domenica 26 settembre 2010

Inception

Alla fine è arrivato.
Ed è più difficile pensare a quello che non scriverò, o non potrò scrivere, o non vorrò scrivere, che a tutto quello che preme per uscire, e schiaffarsi sul foglio bianco per riuscire a rendere la profonda, stupefacente grandiosità di quest'opera.
Si potrebbe definire Inception partendo dal vecchio concetto del "c'era una volta", tanto caro alle fiabe, e cominciare a pensare che, a qualche decennio da ora, questa sarà una delle pellicole che definirà il futuro passato della settima arte, scindendo tutto ciò che c'era prima e dopo di lei.
O tornare indietro come faranno in quell'anno a venire cui facevo cenno poco fa, al 1941 per l'esattezza, più precisamente al momento in cui uscì nelle sale Il mistero del falco di John Huston, noir da leggenda che ruotava attorno ad una fantomatica statua - il falco del titolo, per l'appunto - "fatta della materia di cui sono fatti i sogni".
Un altro modo è chiudere gli occhi e pensare a quanto struggente, passionale, terribile, magico, incredibile possa essere l'amore che ci cambia la vita, e passando attraverso i ricordi cinematografici del percorso di una coppia che scorre in Up o della malinconia da utopia irrealizzabile di Nemico pubblico - quasi curioso che la protagonista sia la stessa Marion Cotillard - venate dai terribili segreti di una coppia distrutta come in Shutter island - e qui è il protagonista, Leonardo DiCaprio, ad essere in comune alle due pellicole -.
E' anche possibile pensare alla complessità e alla stratificazione della scrittura, e passando per la critica associare, per importanza, impatto e potenza, Inception a Bastardi senza gloria. Aldo Reine, al termine dell'incredibile lavoro di Tarantino, afferma di essere riuscito a confezionare il suo capolavoro. In qualche modo, potrebbe fare lo stesso il Cobb di Nolan.
Tutto questo senza dimenticare l'indimenticabile esperienza visiva che questo film riserva agli spettatori, portando meraviglia ed una riflessione sulla tecnologia: si parla tanto di 3D, di effetti strabilianti, di tentativi sempre più complessi per "entrare" nell'azione narrata sullo schermo. Eppure, guardando Inception, le sue architetture e le vertiginose, elegantissime evoluzioni di macchina, qualsiasi occhiale pare uno strumento inutile di fronte all'incredibile effetto "fiato sospeso" che danza fra cadute, piroette e tempi dilatati.
Il concetto che fu sostegno del primo Matrix pare un ponticello di fiammiferi confrontato con questo Golden Gate per occhi e mente orchestrato dallo strabiliante illusionista Christopher.
E a proposito di illusioni, con Inception Nolan porta un passo oltre la magia che aveva sconvolto gli spettatori di The prestige - personalmente il mio film del cuore del regista inglese -, continuando ad affrontare il tema dell'inganno e, se possibile, portando lo stesso ad un livello ancora superiore, scardinando i meccanismi del pensiero ed innescando un gioco a scatole cinesi alla ricerca del "trucco perfetto", quello da cui si può scegliere se essere ingannati oppure no, se vivere oppure no, se tornare o abbandonarsi.
Come mio fratello ricordava al termine della visione, citando La Bamba, in cui uno sciamano recitava al giovane Ritchie Valens "vivere è dormire, e morire è svegliarsi": che sia vero, oppure no, poco importa.
La grandezza dell'illusione sta nella possibilità di poter pensare di fare entrambe le cose.
Ed eccomi di nuovo qui, a pensare a quanto è stato, e a quanto e come sarà ogni prossima visione - perchè un film come questo non smette mai di insegnarci qualcosa -, a cercare di controllare il fiume di parole ed emozioni che, alla distanza, stanno premendo come una montagna d'acqua una diga minuscola il mio cuore e la mia mente di fronte ad Inception.
Vorrei poter liberare il tutto, e lasciare che l'onda del racconto, delle idee, delle immagini travolga il post, me, voi, senza pensare a quello che avete visto, o potrete vedere, o credete di aver veduto.
Vorrei potermi tuffare, scendere il più profondamente possibile, come un'apnea in cui si possa respirare profondamente, godere di quegli abissi, e poi tornare indietro con un salto, giusto per capire quanto possa essere grande il sogno e quanto infinitamente più potente sia la realtà.
Perchè è proprio quella realtà a generarli. Tutti i sogni. Tutti i tuffi. Tutti i salti.
E per capire questo, non ho bisogno di un totem danzante che sia capace di riportarmi a quando "eravamo giovani insieme".
Lo guardo lì, sospeso, e resto stupito.
Cosa avete scelto, voi? Cosa sceglierete?
Io rabbrividisco, sospiro, e alla fine penso che cercherò sempre, anche e soprattutto di fronte a questa meraviglia, di "guardare in faccia la realtà".
Il sogno più grande è proprio quello.

