martedì 16 ottobre 2012

Cosmopolis

Regia: David Cronenberg
Origine: Canada
Anno: 2012
Durata: 109'




La trama (con parole mie): Eric Packer, multimilionario ventottenne, sale sulla sua limo corazzata e superaccessoriata deciso ad attraversare Manhattan nonostante i ripetuti avvertimenti degli uomini della sicurezza in modo da sistemarsi il taglio in una particolare bottega dalla parte opposta della città.
L'Odissea che ne consegue diviene una galleria di incontri per Packer, che approfitta di moglie, amici, nemici, donne, idoli musicali, dipendenti e quant'altro per riflettere sull'economia, il sesso, gli scontri che vedono la gente comune ribellarsi al Potere e sull'idea che, un giorno o l'altro, la moneta di uso corrente possa diventare il ratto.
O forse, sul nulla, mostrando dunque il vuoto di una società in decadenza e sull'orlo del baratro.




I cattivi presagi avevano cominciato ad addensarsi come nuvole cariche di tempesta sulla carriera di Cronenberg - uno dei miei favoriti di sempre, autore nel passato recente di Capolavori quali A history of violence e La promessa dell'assassino - con A dangerous method, primo film effettivamente deludente del regista canadese: in quell'occasione, decisi comunque di dare fiducia al geniale David, che negli anni è sempre stato capace di stupirmi, e che già ai tempi veniva annunciato al lavoro su un progetto ambizioso e potenzialmente cultissimo, ispirato ad un romanzo amato praticamente ad ogni latitudine del pianeta, Cosmopolis di DeLillo.
Onestamente, non ho ancora letto il libro in questione - e, a questo punto, dubito che lo farò -, ma il fatto che Cronenberg tornasse a cimentarsi con una materia a lui congeniale - una sorta di versione alternativa del prossimo futuro legata al decadimento morale che tanto mi ricordava cose splendide come Videodrome o Crash - riusciva a stuzzicare nel sottoscritto tutte le vibrazioni giuste: peccato, però, che il Cosmopolis cinematografico si sia rivelato come una delle cose che maggiormente riescono ad irritarmi, per quanto riguarda la settima arte.
Tradotto in linguaggio pane e salame, quest'ultima fatica del cineasta responsabile di meraviglie come La mosca, Inseparabili, M. Butterfly e chi più ne ha più ne metta è una vera, inesorabile, impressionante merda d'autore.
Certo, la regia è pulitissima, il variegato cast funziona - se così si può cercare di credere -, fotografia, montaggio e colonna sonora paiono perfetti come un piatto da ristorante chic, peccato che manchi tutto quello che, di norma, fa la differenza tra un polpettone da pippaioli d'essai ed un vero, succulento, lavoro da amanti del Cinema.
Posso capire che l'opera da cui è tratto sia in realtà una sorta di arzigogolato ritratto ispirato dal vuoto della società dei mercati, del capitalismo e di tutti quei precetti che ora finiscono per far funzionare il mondo - che lo si voglia o no -, ma non esiste alcun motivo - proprio alcun cazzo di motivo, David - per sottoporre l'audience a quasi due ore due di martellamento di cosiddetti con dialoghi che paiono sparati a caso in bocca ai protagonisti e che, tendenzialmente, fanno venire una voglia irresistibile di dispensare bottigliate fino a slogarsi l'articolazione della spalla a quello che pare un compiaciuto e davvero irritante ralenti intellettuale.
Non fossi stato frenato da un certo rispetto per la settima arte, avrei volentieri premuto il fast forward per andare direttamente dalla prima all'ultima sequenza senza preoccuparmi troppo di ratti, prolungate visite di prostate asimmetriche, agghiaccianti siparietti moglie e marito nonchè amante e marito - pessima la Binoche -, salvando da una montagna di noiosissimo ciarpame soltanto la morte della star musicale e lo scontato eppure interessante confronto con il capo della sicurezza.
Quello che mi domando è: cosa diavolo è successo al Cronenberg delle mutazioni fisiche, dell'estremo, dei confini varcati con uno spirito da esploratore della mente - e non solo del corpo - degno d'altri tempi?
Il metodo che appariva pericoloso soltanto per la qualità delle sue pellicole applicato ad un vuoto che risulta asfissiante - per noia e nient'altro - è quanto di più lontano possa esistere rispetto all'inquietudine del finale del già citato A history of violence, o delle eleganti beffe di Exsistenz: Cosmopolis è il nulla che tanto si contesta alla nostra generazione e momento storico, un'apparenza che, se non fosse Cronenberg a firmare, starebbero tutti ad etichettare come lo sfogo di qualche bulletto alla sua prima esperienza dietro la macchina da presa.
Non credevo davvero che mi sarei ritrovato a scrivere un post così furente rispetto a quello che era indiscutibilmente uno dei numeri uno della mia lista - almeno per quanto riguarda il Nord America -, e invece dopo Scorsese e Malick anche il vecchio David pare caduto nella trappola della moda, del cool a tutti i costi e dell'elite intellettuale che più passa il tempo e più mi ritrovo a combattere a bottiglie tratte.
Peccato.
Perchè autori come lui ce ne sono pochi.
Ed il pensiero che possa essere caduto così rovinosamente, fa davvero pensare che forse, per il Cinema, lo stesso vuoto rappresentato da Packer sia decisamente più vicino di quanto non si creda.
Un pò come quelle nuvole minacciose rispetto a Cronenberg pronte a piovere calci rotanti made in Saloon.


