religion of hatred that burns in the night.
I have no one, I'm bound to destroy all this greed,
the mocking religion of hatred that burns in the night.
I have no one, I'm bound to destroy all this greed,
a voice inside me compelling to satisfy me."
Iron Maiden - "Killers" -
Mi lasciò perplesso all'epoca, come un qualcosa di artificiosamente fasullo, ad iniziare dal bambino sorpreso in piena sparatoria e tutti gli improvvisi schiribizzi etici ad affollare la scena...
RispondiEliminaIo mi aspettavo molto peggio: sarà per questo che, tutto sommato, me lo sono goduto! ;)
Eliminahey, questo sì che sembra proprio un bel film da recuperare al volo!!
RispondiEliminasto scherzando, ovviamente :)
Sarebbe stato davvero preoccupante, in caso contrario! ;)
EliminaA me non era dispiaciuto, ma mi era sembrato uno shakespeariano troppo rumore per nulla...
RispondiEliminaSenza dubbio, ma comunque riesce a fare il suo. Mi aspettavo decisamente peggio.
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