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martedì 10 dicembre 2019

White Russian's Bulletin



Tra gare di crossfit, impegni di famiglia, lavoro e stanchezza cronica che finisce, weekend escluso, per abbattermi sul divano ogni santa sera, il Bulletin torna dopo due settimane di silenzio portando in dono recuperi e nuove proposte da piccolo schermo, novità da grande, Maestri e registi alla prima esperienza dietro la macchina da presa, cult dei tempi che furono riproposti per i sabati sera Cinema con i Fordini. Insomma, un pò di carne al fuoco.


MrFord



IL METODO KOMINSKY - STAGIONE 2 (Netflix, USA, 2019)

Il metodo Kominsky Poster


La commedia "da terza età" è da decenni una solida sicurezza su piccolo e grande schermo, quando è ben scritta e condotta: Il metodo Kominsky, che pare la versione da casa di riposo di Californication, cavalca quest'onda alla grande anche con questa seconda stagione, prendendo con un sorriso sornione per il culo quel Tempo e quel decadimento fisico che prima o poi colpiranno anche i più forti e i più fortunati tra noi. 
L'alchimia tra Douglas e Arkin, ottimi protagonisti, è perfetta, i dialoghi brillanti, l'equilibrio tra commedia e dramma ben dosato: senza dubbio non saremo di fronte al titolo destinato a rivoluzionare il mondo del piccolo schermo, ma Il metodo Kominsky rappresenta una di quelle piccole certezze che, arrivati a fine giornata, possono garantirvi di addormentarvi sul divano soddisfatti di non aver perso tempo di fronte a qualcosa che non è valso la pena.




SCRUBS - STAGIONE 3 (ABC, USA, 2003)

Scrubs: Medici ai primi ferri Poster


Dopo anni di "silenzio", è tornato a fare capolino sugli schermi del Saloon uno dei Classici da piccolo schermo dei primi Anni Zero, Scrubs, perfetto per alleggerire ogni giornata pesante e, nonostante i quasi vent'anni di età, ancora spassoso nonchè nuovo mito dei Fordini, che adorano le avventure "del dottore giovane che fa arrabbiare il dottore pazzo", chiara allusione a Perry Cox, uno dei miei personaggi preferiti di sempre quando si tratta di piccolo schermo.
Una proposta sempre fresca e perfetta per le cene in famiglia, ormai diventate una specie di circo all'interno del quale i Fordini impazzano impedendo una visione impegnativa o anche solo vagamente tale: meglio, allora, fare un giro sulla macchina del tempo e tornare ai tempi in cui il buon J.D. veniva vessato continuamente da Cox, perfetto nel trovare sempre il nomignolo giusto per il suo protetto, nonchè per la sua vittima preferita.




THE IRISHMAN (Martin Scorsese, USA, 2019, 209')

The Irishman Poster


Scorsese, inutile dirlo, è un Maestro. Nel corso della sua carriera dagli anni settanta ad oggi ha regalato al pubblico titoli che hanno fatto scuola, e che sono diventate le basi del Cinema americano: Mean Streets, Taxi Driver, Toro scatenato, Fuori orario, Quei bravi ragazzi, L'età dell'innocenza, Casinò, The Aviator, fino al più recente The wolf of Wall Street sono esempi fulgidi della grandissima capacità di raccontare di un grandissimo autore che raramente ha deluso il suo pubblico - nel mio caso, porto ancora nel cuore la ferita dell'inutile Hugo Cabret - e solo di recente ha finito per lasciarsi andare a dichiarazioni buone più per la pubblicità ed il marketing che non per la settima arte vera e propria.
Assodato tutto questo, ho approcciato The irishman con il rispetto e la pazienza del caso - duecentonove minuti di film non sono proprio pochi -, considerati il livello indiscutibile dei talenti scesi in campo da una parte e dall'altra della macchina da presa: e per due terzi della sua impegnativa durata, ho pensato che il vecchio Marty si fosse fatto seppellire dalla nostalgia realizzando la versione amarcord del già citato Quei bravi ragazzi sfruttando le nuove tecnologie per ringiovanire i protagonisti - scelta pessima, per quanto mi riguarda: quando sei vecchio ti muovi come un vecchio, per quanto bravo tu possa essere in qualità di attore - e perdendosi in dialoghi e rimembranze di un'epoca che fu, forse addirittura anche per lui come narratore.
Poi, di colpo, nell'ultima ora il senso di tutto questo lavoro prende forma, e The Irishman diventa una riflessione profonda e commovente sul Tempo che ci porta via tutto, dalla salute a chi amiamo, dagli amici ai nemici, dai ricordi al mondo in cui abbiamo vissuto, progressivamente lasciato alle spalle dalle nuove generazioni. E anche il più glaciale degli assassini si ritrova a fare i conti con qualcosa che ha meno remore di lui.




