giovedì 16 maggio 2013

It

 

Regia: Tommy Lee Wallace
Origine: USA
Anno: 1990
Durata: 192'


La trama (con parole mie): nel 1960 una piccola cittadina del Maine è sconvolta da una serie di sparizioni ed omicidi che vedono vittime solo ed esclusivamente bambini, e sprofonda nel terrore di un mostro cui non si riesce ad associare un volto. 
Un gruppo male assortito di giovanissimi losers, strettisi attorno alle reciproche sfortune, intuisce che dietro le tragedie che affliggono Derry - questo il nome della località - ci sia ben più dell'operato di un serial killer: infatti, celato dietro la maschera del clown Pennywise, si aggira per le loro strade il terrificante It, essere dall'età indefinita presente da secoli in quei territori e di norma abituato a ritorni giunti dopo un letargo di trent'anni.
Il primo confronto tra Pennywise ed i ragazzini termina con l'apparente sconfitta del primo, che scompare senza lasciare traccia almeno fino al 1990, per l'appunto, a trent'anni di distanza dagli eventi dell'estate che vide nascere "La banda dei perdenti": così l'unico dei suoi membri ad essere rimasto a Derry - e non aver avuto successo, fama e denaro - chiama a raccolta i vecchi compagni in modo che possa essere mantenuta la promessa fatta ai tempi di uccidere It.




Come ormai ben sanno tutti i frequentatori di prima ora del Saloon, una parte importante dei miei recuperi cinematografici è legata all'amarcord di quella che è stata la mia prima formazione come spettatore, avvenuta  a cavallo della seconda metà degli anni ottanta ed i primi anni novanta, e passata attraverso un bombardamento di action movies ormai mitici ed una serie quasi infinita di horror, che soprattutto d'estate, ai tempi in cui io e mio fratello ci ritrovavamo a casa entrambi, diventava il modo migliore per occupare le mattine in attesa dei pomeriggi passati al parco a giocare a pallone o a cominciare a sentire i primi richiami ormonali: in questo senso, un contributo fondamentale veniva, in un'epoca in cui internet, lo streaming e lo scarico erano praticamente fantascienza, da Paolo, personaggio leggendario da queste parti nonchè ai tempi proprietario con la sua famiglia di una videoteca a due passi dall'allora casa Ford, sempre pronto a consigliare i titoli più tamarri o "spaventosi" che poteva avere a disposizione al sottoscritto nelle assolate mattine delle prime settimane dopo la fine della scuola: uno dei riferimenti in quegli anni, visto per la prima volta a casa di amici e poi passato non so quante centinaia di altre sul nostro videoregistratore, fu It, tratto da un romanzo di dimensioni mastodontiche di Stephen King - che anni dopo iniziai a leggere senza mai terminarlo - divenuto da subito un nostro supercult.
Complice del successo di questo prodotto clamorosamente - anche per quanto riguarda la qualità - televisivo, fu senza dubbio il charachter del "mostro", interpretato da uno scatenato Tim Curry - che anni dopo avrei imparato ad ammirare nel Rocky Horror Picture Show -, perfetto nel prestare un malefico ghigno a Pennywise, senza contare l'atmosfera - soprattutto nella prima parte -, che ricordava avventure strepitose come quelle de I Goonies o Stand by me, anche in questo caso portate a compimento da un gruppo di outsiders clamorosi che non potevano che suscitare, ai tempi come oggi, la simpatia fordiana: e nonostante l'indole da aspirante scrittore mi suggerisse l'identificazione con il protagonista Bill - il cui fratellino Georgie finisce per essere tra le prime vittime di Pennywise in una delle sequenze più spaventose della pellicola -, ricordo di aver avuto fin da subito una certa predilezione per "Cannone" Ben, interpretato nella sua versione adulta dal compianto John Ritter nonchè, sempre nella parte ambientata all'inizio degli anni novanta, dedito ad una certa inclinazione per alcool e donne - evidentemente anche allora intuivo quali sarebbero state le mie debolezze da "adulto" -.
In realtà, e nonostante i limiti che ora mostra rispetto al tempo e alla resa, il lavoro di Wallace risulta ancora legato ai sentimenti del sottoscritto e di una generazione che lo visse praticamente sulla pelle, sentendo i brividi ad ogni tentativo di Pennywise di sfruttare le paure dei suoi avversari - da giovani e da adulti - ed un moto di orgogliosa partecipazione ad ogni impresa della Banda dei perdenti, i cui membri - perfino i meno interessanti come Stan o Eddie - risultano caratterizzati benissimo, oltre che a tratti irresistibili - su tutti Ritchie, vero e proprio motore comico del gruppo -.
Peccato, al contrario, per il netto calo presente nella seconda parte della storia e la rivelazione conclusiva della vera natura di It - decisamente deludente nella sua realizzazione -, nonchè del pessimo faccia a faccia finale tra gli ex ragazzini ed il loro persecutore: la differenza, infatti, in termini di atmosfera e di resa con la prima metà è notevole, e l'impressione è che l'intera operazione abbia perduto mordente strada facendo per lasciare spazio alla parte più consolatoria e positiva della storia - come il finale romantico -.
Il ricordo, comunque, di quelle estati e delle apparizioni di Pennywise - splendida quella attraverso l'album fotografico -, della cena al ristorante cinese dei vecchi membri della Banda dei perdenti trent'anni dopo e del destino di ognuno di loro permetteranno a It di conservare sempre un posto d'onore nell'amarcord del Saloon e del sottoscritto, che è già pronto a condividere con il Fordino appena sarà il momento, quasi si trattasse di un vero e proprio passaggio di testimone, e con il rassicurante monito che, se mai un giorno un Pennywise qualsiasi dovesse avvicinarsi a lui con intenti horrorifici, allora dovrà considerare di fare i conti con un mostro ben peggiore: quello delle bottiglie pronte a sfracellarsi sulla sua testa.


