venerdì 27 aprile 2018

Homeland - Stagione 6 (Showtime, USA, 2017)





Nel corso delle ultime stagioni, pochi serial possono vantare di avere avuto un impatto simile a Homeland sul pubblico e gli appassionati: ricordo ancora oggi con i brividi le prime due annate di questa proposta che mescola dramma, attualità, spionaggio ed azione, talmente cariche di tensione da risultare a tratti addirittura insostenibili, e rese esplosive - in tutti i sensi - dalla coppia formata da Damien Lewis e Claire Danes, perfetti per i ruoli loro ritagliati dagli autori.
Con il tempo e la morte del personaggio di Brody - interpretato da Lewis, per l'appunto - Homeland è riuscita nella non facile impresa di mantenere sempre molto alta la qualità del suo prodotto pur risultando più fredda nell'approccio, orfana di un charachter tra i più memorabili mai giunti sul piccolo schermo ma pronta a contenere i danni sfruttando la crescita del maestro della protagonista - il Saul Berenson di Mandy Patinkin che per me rimarrà sempre e comunque l'Inigo Montoya de La storia fantastica - e l'inserimento di un nuovo "compagno" - il Peter Quinn più immortale di Ciro Di Marzio, interpretato da Rupert Friend -.
Con questa stagione numero sei, l'azione torna sul suolo statunitense dopo gli anni trascorsi da Carrie in Medio Oriente ed in Europa, ricordando quasi più nell'evoluzione un'annata di 24 che non i dubbi e le paure dei primi anni, sfruttando il dissenso creato ad arte all'indirizzo della Presidente eletta, osteggiata dall'interno e dall'esterno da un gruppo disposto a tutto pur di ribaltare la decisione popolare finendo per dare inizio ad un'escalation nell'abuso di potere della stessa futura Presidente USA che pare, con il season finale, pronta a scavalcare - a quanto sembra anche dalle anticipazioni della settima stagione, a breve in rampa di lancio negli States - dalla realtà alla distopia abbandonando definitivamente i binari estremamente realistici dai quali era partita.
Una scelta che potrebbe risultare un azzardo, in positivo o in negativo, e che pone qualche dubbio quantomeno sulla chiusura dell'ennesima stagione solida seppur non travolgente, che vede un Quinn creduto morto - almeno dal sottoscritto - in chiusura della quinta stagione tornare in una veste decisamente non facile, Dar Adal divenuto una sorta di eminenza grigia con la quale fare i conti e tutti i giochi di potere legati alla Presidenza pronti a risultare ben più pericolosi e macchinosi di qualsiasi piano terroristico orchestrato da una minaccia esterna.
In fondo, sono molti i detti pronti a ricordare quanto pericoloso possa essere chi sta al nostro fianco rispetto a chi affrontiamo a viso aperto, e guerre civili, dittature e ferite nella Storia dell'Umanità sono pronte a testimoniare quanto, in passato, i peggiori disastri per i popoli hanno trovato la loro origine e la loro forza proprio nel cuore dei paesi che le genti chiamavano casa: in questo senso, la nuova direzione data ad Homeland potrebbe significare un tentativo per sensibilizzare rispetto a quanto il Potere possa corrompere e rivoltare gli uni contro gli altri oppure il naufragio di una proposta tra le più interessanti che il piccolo schermo abbia avuto la fortuna di regalare al pubblico.
In attesa di scoprirlo con la settima stagione, in casa Ford si continua a correre il rischio per battersi accanto a Carrie Mathison, che con tutti i suoi difetti, è riuscita a costruire qualcosa che forse neppure lei, fin dal principio, si sarebbe aspettata: qualcosa che spero davvero possa mantenersi vitale quanto la sua pur problematica eroina.



MrFord



 

3 commenti:

  1. Ciao sig. E sig.ra
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  2. "Homeland è riuscita nella non facile impresa di mantenere sempre molto alta la qualità del suo prodotto..."
    Ma dove???
    Io ho adorato le prime due stagioni, è l'unica serie ad aver conquistato il primo posto della mia classifica di fine anno per due anni, ma poi è peggiorata clamorosamente. Questa sesta stagione l'ho abbandonata per la disperazione. Noiosa e inguardabile.
    Faresti meglio a seguire i miei consigli telefilmici: Trust è una bomba! ;)

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    Risposte
    1. Io continuo a considerarla avvincente, pur se lontana dai fasti delle prime stagioni.
      Ma tu che ne vuoi capire di serie!? ;)

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