FROZEN 2 - IL SEGRETO DI ARENDELLE (Chris Buck&Jennifer Lee, USA, 2019, 103')

Frozen 2 Poster


Attesissimo dalla Fordina, accanita fan di Elsa e Anna, Frozen 2 era la visione "obbligata" da sala del Natale incombente, ennesima produzione monstre di Mamma Disney, colosso sempre più grande e sempre più potente, dentro e fuori dalle sale: morto di stanchezza al termine di una settimana impegnativa su più fronti e affrontato dopo una cena al ristorante greco, Frozen 2 mi ha messo duramente alla prova nonostante la durata, dandomi l'impressione di essere più un'accuratissima operazione di marketing globale che non una storia che gli autori avevano davvero l'esigenza di raccontare.
Certo, la realizzazione è perfetta, almeno due o tre dei pezzi della colonna sonora sono notevoli, le tematiche profonde ed interessanti - come giustamente Julez faceva notare al termine della visione, per molti versi ricorda la saga, comunque superiore, di Dragon Trainer -, le trovate visive funzionali, ma l'impressione è che manchi in una certa misura l'anima di un lavoro che è più figlio del mercato che non della narrativa, sia essa scritta o portata sullo schermo.
In un certo senso, Frozen 2 è come il Natale quando si scopre che quel vecchio signore che scende dal camino in realtà non esiste. Non si perdono la gioia e la curiosità per i regali che arriveranno, ma senza dubbio una buona parte della magia.




GROSSO GUAIO A CHINATOWN (John Carpenter, USA, 1986, 99')

Grosso guaio a Chinatown Poster


A fare visita ai Fordini per il loro più recente "sabato sera Cinema" è giunto nientemeno che Grosso guaio a Chinatown, cult totale che ha cresciuto con grande soddisfazione questo vecchio cowboy, portando gioia e grande godimento ad ogni nuova visione: divertissement tamarro firmato da John Carpenter ed interpretato da un bulgarissimo Kurt Russell, è un giocattolone costruito su scene cult che si susseguono una dopo l'altra, e che, come per i più recenti film con protagonista The Rock, ha colpito molto più la Fordina che non il Fordino, innescando una reazione contraria a quella di Frozen 2, visto la sera precedente. Curioso come, a volte, questi scambi portino i due piccoli del Saloon in direzioni opposte, alimentando il bello delle loro differenze. 
Per il resto, il bambino più grande della casa si è goduto l'ennesima visione delle peripezie di Jack Burton, con i combattimenti cinesi, le botte, le battute, le esplosioni verdi, i mostri e chi più ne ha, più ne metta: per quanto possa dirne Cannibal, di tamarrate di questo tipo, purtroppo, non ne esistono più, ed è una vera fortuna non solo averle vissute, ma permettere di viverle anche alle nuove generazioni.




L'IMMORTALE (Marco D'Amore, Italia/Germania, 2019, 116')

L'immortale Poster


L'ultima immagine che gli spettatori di Gomorra avevano di Ciro Di Marzio detto l'Immortale, il personaggio cardine dell'intera serie - ancora più della sua nemesi nonchè fraterno amico Genny Savastano - era quella del cadavere del solitario criminale che sprofondava nelle acque del Golfo di Napoli, preludio ad una lotta che Gennaro avrebbe dovuto compiere da solo da quel momento in avanti. Marco D'Amore, che a Ciro ha prestato carattere e volto fin dal principio, prese a quel punto in mano il charachter che gli aveva dato la notorietà approfittando di un film da lui stesso diretto per realizzare una sorta di spin off di Gomorra che raccontasse l'infanzia dell'Immortale, cui più volte si era fatto riferimento nel corso delle stagioni del serial.
Il risultato è senza dubbio qualitativamente buono per essere di produzione nostrana - e per essere un titolo "di nicchia" e di genere -, ha dalla sua una certa energia, l'ottima trovata di tenere nascosto il dettaglio più importante per la pellicola stessa e la serie intera dalla campagna di lancio e di marketing, un finale che manderà in visibilio i fan di Gomorra ed un Ciro finalmente raccontato fin dai tempi della sua infanzia: d'altro canto, però, occorre ammettere che per chi non venisse direttamente dalla produzione Sky legata alla saga dei Savastano L'immortale risulterebbe godibile e fruibile solo in parte, e che lo stesso, in fondo, altro non è se non una "puntatona" della stessa riadattata al grande schermo per introdurre quelli che, senza dubbio, saranno i cardini della storia della quinta stagione. 
Per chi, come il sottoscritto, era legato alla figura di "Ciruzzo", è stato un ottimo antipasto per la stessa. Che, a questo punto, non vedo l'ora di affrontare.