MrFord


"I'll be your clown
behind the glass
go 'head and laugh
cause it's funny
I would too if I saw me
I'll be your clown
on your favourite channel
my life's a circus circus
round in circles
I'm selling out tonight."

Emeli Sandè - "Clown" -




26 commenti:

  1. Una delle più grande delusioni della mia vita. Ricordo ancora io e la mia sorellina ce la facevamo addosso solo a vedere la pubblicità in tv di questo film: per anni abbiamo vissuto nel terrore dei clown che ci rapissero dai tombini. Questo finché, anni dopo, lo vidimo e, con estrema delusione, anche il nostro incubo dell'infanzia naufrago nell'oblio degli epic fail!

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    1. Forse l'avete visto quando eravate già troppo grandi. Ammetto che, se dovessi vederlo ora per la prima volta, questo film mi darebbe solo l'impressione della mezza baracconata! ;)

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  2. ♥per le bottiglie♥
    Cmq dici che é per colpa di questo film che:
    A) IT é uno dei pochi libri di king che non ho letto
    B) odio i clown
    C) mi cago sotto di fronte ai ragni?

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    1. Le bottiglie sono l'avvertimento per ogni mostro che dovesse anche solo provare ad avvicinarsi! :)
      Per il resto, potrebbe essere!
      A volte i film ci segnano più di quanto non sembri: pensa a me con Bob di Twin Peaks!

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  3. Arrivavo dal libro e il film mi ha deluso (capita spesso, si sa). Devo dire che col senno di poi anche il libro ha in sé alcune trovate, finale compreso, che a rileggerle adesso fanno tenerezza. Ma, come tu dici, sono i ricordi a cui è legato a piacerci, più che la storia. ;)

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    1. Gae, dici bene! Il potere dell'amarcord riesce a rendere incredibilmente affascinanti anche le opere più sgangherate, a volte! :)

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  4. all'epoca mi spaventò abbastanza, perché i clown mi inquietano (quasi) più di questo blog uahahahaah
    però adesso non credo me lo riguarderei, anche perché già dal trailer, sia it che gli effettacci speciali mi fanno più ridere che paura...

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    1. Sicuramente è uno spauracchio dell'infanzia, anche se non all'altezza di Bob: comunque ora che lo so un giorno mi presenterò a Casale vestito da clown! Ahahahaha! ;)

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  5. I finali sono sempre stati il punto debole di King.
    Ma se fossi in te rileggerei il libro, è un dei più potenti inni alla giovinezza e ai suoi "mostri" che abbia mai letto.

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    1. Prima o poi mi ci dedicherò, in fondo ho letto davvero poco di King.
      Intanto mi gusto il ricordo delle prime visioni del film.

