Visualizzazione post con etichetta Jesse Spencer. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Jesse Spencer. Mostra tutti i post

domenica 29 aprile 2018

Dott. House - Stagione 7 (Fox, USA, 2011)





Insieme all'ostracizzato Frank Underwood e all'impenitente Frank Gallagher, Gregory House è ormai parte integrante del trittico di veri stronzi che il Fordino adora incondizionatamente: proprio la sua passione per il claudicante medico dipendente da Vicodin è stata il motivo scatenante del recupero delle sue avventure, ai tempi - come i frequentatori abituali del Saloon ben sanno - ignorate o quasi da questo vecchio cowboy a causa della "guerra di ascolti" che coinvolgeva lo stesso House e Lost, che da queste parti era ed è quasi una religione.
Schermaglie da "tifoseria" a parte, devo ammettere di essermi molto divertito nel seguire quello che è e resta un prodotto d'intrattenimento senza picchi particolari ma che ha mantenuto sempre piuttosto costante la sua qualità con poche battute d'arresto e stagioni come questa - la penultima ad essere trasmessa - addirittura migliori delle precedenti: a partire, infatti, dal cambio di direzione fornito dall'inizio di una storia d'amore tra House e la sua direttrice sanitaria, Lisa Cuddy - altro personaggio chiave della produzione - fino alle conseguenze di questo stesso rapporto, il settimo anno del bastardissimo Greg non ha segnato alcuna crisi, ed al contrario ha proposto alcuni degli episodi più interessanti dell'intera serie - il primo che mi viene in mente è Nella notte, ma ricordo anche con molto piacere la puntata "cinematografica" con tanto di citazioni riferite a pellicole cult per il pubblico amante del grande schermo - e seppur non piazzando la zampata conclusiva - il finale ha il sapore del già visto - si propone come uno dei più interessanti dell'intera serie.
Come di consueto, poi, accanto all'imprevedibile e sempre irriverente immunologo, viene riservata attenzione anche all'evoluzione delle vite e dei caratteri dei suoi collaboratori, dagli storici Chase e Foreman - spentosi un pò nel corso degli anni - ai più "recenti" Taub - che resta la vera sorpresa della squadra di House, in bilico tra aria da loser, personaggio da commedia e jolly su tutta la linea - e 13 - che lanciò Olivia Wilde, allora non nota certo come oggi -, fino alla meteora Masters, praticamente l'opposto di tutto quello che rappresenta l'instabile medico e dunque perfetta sia nel ruolo di spalla comica che di contrappeso in termini etici - peccato, in questo senso, averla tolta dal gioco così frettolosamente -: in un certo senso, tornare ogni volta nell'ufficio di House è diventato un appuntamento piacevole e rilassante, quasi come se questa proposta ai tempi così nettamente snobbata si fosse rivelata ben più vicina al mio cuore di spettatore di quanto non potessi neppure immaginare.
Senza dubbio il Fordino ha fatto e continua a fare la sua parte in questo, ma devo ammettere che se l'appeal dei personaggi non fosse stato lo stesso o la qualità fosse calata drasticamente non avrei certo esitato a trovare un modo per dirottare le attenzioni del piccolo Ford su altro: merito, dunque, di autori ed attori aver dato vita ad un mondo sicuramente pop nelle ambizioni ma ugualmente in grado di coinvolgere piacevolmente anche chi cerca, piccolo o grande schermo che sia, anche un salto di qualità autoriale.
E se dopo sette anni ancora il risultato è questo, significa che la cura di House ha senza dubbio successo.



MrFord



 

venerdì 13 gennaio 2017

Dr. House - Stagione 4 (Fox, USA, 2008)




Ricordo molto bene la non troppo cordiale antipatia che provavo ai tempi del boom delle serie tv capitanate da Lost rispetto ad House, che considerati formato, tipologia ed approccio simile a quello dei fumetti seriali all'italiana in cui tutto cambia per non cambiare soprattutto rispetto ai personaggi mi pareva avesse davvero troppo successo non solo presso il grande pubblico per meritarlo davvero.
Il tempo è passato, e prima sotto i suggerimenti di Julez - che indovina sempre i titoli giusti da associare ai pasti di casa Ford, lasciando i pezzi più pregiati ed impegnativi per i dopo cena - dunque a seguito delle insistenze del Fordino - sarà curioso, ma Greg House e Frank Gallagher sono i suoi due charachters favoriti del piccolo schermo - è partito un massiccio recupero in modo da colmare un vuoto che molti fan del piccolo schermo di mia conoscenza trovavano assolutamente ingiustificabile.
La prima riflessione che nasce dalla visione di questa quarta stagione è principalmente legata ad una curiosità: nell'anno, infatti, del grande sciopero degli sceneggiatori che mise in crisi praticamente tutte le produzioni di allora, e consegnò al pubblico annate "monche" e decisamente meno riuscite - due titoli sacri da queste parti come il già citato Lost e Friday night lights conobbero le loro season "peggiori" proprio nel corso di questa protesta, rispettivamente la quarta e la seconda - House trova, almeno finora per quanto mi riguarda, la sua migliore, iniziata con la ricostruzione della squadra del pungente medico concepita come una sorta di "gioco ad eliminazione" tra aspiranti - tra i quali spicca un'allora decisamente poco conosciuta Olivia Wilde - e chiusa con un doppio episodio che non solo risulta essere senza ombra di dubbio il più coinvolgente emotivamente della produzione, ma riesce anche, con l'addio ad uno dei personaggi, ad essere quasi commovente.
Grazie a questi due eventi la serie, come scrivevo poco sopra, "cambia per non cambiare" mantenendo comunque fresca la sua formula vincente data dall'unione tra House ed i suoi maltrattati collaboratori ma non rinuncia neppure a scavare nel cuore di un personaggio che cuore, almeno all'apparenza, non ha: il fatto che la morte colpisca qualcuno vicino a qualcuno a lui molto vicino potrebbe segnare e non poco lo sviluppo futuro di questo sicuramente affascinante protagonista, che una battuta cattiva dopo l'altra è riuscito a conquistare piccoli e grandi qui al Saloon.
A questo punto, considerato quanto bene sono riusciti gli autori a cavarsela in quella che è stata l'annata nera del piccolo schermo, l'hype per la quinta non può che aumentare, ed accorciare i tempi della "vacanza" di House agli occhi del Fordino, che molto probabilmente non dovrà attendere tanto quanto per rivedere Frank Gallagher su questi schermi per poter ancora una volta godersi la lingua tagliente dello Sherlock Holmes della medicina televisiva.





MrFord




 
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...