lunedì 16 settembre 2019

White Russian's Bulletin



Era dai bei tempi della blogosfera affollata, ribollente e super commentata che non mi capitava di scrivere in anticipo i post da pubblicare sul Saloon, i tempi in cui ogni giorno passava una recensione - e a volte di più - ed ero comunque in anticipo di oltre un mese: grazie alle vacanze e ad un rinnovato fervore rispetto a visioni e letture, mi ritrovo a vivere quella sensazione anche oggi, nonostante i tempi siano cambiati. Ecco dunque una carrellata di recuperi, titoli da grande e piccolo schermo e da pagina che hanno accompagnato il Saloon al rientro nella quotidianità in attesa dell'autunno.


MrFord



BRONX (Robert De Niro, USA, 1993, 121')

Bronx Poster


A distanza di più di dieci anni, è tornato grazie ad un'amica di Julez su questi schermi Bronx, uno dei titoli di culto delle estati in cui mio fratello ed Emiliano si ammazzavano di visioni nella vecchia casa Ford: scritto dal protagonista Chazz Palminteri e diretto da Robert De Niro, Bronx è la tipica storia di formazione solida e ben costruita perfetta per tutti gli amanti della settima arte cresciuti a pane e Scorsese ma anche per il pubblico occasionale, un titolo appartenente alla categoria dei vari Forrest Gump, Le ali della libertà o il più recente Green Book. 
Visto a così tanto tempo dall'ultima volta, oltre a portare alla luce molte similitudini con uno dei miei preferiti indie degli ultimi anni, Guida per riconoscere i tuoi santi, Bronx mi ha ricordato il passato, la crescita, e con gli occhi di oggi ha portato a galla, ovviamente, il ruolo che un padre ha nella vita dei figli: una pellicola forse senza grandi picchi, ma cui non si può non voler bene, come se fosse il quartiere in cui si è cresciuti.




BIG LITTLE LIES - STAGIONE 2 (HBO, USA, 2019)

Big Little Lies - Piccole grandi bugie Poster


Giunta in ritardo rispetto al resto della blogosfera sugli schermi di casa Ford e anticipata da una serie di opinioni non troppo entusiastiche - specie rispetto alla prima stagione -, Big Little Lies si è riuscita, contro ogni probabilità, a ritagliare uno spazio che, al termine dei primi due/tre episodi, non avrei mai pensato si sarebbe riuscita a ritagliare: la vicenda delle madri ricche o quasi di questo piccolo centro della California che tanto aveva avvinto due anni fa era partito con il freno a mano tirato, troppa isteria e analisi, quasi come se autori e regista non sapessero dove andare a parare.
E invece, passo dopo passo, grazie a performance convincenti - ho sempre detestato la Streep, ma ha reso il suo personaggio uno dei più sottilmente odiosi che ricordi degli ultimi anni, grande o piccolo schermo che sia - e ad un ultimo episodio finalmente potente dal punto di vista emotivo, ha finito per convincere, pur rimanendo un gradino più in basso rispetto al primo ciclo.
Un prodotto probabilmente troppo a metà strada, ovvero in grado in qualche modo di scontentare gli intenditori più esigenti ed apparire troppo pesante per il pubblico occasionale, ma che comunque mantiene tutto il fascino di una donna, sfumature difficili comprese.