MrFord

"Sweet dreams are made of this,
who am I to disagree
I travel the world and the seven seas
everybody's looking for something."
Eurythmics - "Sweet dreams" -

13 commenti:

  1. Ciao Ford,
    oggi finalmente vado a vederlo.
    Che faccio la leggo la recensione o aspetto dopo averlo visto?

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  2. Per me, la meraviglia di quando avevo 6 anni davanti alla Storia Infinita.
    Nolan è un cazzutissimo visionario e il cast è PERFETTO.

    @Dembo, puoi leggere, non c'è scritto niente della trama!

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  3. Dembo: leggi pure, e goditi la visione. Lasciati travolgere e tuffati. Vedrai che roba.
    Julez: più ci penso, e più mi sembra grande. Nolan ha realizzato davvero una Storia infinita per noi grandi. Gigantissimo!

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  4. Grandeeeeeee!!!!!!!

    Capolavorissimo anche secondo me.
    Il film dell'anno senza se e senza ma.
    Lo voglio rivedere almeno un'altra volta al cinema.
    Credo che sia una di quelle pellicole che più la vedi e più ti ci immergi.
    Nolan è veramente un genio.

    Bellissima recensione!

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  5. Bravo James. Nella mia recensione ho colpevolmente tralasciato il finale, mooolto ambiguo, ma erano talmente tante le cose da dire e le emozioni provate che era impossibile, o forse E' impossibile riuscire a raccontare tutto INCEPTION.

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  6. Val: muchas gracias, troppo gentile! Ad ogni modo, più passano le ore e più penso a quanto sia grande Inception. Non vedo l'ora di sedermi sul divano e rischiaffarmelo in bluray. Sicuramente fino ad ora film dell'anno.
    Dae: credo che questo sia uno di quei film che più si vedono e più rivelano. Paradossalmente, c'è sempre qualcosa che si può dire in proposito e ad un tempo non c'è altro da aggiungere alla visione.

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  7. Come al solito, con Nolan non si sbaglia mai.
    E dico MAI.
    Film straordinario, che ancora adesso faccio fatica ad assimilare. Ho bisogno di un paio di giorni per metabolizzarlo.
    Secondo me, la vera sorpresa è Joseph Gordon-Levitt.
    Dico vera sorpresa perche che il film era una bomba, lo si sapeva già.

    Nolan ti voglio bene.

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  8. Se ripenso a Gordon-Levitt che volteggia nei corridoi dell'albergo e spinge tutti i "dormienti" nell'ascensore vado fuori.
    Io sto cominciando a metabolizzarlo un pò di più ora. Una cosa incredibile davvero.
    Voglio bene anch'io a quel pazzo d'un illusionista!

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  9. Ho ancora brividi, ogni volta che ripenso alla storia. Inception rappresenta per l'attuale generazione di pensatori tecnologizzati quello che Blade Runner ha rappresentato per i cyberpunk.
    Unica pecca, secondo me, il finale. Fin troppo narrativamente "educato". Lo scherzetto della trottolina non aggiunge niente. E' un po' una ruffianata. Ma è un meno che si perdona, visto il bendiddio delle ore precedenti.
    Andate a guardarlo, vi cambierà la vita.

    7

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  10. e anche tu mr. ford in questo post hai fatto un bel trucco nolaniano.
    sei riuscito a parlare del film e a esprimere l'immersione che è questa visione praticamente senza parlare del film

    magia

    *7di9
    secondo me la trottolina che gira nel finale condensa tutto quanto è venuto prima in una sequenza sola. e più che una ruffianata mi sembra un bello sberleffo allo spettatore

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  11. 7: più che una ruffianata, è un gioco di prestigio. Abracadabra!
    Cannibale: percepisco un complimento nelle tue parole. Inutile dire che è molto ben accetto, anche se velato di stupore, data la nostra ormai "storica" rivalità. Ma del resto, di fronte a film come questo non si può proprio fare altrimenti.

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  12. Inception è uno dei miei film preferiti di sempre,anche se continuo a preferirgli The Prestige ;) l'unica cosa che odio è il finale "aperto"...io VOGLIO SAPERE!Odio restare col dubbio quando il film finisce,"ma allora è così...o è cosà....forse...mah...".Però il film è troppo bello e stavolta si può perdonare XD

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    Risposte
    1. Anche io ritengo The prestige il meglio della produzione nolaniana, ma ho apprezzato, al contrario, il finale aperto.
      Senza dubbio, comunque, un'esperienza visiva pazzesca.

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