mercoledì 1 settembre 2010

Tre romanzi di Mike Hammer


Fortunatamente per il sottoscritto, come già anticipato con il ciclo del drive in di Lansdale, le letture da spiaggia hanno avuto il merito di risollevare il livello culturale portato ben oltre i six feet under dalla pessima qualità media dei film visti: a raccogliere il testimone del vecchio Joe, ci ha pensato un vero e proprio mostro sacro della macchina da scrivere, nonchè uno dei padri del noir in letteratura, quel Mickey Spillane da una cartella in cinque minuti capace di sfornare un libro dietro l'altro "solo per soldi" - parole sue -.
Il volumone in questione raccoglie tre dei romanzi più famosi della serie dedicata da Spillane a Mike Hammer, la sua creatura di maggior successo: detective ruvido e spiccio, incrocio di Eastwood e Bogart con una spruzzata di Bruce Willis, amante di alcool, Lucky Strike e donne, uomo dalla pistola facile quando si tratta di raddrizzare torti e rimettere il conto in pari con una Giustizia più alta della legge.
Io ti ucciderò, primo romanzo della serie, è un esempio perfetto della "scomodità" del personaggio, che si muove per le strade di una New York anni '50 capace di nascondere torbide vicende e caldissime pagine ad alto contenuto sessuale - per l'epoca, s'intenda - e di violenza.
La morte di un commilitone cui doveva la vita dai tempi della guerra porta Mike a giurare pubblicamente di rintracciare il killer ed ucciderlo "con un proiettile nella pancia", riservandogli un destino di agonia come quello patito dal suo vecchio amico.
Le indagini, svolte in parallelo, come in una gara, con la polizia ed il suo confidente Pat Chambers, tenente della squadra omicidi, porteranno ad un'agghiacciante conclusione che vedrà Mike compiere la propria vendetta, seppur pagando un prezzo emotivo altissimo.
Una ragazza e una pistola si concentra, invece, sullo status di eterno solitario di Hammer, che nonostante la volontà di onorare la memoria di una ragazza uccisa proprio al principio del suo percorso di rinascita e lo sbocciare di un nuovo, grande amore, continuerà a cavalcare solo, figlio anch'egli, volente o nolente, di un sottobosco di uomini pericolosi e violenti, pronti a tutto per raggiungere i loro scopi e persi nei labirintici meandri di una città mai così fosca e brumosa, che mi ha riportato alla mente quella bomba di film che è La città nuda, senza contare il capolavoro di Aldrich Un bacio e una pistola, uno dei miei personali impresindibili.
Con La vendetta è mia si chiude - purtroppo, oserei dire - la raccolta: nell'ultimo dei romanzi Mike Hammer si ritrova "felicemente" privato della licenza di detective da parte del procuratore distrettuale, che vede il granitico personaggio di Spillane come il fumo negli occhi.
Mike, irretito da una misteriosa "dea" a capo di un'agenzia di moda, dovrà lavorare - in coppia con la sua splendida assistente - per risolvere il caso, riabilitare la sua credibilità, riconquistare il tesserino ed avere le scuse del suddetto procuratore.
Anche in quest'ultimo romanzo le sfumature erotiche si fanno sentire nel corso della serratissima narrazione dell'indagine, fornendo anche più di uno spunto di riflessione rispetto a tutta la vicenda della "dea" Juno e del suo rapporto con Mike.
Il detective di Spillane, badate, non è un personaggio simpatico: si potrebbe definire tranquillamente reazionario e scorbutico, violento e sottilmente cattivo, con le donne, i criminali e, in qualche misura, anche con se stesso.
Come Callaghan, Mike soffre di tutti i malanni dell'uomo d'acciaio, gli stessi che lo rendono irresistibilmente affascinante ed irrimediabilmente triste e solo: c'è chi dice che la sua indole violenta e repressiva sia giustificata soltanto dal raggiungimento dei risultati nelle indagini, ma dalle mie parti viene più naturale pensare che, nella giungla di una città come quella - che non è tanto diversa dalle nostre, oggi - solo gli animali più forti hanno speranza di sopravvivere.
I predatori, da una parte e dall'altra della barricata.
Onestamente, spero sempre di stare dalla sua.
Perchè avere contro uno come Mike Hammer significa solo che, presto o tardi, si farà indigestione di piombo.

MrFord

"Justice will be served
and the battle will rage,
this big dog will fight
when you rattle his cage."
Toby Keith - "Courtesy of red, white and blue (The angry american)"

4 commenti:

  1. Minchia ma sei un uomo o una macchina?!
    Grande Ford, ormai faro della mia istruzione cinematografica e letterale.
    Dembo.

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  2. Dembo carissimo,
    in spiaggia si legge sempre a tutta caldara, fra un tuffo e l'altro!
    Ora che sono tornato al treno, il ritmo è tornato normale.
    Ad ogni modo Mike Hammer tutta la vita, sia nei libri che con Un bacio e una pistola (GUARDALO).
    A domani, e non sperare troppo che mi trattenga, nonostante venerdì mi aspetti una terrificante sveglia con pesi alle ore sei.

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  3. Io intendevo nella stesura dei post.
    Ne sforni a iosa.
    Bravissimo.
    Anche io mi sono difeso bene riuscendo a leggere, tra un mojto, un joint e un tuffo(proprio in quest'ordine), 3 libri:
    1 A ovest di Roma
    2 IL POTERE DEL CANE
    3 Le mappe dei miei sogni
    Giusto per dovere di cronaca.
    A domani, o mio dotto carnefice..

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  4. Dotto mi suona strano, sai che sono un pò troppo pane e salame per un titolo di quel genere!
    Per il resto che dire!? Quando una cosa mi piace difficilmente "poco" è un aggettivo che può essere applicato!
    Quindi preparati al Brugal, e alla serata.
    Sarò ben lieto di essere il tuo non dotto carnefice!

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