IL CONFINE (Don Winslow, USA, 2019)


Se da un lato devo ringraziare la crescita dei Fordini, che ora giocano ed interagiscono spesso e volentieri tra loro lasciando più tempo ai vecchi di casa, dall'altro non posso che togliermi il cappello per Don Winslow, che ha risvegliato il sacro fuoco della lettura nel sottoscritto dopo anni di sonnecchiamenti e romanzi portati avanti stancamente per mesi: del resto, dalla chiusura della storia dell'agende della DEA Art Keller dopo i Capolavori Il potere del cane e Il cartello non si poteva attendere di meno.
Novecento e oltre pagine che scorrono come acqua fresca, analizzano - con la consueta profondità, competenza e stile - la situazione del mercato della droga tra Stati Uniti e Messico - anticipando anche situazioni vissute nella cronaca italiana di recente, come l'utilizzo del fentanyl -, rimandano alla politica - chi non riconoscerà nel ruolo di Dennison l'attuale Presidente Trump, probabilmente, è vissuto su un'isola deserta negli ultimi anni - e scrivono una nuova, grandissima pagina per il crime letterario, del quale Winslow è probabilmente il più alto rappresentante statunitense e non solo.
Storie che si sfiorano, incrociano e collidono, personaggi del presente e del passato di questo affresco che a volte appare così grande da chiedersi se, forse, non sarebbe stato necessario un doppio volume, un passaggio dall'altra parte che ricorda quanto importante sia, in questo conflitto, anche il lato "buono", quello ricco, che acquista e sovvenziona il mercato non solo delle sostanze stupefacenti, ma anche della violenza che le circonda.
Winslow, attraverso Keller, lancia un monito rivoluzionario e profondamente democratico, che probabilmente, purtroppo, resterà più fiction della sua fiction ispirata alla realtà.
Forse manca l'intensità emotiva dei due capitoli precedenti, ma del resto io sono un uomo della strada, e quando mi avventuro nei corridoi del potere, sento i brividi di un freddo che rifuggo come il peggiore degli inverni.




CRAWL - INTRAPPOLATI (Alexandre Aja, Francia/Serbia/USA, 2019, 87')

Crawl - Intrappolati Poster


Il mio rapporto con Aja è sempre stato conflittuale: l'ho seguito fin dai suoi esordi con Alta tensione - visto in sala con mio fratello ai tempi dell'uscita -, me lo sono goduto con il remake de Le colline hanno gli occhi e Piranha 3D, l'ho detestato con Riflessi di paura.
Il regista francese, a mio parere, ha un'ottima cultura cinematografica ed un gusto interessante per la fisicità dell'horror senza per questo rinunciare alla tensione, eppure, a distanza di più di dieci anni dalla sua ribalta, non mi pare abbia ancora fatto il vero e proprio salto di qualità, anche nel suo piccolo: Crawl, in un certo senso, mi ha ricordato Alta tensione, con i coccodrilli al posto del killer psicopatico ed un finale che fa perdere molti punti al lavoro nel suo complesso.
L'idea del survival e del setting da tornado - molto attuale -, l'utilizzo di Barry Pepper - che ho sempre trovato solido - ed il confronto tra l'Uomo ed il coccodrillo, di fatto due dei predatori più letali e pericolosi della Terra, sono tutte cose interessanti, eppure pare sempre che la leggerezza, alla fine, la spunti, quasi come se il buon Alexandre fosse troppo pigro per osare quel tanto di più.
Peccato, perchè a prescindere dalla visione estiva senza pensieri, della visione di Crawl resta davvero poco o nulla già dal giorno dopo.


mercoledì 14 ottobre 2015

Wednesday's child

La trama (con parole mie): nuova settimana di uscite e nuova puntata della scombinata rubrica - che cambia programmazione per seguire lo schizofrenico tabellone delle uscite nostrane - che vede il sottoscritto cercare di contrapporre un pò di sanità mentale - almeno per quanto riguarda i giudizi cinematografici - alla follia del mio purtroppo socio Cannibal Kid.
La domanda della settimana è: riuscirà il Cinema italiano a consegnare al pubblico qualcosa di decente?

Una schiera di piccoli Cannibali tentano l'assalto al mostro Ford.
Suburra
(da mercoledì 14 ottobre)

"Per Katniss Kid è stata troppo la maratona di action fordiani."
Cannibal dice: Stefano Sollima merita tutta la mia stima per la grandiosa Gomorra - La serie. Al cinema invece mi ha convinto di meno con l'ambizioso ma non troppo riuscito ACAB - All Cops Are Bastards. Questo Suburra, la pellicola su Mafia Capitale, si preannuncia comunque come uno dei (pochi) filmoni italiani dell'anno, e potrebbe anche essere uno dei casi mediatici del 2015, visto che negli ultimi tempi non si parla altro che di Roma. E di Ford che diventa di nuovo papà.
Purtroppo per l'umanità uahahah! ;)
Ford dice: Sollima è uno da tenere d'occhio, anche se per ora il suo meglio l'ha dato più rispetto alla dimensione televisiva, che non cinematografica. Questo Suburra, attesissimo da tutti i fan di Gomorra e non solo, promette di essere uno dei pochi titoli italiani degni di nota di questa parte finale dell'anno: speriamo che non deluda.
E soprattutto speriamo non piaccia al Cannibale: quella sì, che è garanzia di bottigliate!