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  6. Grande film della mia infanzia, da piccolo mi terrorizzava di brutto lui e quei supoi cazzo di palloncini...
    Non lo vedo da un botto anche se ce l'ho pure in dvd, magari uno di questi giorni anche se ho paura che non sia invecchiato benissimo...
    ;)

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    1. Fratello, il tempo di sicuro si fa sentire nel rivederlo, ma per fortuna l'amarcord ci mette una pezza! ;)

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  7. Il libro ricordo che lo lessi in due giorni e fu una dolorosa mattonata sulle cosiddette, salvai solo il primo capitolo. Il film fu un'occasione sprecata per far davvero paura - i clown mettono sempre un po' di timore addosso. Comunque non capirò mai le grida di giubilo per King. Boh!

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    1. Il romanzo mi manca, ma non mi dispiace non averlo letto, per il momento. Del film ho il ricordo dei bei tempi andati, e mi tengo quello insieme all'inquietudine che i clown regalano sempre e comunque.

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  8. il libro l'ho adorato. Il film... non dico nulla, potrei essere volgare.

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    1. Il film, per quanto produzione molto bassa, è un ricordo d'infanzia a cui non riesco a non voler bene.

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    2. Posso dire la stessa cosa per "Sucker Punch", anche se all'epoca avevo 21 anni?

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    3. Non lo so, io quando ho visto It la prima volta ne avevo dieci! ;)

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  9. per me CAPOLAVORO ASSOLUTO, poco me ne frega se è diverso dal libro (che reputo forse il libro più bello che abbia mai letto in vita mia) il film tv è diverso, hanno tolto molte cose, ma quelli che lo stroncano non tengono conto dei seguenti due fattori:
    1) 23 anni fa non si potevano mostrare su schermo cose che vengono descritte nel libro ( le morti dei bambini per mano di Pennywise, la scena del rapporto di Beverly con i ragazzi ecc)

    2) il film appunto ha 23 anni, all 'epoca non si avevano i mezzi per realizzare cose che vengono descritte nel libro, soprattutto perchè stiamo parlando di una produzione televisiva.

    Detto questo, come tutti quelli della mia generazione da piccino sono rimasto traumatizzato da quel cavolo di pagliaccio, lo amavo (lo amo tutt ora) ma al tempo stesso lo odiavo perchè mi spaventava, il film è girato, fotografato e recitato così bene che non sembra un tv movie, Tim Curry da oscar e spero che su questo siamo tutti d'accordo.
    Come nel libro, anche nel film la storia di amicizia tra i 7 "loser" è bellissima e ultimo ma non ultimo, tutti ciriticano il finale col ragnone, beh preferisco mille volte un bell effetto in stop motion come quello rispetto a tutta la merda in cg che ci propina hollywood oggi

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    1. Senza dubbio fu uno dei cult della mia - e nostra - generazione, e quando lo vidi a dieci anni rimasi piuttosto sconvolto da Pennywise e dall'atmosfera - eccetto il ragnone, davvero bruttino -.
      Poi arrivò Twin Peaks e tutto il resto mi parve roba da bambini.
      Comunque, per quanto voglia bene a It - e parlo del film più che del romanzo -, non riesco a non considerarlo un prodotto tutto sommato televisivo.

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    2. Beh si è televisivo, però fatto talmente bene che sembra x il cinema, infatti mai capirò perchè abbiano optato per la tv infondo dura "solo" 3 ore, al cinema ne sono usciti di film anche più lunghi, questo potevan farlo per il cinema, sarebbe stato un orgasmo vedere Pennywise su grande schermo.

      Da qualche annetto si parla di un remake cinematografico, anzi di due films, entrambi lunghi sulle due ore di modo che questa volta possa essere messo tutto (o quasi) ciò che c era nel libro.
      Chissà, potrebbe venir fuori un nuovo cult, io come nuovo It ci vedrei bene Paul Giamatti, non so perchè, un po mi ricorda Tim Curry.

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    3. Un bel remake ci starebbe, e ti dirò: non mi dispiacerebbe un bel cast all star: Paul Giamatti potrebbe starci, anche se, a mente fredda, mi parrebbe molto meno inquietante di Tim Curry.

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    4. Beh ovvio il buon vecchio Tim con quel suo ghigno beffardo faceva paura anche in Mamma ho riperso l'aereo XD

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    5. Su questo sono assolutamente d'accordo! ;)

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