MrFord


"Past the stars in fields of ancient void
through the shields of darkness where they find
love upon a land a world unknown
where the sons of freedom make their home
leave the earth to Satan and his slaves
leave them to their future in their grave
make a home where love is there to stay
peace and happiness in everyday."
Black Sabbath - "Into the void" -


 

35 commenti:

  1. Ahi, le bottigliate! A me non era dispiaciuto, ma devo ammettere di non conoscere a fondo l'opera di Cronenberg, magari se l'avessi amato da sempre questo sarebbe risultato un tonfo ben peggiore.

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    1. Joy, ti dirò: se anche non avessi conosciuto il lavoro di Cronenberg, mi sarebbe parso un pippone di quelli da record! ;)

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  2. Bene. Cioè male.
    Perchè il film è un'immane cagata (e questo è male), ma il fatto che anche qualcun altro lo stronchi senza pietà mi fa sentire meno stupida (e questo è bene). Perchè di fronte a film del genere io esco dalla sala con lo sguardo stile mucca che guarda il treno, e penso di non aver colto appieno il messaggio.
    Detto ciò, a me A Dangerous Method non era dispiaciuto. Bastava dimenticarsi che fosse un film di Cronemberg, perchè tutto sembrava tranne che.

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    1. Il film è davvero pessimo, il peggiore in assoluto di Cronenberg.
      Ma alcuni amici fidati mi dicono che il libro è brutto uguale, se non peggio.
      Se l'è andata a cercare, insomma.

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  3. ovviamente, appena il film è un minimo più impegnativo di un action con JCVD, tu non ci capisci niente... :)
    questo è un film vuoto, perché è un film sul vuoto della società attuale.
    riguardo alle lacune comunque presenti, sono da amputare al romanzo. ti assicuro che cronenberg ha fatto un gran lavoro nel tirare fuori quel poco di interessante che il libro di delillo offriva. quindi, onore a lui, perché era difficile fare meglio.
    se ti leggi il libro, secondo me ti esplode la testa uahaha :D

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  4. volevo dire che le lacune sono da imputare, ma volendo anche da amputare eheh :)

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    1. Caro Cucciolo, ho capito benissimo che è un film sul vuoto.
      Ma si possono fare film sul vuoto decisamente più interessanti di questa palla mortale.
      Poi dici che sono io quello che guarda i film noiosi!

      Comunque, tanto per citare un'autrice che a te piace sicuramente più che a me, Somewhere - film sul vuotissimo - mi è parso mille volte più avvincente e profondo di questa roba. Irriconoscibile Cronenberg.

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  5. Ahi...così anche Cronenberg ce lo siamo giocati. Ci sto girando intorno da talmente tanto tempo (l'ho già scritto da altre parti) che finirò con il lasciar perdere. Però son curiosa di leggere il libro.

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    1. Guarda, non so se rischierei: mi hanno detto più persone che il libro è anche peggio.

      Intanto, peccato davvero per Cronenberg.
      Spero si possa riprendere.

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  6. Per la prima volta nella mia vita ero pronta ad abbandonare la sala... Noia e pesantezza, se non fosse stato per il finale mi sarei addormentata! L'unica nota positiva è stato osservare le fan di Pattinson incredule e diperate :)

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    1. A me è capitato spesso di desiderare ardentemente di abbandonare la sala, ma concordo in pieno rispetto a questo film.
      Abulico, lento, noiosissimo. Davvero pessimo.

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  7. ecco ...ora ho una certa paura ad affrontarlo....ma prima o poi lo farò perchè chi si estranea dalla lotta...

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    1. Bradipo, fallo in una serata di energia scoppiettante, perchè altrimenti rischi di entrare praticamente in coma per la noia! ;)

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  8. Eviterò anche perchè non mi attira molto. Però su "A dangerous method" la penso diversamente. Non un filmone ma neanche così deludente. Ciao :-)

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    1. Ti dirò, anche per me è stata una delusione parziale, ma il fatto che fosse di Cronenberg tende ad acuirla comunque!

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  9. Insomma, non possiamo aspettarci chissà che cosa da un film con pattinson, eh, un po' di realismo.