Arcade Fire: The Reflektor Tapes
(nei cinema solo mercoledì 14 e giovedì 15 ottobre)

"L'ultimo film consigliato da Cannibal mi ha tolto la gioia di vivere."

Cannibal dice: Gli Arcade Fire sono dei grandi. Non rientrano tra i miei gruppi preferitissimi in assoluto, però rappresentano un ottimo punto di congiunzione tra radical-chicchismo e arte pop. Questo documentario sulla lavorazione del loro ultimo album potrei quindi anche spararmelo volentieri. Anche se prima ci sarebbe da sparare agli spermatozoi di Ford...
Ford dice: gli Arcade Fire non sono niente male, nonostante non rientrino nei miei ascolti di tutti i giorni. Purtroppo, però, ho diversi recuperi tra film e serie che mi interessano più di un documentario sulla realizzazione del loro primo disco, dunque lascerò le danze al mio pusillanime rivale, che in pista con le sue delicate movenze fa sicuramente una figura migliore di me.



Lo stagista inaspettato
(da giovedì 15 ottobre)

"Hey Robert, qualcuno ti ha spiegato che non sei più considerato un attore!?"
Cannibal dice: Una commediola lavorativa a metà strada tra Il diavolo veste Prada e Gli stagisti che sulla carta sembrerebbe pane buono per una visione disimpegnata delle mie. Peccato che i protagonisti siano una Anne Hathaway che mi sta abbastanza sulle palle e un Robert De Niro che pare sempre più bollito e più desideroso di un lavoro di uno stagista. E così per magia (nera) una potenziale commediola cannibale si trasforma in una probabile commediola della terza età perfetta per Ford.
Ford dice: commediola con l'ennesima versione bollita di De Niro che pare proprio una di quelle che più del trailer non possono dare. A meno che non mi cada letteralmente addosso, penso proprio che la lascerò al finto giovane Peppa Kid.



The Lobster
(da giovedì 15 ottobre)

"Certo che quel Cannibal ne spara, di stronzate!"

Cannibal dice: Attenzione a quello che potrebbe essere il film sorpresa non solo della settimana, ma pure dell'anno. Il regista greco Yorgos Lanthimos, quello di Kynodontas, è alle prese con un cast internazionale capeggiato da Colin Farrell e Rachel Weisz, in un comedy-drama-fantascientifico che ha vinto il Premio della Giuria all'ultimo Cannes, che potrebbe rivelarsi una stramba genialata e che potrebbe infastidire parecchio uno spettatore conservatore come Ford.
Ford dice: Kynodontas è stato uno dei film che ho più detestato negli ultimi anni, eppure, allo stesso tempo, uno dei più geniali.
Ora Lanthimos si cimenta con una prima opera internazionale ottimamente accolta anche all'ultimo Cannes.
Sarà l'ennesima occasione di lotta per me e il mio antagonista, o questa volta la potenza del cattivissimo regista riuscirà a mettere d'accordo perfino noi?
Solo l'aragosta conosce la risposta.



Maze Runner - La fuga
(da giovedì 15 ottobre)

"Restiamo nascosti fino a quando il mostro Ford non va a fare il suo riposino."
Cannibal dice: Benché io sia notoriamente un fan delle cose teen, o young adult, o bimbominkiose che dir si voglia, ho trovato il primo Maze Runner il peggior inizio di una saghetta di questo genere in circolazione. Derivativo, insulso, idiota... Davvero pessimo. Partendo da simili premesse, il secondo episodio non può che essere migliore. Anche se a vedere il trailer sembra una robaccia troppo poco teen e troppo tanto avventuroso/schi-fi/fordiana. Quindi sì, potrebbe essere ancora peggio del primo.
Ford dice: il primo Maze Runner mi era parso l'ennesimo filmetto teen come se ne trovano a mazzi che tanto piacciono a Cannibal, tanto da averlo già quasi dimenticato e non ricordare nulla della vicenda alla vista del trailer di questo secondo.
Onestamente non mi frega più di tanto di vederlo, ma se dovessi essere in vena di bottigliare qualcosa che non sia la testa del mio esimio collega qui presente, potrei anche spolverarlo.



Fuck You, Prof!
(da giovedì 15 ottobre)

"Devo ricordarmi di non prestare mai più la macchina a Ford."

Cannibal dice: Per una volta applaudo alla scelta del titolo italiano. Fuck You, Prof! È fantastico, anche se d'altra parte pure l'originale Fack Ju Göhte non era male. Questa commedia tedesca si preannuncia parecchio cattiva e (forse) divertente e una visione mi sa che da queste parti potrebbe spuntarla. Anche perché mi offre l'occasione per lanciare un del tutto gratuito: Fuck You, Ford!
Ford dice: in una settimana che pare purtroppo tutta fumo e poco arrosto ecco qualcosa che potrebbe rivelarsi insolito ed interessante. Sempre che il Cannibale non ci metta lo zampino e cominci ad esaltarlo, perché in quel caso ci sarebbe davvero materia per preoccuparsi.
Nel frattempo, lancio anch'io un nuovo grido di battaglia: Fuck You, Cannibal!



Woman in Gold
(da giovedì 15 ottobre)

"Un ritratto speciale per il mio fan più speciale: Peppa Kid."

Cannibal dice: Pellicola storica con la coetanea di Ford Helen Mirren?
Potrei addormentarmi già solo sui titoli di testa.
Ford dice: Helen Mirren non mi ha mai fatto impazzire. Anche se mai ai livelli di Katniss Kid.



La nostra quarantena
(da giovedì 15 ottobre)

"Certo che questa rassegna organizzata dal Cannibale è proprio una tristezza, altro che i filmoni suggeriti da Ford!"

Cannibal dice: Per un Suburra che si preannuncia parecchio promettente, ecco che a bilanciare arriva un'italianata con Francesca Neri di cui nessuno sentiva il bisogno. Così come a bilanciare la scintillante presenza di Cannibal Kid ci deve pensare il deprimente Mr. Ford.
Ford dice: in quarantena andrebbero messe tutte le proposte inutili del Cinema italiano. Che sono un buon novantacinque per cento.
Per quanto riguarda le stronzate che spara Cannibal, beh, siamo al cento per cento garantito.



Leone nel Basilico
(da giovedì 15 ottobre)

"Quei due blogger sono così noiosi che li assumeremo come ninna nanna del piccolo."
Cannibal dice: Pellicola che tratta il tema della maternità. Può tornare utile alla futura (di nuovo) mamma Ford.
Ford dice: come il mio antagonista ha prontamente sottolineato nel suo post omaggio al sottoscritto dedicato a Rudderless, ormai dovrei saperne una più delle mamme anche se sono un papà, quindi direi che posso saltare.



Rosso mille miglia
(da giovedì 15 ottobre)

"Voglio sperare che non sarà Ford il nostro autista, altrimenti questo film diventerà rosso sangue."

Cannibal dice: Film interessante. Tra Martina Stella e Francesca Rettondini si preannuncia infatti una sfida molto interessante a chi recita peggio. Giusto uno Stallone dei tempi d'oro potrebbe riuscire a competere con loro.
Ford dice: penso che neppure se mi promettessero di correre la mille miglia sdraiato sul sedile posteriore di una limo con Rita Ora e Rihanna potrei vedere questo film. Forse.



Il bambino che scoprì il mondo
(da giovedì 15 ottobre)

"Questo è l'ultimo film suggerito da Peppa Kid." "Che depressione, papà."
Cannibal dice: Bambinata d'animazione in arrivo dal Brasile, la lascio tranquillamente a Ford. E ai suoi 12 figli.
Ford dice: nonostante il mio ormai sempre più attivo ruolo di spettatore di film d'animazione, preferisco continuare a rivedere un paio di milioni di volte Il libro della giungla con il Fordino, piuttosto che questa apparentemente dimenticabile brazileirata d'animazione.


giovedì 26 febbraio 2015

Thursday's child

La trama (con parole mie): passata - ma non smaltita - la delusione per la prevedibile e poco interessante Notte degli Oscar, attendo con ansia questo weekend che, almeno sulla carta, grazie al ritorno sul grande schermo di Paul Thomas Anderson promette di spazzare via tutti i film sopravvalutati e presunti Capolavori tanto decantati da quella bocca larga di Cannibal Kid ultimamente.
Ma sarà davvero così, o mi toccherà affrontare l'ennesima delusione? 