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    1. Dici bene, solo speravo che l'effetto Cronenberg annullasse l'effetto Pattinson.
      Sono stato un povero illuso. ;)

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  10. allora, partiamo dal presupposto che NON MI E' PIACIUTO nemmeno un po'.
    ciò premesso io a Pattinson do un'altra chance, in Remember Me aveva dato buon sfoggio di sè, non puoi dirmi che l'interpretazione non fosse buona.
    temo per il vampiretto la stessa sorte del titanico... sempre relegato ad un ruolo, che però non è l'unico... Di Caprio docet...
    ah, mi spiace anche che sia stata coinvolta la Binoche... che colpa aveva da espiare?

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    1. Dunque, Cosmopolis brutto a parte, e considerato che Remember me non è così terribile, secondo me il paragone tra Pattinson e DiCaprio non può sussistere: il buon Leo, fin da ragazzino - Buon compleanno Mr.Grape, Poeti dall'inferno - ha mostrato un talento che ancora oggi lo distingue.
      Pattinson, tra qualche anno, sarà ridotto a fare film di serie b per mantenere la Stewart o pagarle gli alimenti! ;)

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  11. Sottoscrivo ogni tua parola. Ho tovato A Dangerous Method a dir poco agghiacciante - completamene fuori fase sotto tutti i punti di vista. Con Cosmopolis ho rischiato di dormire tutto il tempo. Una noia così al cinema non l'ho mai provata. Ho odiato i dialoghi dall'inizio alla fine, seppure Cosmopolis sembra un pochino più compatto di A Dangerous Method.

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    1. Veronica, parole sante.
      Una noia incredibile, soprattutto pensando che dietro la macchina da presa c'era Cronenberg, che prima di queste sue due ultime "fatiche" mi aveva sempre lasciato a bocca aperta!

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  12. non ci siamo, decisamente no. qui le bottigliate non te le toglie nessuno. Come fai a definire palla mortale un lavoro così minuzioso? Riconosco che è per palati raffinatissimi e un pelino pretenzioso potrebbe anche esserlo, ma se non può permetterselo Cronemberg di fare sti film chi può? Uno spettro si aggira per il mondo e se continui a parlare così di Cosmopolis sarò costretto a riempirti casa di ratti.

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    1. Lavoro minuzioso!?
      Lavoro noioso, vorrai dire! ;)

      Le bottigliate le prendete tu e Cronenberg!

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    2. il tempo passerà e cambierai idea.. ne sono più che certo!

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    3. L'idea la faccio cambiare a te a suon di bottigliate! Ahahahahaha!

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  13. Secondo me Twilight ha lanciato una sorta di maledizione sul mondo del cinema: tutto ciò che toccano gli attori di quella drastica serie diventa schifo, Cronenberg compreso. Già cosciente di una possibile delusione per questo film vedo che le bottigliate son state lanciate a tutto spiano, e non so se esser felice o contento.

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    1. Pesa, mi ero perso questo tuo commento: evidentemente la maledizione di Twilight si è abbattuta anche sul genio di Cronenberg. Peccato.
      Comunque, evita pure il film. :)

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  14. E dire che questo è un film che ho adorato XD

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    1. Questione di gusti! Per me è stata una delle delusioni più cocenti dell'anno! ;)

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  15. un film ABERRANTE, e non si tirino fuori le cazzate è lento e vuolto perchè parla del vuolto, è lento e vuoto perchè è scritto da cani e non sa di nulla, è solo un film spocchioso che vuole essere cio che non è, un film che vorrebbe dire tanto e in realtà non dice nulla, e poi che cacchio, con tutti gli attori bravi che ci sono mi va a prendere Robert "vampiro emo" Pattinson, uno che manco nello spot del mulino bianco sarebbe in grado di recitare.

    Mi spiace ma sto giro il buon David ha toppato, resta un gran regista, ma questo è uno scivolone bello e buono.

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    1. Davvero un filmaccio, il primo grande scivolone di Cronenberg, uno dei migliori registi nordamericani dell'ultimo trentennio.
      Peccato.

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    2. oddio a dire il vero pur apprezzando molto il buon david devo ammettere che anche x esempio Crash non mi è piaciuto affatto e anche SPider seppur ben girato era un mattone, x il resto nulla da dire un gran regista, ma Stronzopolis è il suo peggio e il bello è che ora sta girando un altro film sempre con Vampiro emo Pattinson, ma allora è scemo, cioè errare è umano, ma perseverare......

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    3. Ti dirò, Crash a me è piaciuto molto, e anche se Spider è senza dubbio lento l'ho trovato incredibilmente interessante.
      Spero comunque che Cronenberg si riprenda, perchè dopo due cose ENORMI come A history of violence e La promessa dell'assassino è terribile vederlo ridotto così.

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    4. non posso che quotare History of Violence e La promessa, sono favolosi, i suoi film migliori assieme a La Mosca, però ammetto che, a differenza di molti, ho trovato discreto Dangerous method

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    5. Discreto, sì, ma troppo poco per Cronenberg, a mio parere.

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