"Quello laggiù è Ford: beve più di te e me messi insieme!"
Vizio di forma

"A quel tordo del Cannibale ho rifilato quattro schiaffoni come se niente fosse. E' andato giù già al primo."
Cannibal dice: Il nuovo film di Paul Thomas Anderson, per quanto mi riguarda uno dei più grandi registi viventi insieme a Tarantino, Malick, Lynch, Von Trier, Inarritu e Coppola, intendo Sofia, è uno di quelli che attendo con maggiore curiosità. Sono pronto per un bel trip, più che per una semplice pellicola, e spero che l'Anderson migliore del mondo (sì, meglio di Wes e pure di Pamela!) non mi deluda.
Ford dice: uno dei film più attesi dal sottoscritto per questa prima metà dell'anno. Tratto da un romanzo splendido e stracult, interpretato da Phoenix, diretto da Anderson - Paul Thomas, che tra gli Anderson è il migliore senza dubbio -, spero proprio non deluda e vada a spazzare via tutti i fantasmi di una notte degli Oscar da dimenticare. E anche Cannibale, già che ci siamo.


Le leggi del desiderio

"Eccolo laggiù, è il re degli uccelli, Cannibal Kid!"
Cannibal dice: Una settimana molto Paul Thomas Anderson, questa!
A vedere il trailer di Le leggi del desiderio, non è potuto che venirmi in mente il personaggio interpretato da Tom Cruise in Magnolia. Peccato che Silvio Muccino non sia Tom Cruise, di certo non è quel Tom Cruise che aveva tirato fuori la performance migliore della sua intera carriera, e questa pellicola da lui scritta, diretta e interpretata rischi di essere come i suoi due film precedenti Parlami d'amore e Un altro mondo, ovvero una porcata. Detto ciò, io al Muccino Jr. non ce la faccio a volergli male, quindi questo film prima o poi lo vedrò, con la speranza di trovarci dentro qualcosa di buono. Quella speranza che ormai ho perso quando vado a leggere WhiteRussian - Edizione 2015.
Ford dice: a me Silvio Muccino è sempre stato in qualche modo simpatico. Da Come te nessuno mai a Il mio miglior nemico.
Certo, ora questo non significa che correrò a vedere questo film, che probabilmente mostrerà più i suoi limiti che altro.
Quindi lascerò che se lo sciroppi Peppa, in modo da orientarmi a seconda di quella che sarà la sua opinione, per fare ovviamente tutto il contrario rispetto a quello che consiglierà.



Kingsman - Secret Service

"Ma dici che vestito da vecchio come te posso cantargliele, al Ford!?"
Cannibal dice: un action con Colin Firth? So già che Ford lo odierà più di me!
Dopo aver visto il trailer, devo ammettere però che mi aspetto una pellicola piuttosto divertente e accattivante. Per una visione disimpegnata mi sembra possa andare più che bene e so che alla fine conquisterà pure quel burbero di Ford. Sempre che riesca a sopportare l'idea di un action senza Sly o Schwarzy o un altro di quegli pseudo attori che la recitazione manco sanno cos'è.
Ford dice: Colin Firth? Dopo aver sdoganato Liam Neeson, Cannibal promuoverà anche lui!
Nonostante il regista sia il vivace Vaughn, ho come l'impressione che ci troveremo di fronte ad una delle schifezzone cosmiche più terrificanti della stagione, dunque penso che la terrò come riserva nel caso in cui mi trovassi in astinenza da bottigliate, anche se il Cucciolo quest'anno pare aver deciso di non permettere che io mi trovi nella suddetta condizione.



Automata


"Grazie robot: almeno tu, che sei privo di cervello, riesci ad esprimere pareri cinematografici più sensati di quelli del Cannibale."
Cannibal dice: Una pellicola sci-fi con protagonista Antonio Banderas mi attira all'incirca quanto una colazione insieme a Ford preparata dallo stesso Banderas, però questo film pare non sia troppo male, quindi una visioncina ci può scappare.
Ford dice: questa curiosa pellicola sci-fi giace nel mio hard-disk da tempo immemore, e a quanto pare per un motivo. Avrò finalmente modo di godermela e proporla come una delle anti-cannibalate della settimana e forse anche del mese.



Motel


"Pronto, Alejandro? Riesci a recuperare un altro attore sull'orlo del fallimento?"
Cannibal dice: Un thrilleraccio con i bolliti John Cusack e Robert De Niro? Sembra promettente quanto una notte in motel in compagnia di quello psycho di Ford.
Ford dice: John Cusack? Robert De Niro? Mancano Johnny Depp e Cannibal Kid e i quattro moschettieri del Cinema bollito saranno riuniti! Non lo guarderò neanche sotto tortura.



Spongebob - Fuori dall'acqua


"Ora sì che siamo pronti ad affrontare Ford in un incontro di wrestling!"
Cannibal dice: Avevo visto il primo film di Spongebob una decina d'anni fa. Non so sotto l'effetto di quali sostanze, un mio amico mi aveva convinto a far chiodo all'università e andare al cinema a vedere il film di Spongebob. L'avevo trovata una visione parecchio allucinante, ma in senso più negativo che positivo, quindi questa nuova avventura della pur simpatica spugna marina la lascerò a quell'eterno bambinone di Ford.
Ford dice: non ho mai apprezzato molto Spongebob, anche se senza dubbio la simpatica spugna sarà sempre preferibile all'antipatico coniglione di Casale, e dunque penso che continuerò a vivere bene pur perdendomi la sua nuova avventura cinematografica. Anche se questo, purtroppo, non mi eviterà di dover affrontare quelle del mio rivale qui nella blogosfera, giorno dopo giorno.



The Repairman


"E con questo demolisco felicemente la macchinina di Marco Goi."
Cannibal dice: Da titolo, locandina e trailer sembra una pellicola indie americana pronta per il Sundance Festival. Invece si tratta di un film italiano. La possibilità di trovarci di fronte a un esordio intrigante c'è, così come allo stesso tempo c'è il rischio di avere a che fare con una semplice scimmiottatura del cinema indie a stelle e strisce, tanto quanto Ford è la scimmiottatura, oltre che di una scimmia, di un cowboy ammeregano.
Ford dice: finto film indie italiano che pare fatto apposta per il finto radical chic che mi ritrovo come antagonista. Da parte mia, lo ignorerò felicemente.



Patria


"Prova ancora a dare ragione a Peppa Kid e ti licenzio."
Cannibal dice: Film di grande attualità su un gruppo di operai che per protesta salgono su una torre. Potenzialmente interessante, nella realtà dei fatti lo sarà probabilmente molto meno.
Ford dice: io, per protesta contro l'Academy, Cannibal e tutti i sostenitori di Birdman, salirò su una torre per colpire tutti loro meglio e dall'alto con una valanga di bottigliate.



Maraviglioso Boccaccio


"Ma chi è quello!? Cannibal Kid!? Cacciatelo subito dal set!"
Cannibal dice: Il nuovo film dei fratelli Taviani, autori del sopravvalutato Cesare deve morire, questa volta alle prese con il Decamerone di Boccaccio?
Questa è una fordianata bella e buona, anzi brutta e cattiva!
Ford dice: alle spalle l'esperienza dello splendido Cesare deve morire, i Taviani hanno alzato l'asticella delle aspettative rispetto al loro nuovo lavoro. Sarà una conferma, o uno scivolone? Solo il futuro potrà dirlo.
Una certezza, però, c'è: peggio di quanto ha fatto l'Academy non potranno fare.



Un viaggio serio... ma non troppo


"Ma questo è davvero un film!?" "Non troppo, direi."
Cannibal dice: Film amatoriale della settimana. Peggio ci sono solo (forse) i filmini di Ford.
Ford dice: film amatoriale della settimana. Peggio ci sono solo (forse) i filmini di Von Trier che riprende Peppa vestito da Coniglione nella campagna piemontese.



Zanetti Story


"Grazie, Ford. Tu si che sei uno sportivo, mica come quello sporco juventino di Casale!"
Cannibal dice: Sul serio?
A questo punto la prossima settimana mi aspetto l'uscita di Ford Story.
Ford dice: uno dei giocatori simbolo dell'altra squadra di Milano che ho stimato davvero nella mia carriera di appassionato di calcio. Potrei, dunque, concedere una visione. Giusto per ricordare i tempi in cui su White Russian imperversavano i Mondiali.


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