sabato 1 ottobre 2011

L'odio

Regia: Mathieu Kassovitz
Origine: Francia
Anno: 1995
Durata: 98'



La trama (con parole mie): Vinz, Hubert e Said sono tre ragazzi dalle differenti origini che vivono in una delle turbolente periferie parigine percorse da tumulti razziali e rabbia nei confronti della polizia. 
I focolai di lotta e gli atti di violenza hanno avuto un'impennata che ha portato a scontri sempre più aspri a seguito dei quali è rimasto gravemente ferito Abdel, un giovane del quartiere, e pare che un agente abbia perso la sua pistola.
A trovarla è lo stesso Vinz, che giura agli amici di essere pronto a pareggiare il conto se Abdel dovesse morire a seguito delle ferite riportate.
In un clima di tensione crescente vissuto in equilibrio con le tipiche spacconate da ragazzi, i tre amici vanno e tornano dal centro di Parigi scoprendo una nuova dimensione del loro rapporto nella speranza che quel "fino a qui tutto bene" possa durare il più a lungo possibile.



Esistono alcuni film che, praticamente dal momento della loro uscita, assumono tutti i connotati di cult per definizione, quasi portassero con loro una magia particolare destinata a raggiungere il cuore degli spettatori indipendentemente dai loro gusti, dalla provenienza o dal passare del tempo: L'odio è senza dubbio uno dei membri onorari di questo circolo esclusivo, nonchè una delle pellicole decisamente più importanti degli anni novanta, una sorta di piccolo Pulp fiction europeo che anno dopo anno è stato in grado di conquistare l'audience di sempre nuove generazioni, come ho potuto constatare io stesso quando, neppure troppo tempo dopo la prima visione del sottoscritto, mio fratello ne rimase completamente sedotto e le gesta di Vinz, Hubert e Said divennero un appuntamento almeno settimanale in camera nostra, con la videocassetta che entrava ed usciva dal videoregistratore quasi allo stesso ritmo delle pellicole di Tarantino, Quei bravi ragazzi e Scarface.
A distanza di ormai sedici anni dalla sua uscita, la pellicola di Kassovitz mantiene intatto il fascino di allora, risultando addirittura profetica nell'analisi della situazione di disagio delle periferie - sicuramente aumentato nel corso degli ultimi anni - e ancora attuale nel mostrare le dinamiche che muovono i giovani figli di quello stesso disagio in cerca di un paracadute per la caduta che fa da cornice, sfondo e spessore ai caratteri dei tre protagonisti, tutti consci - chi più, chi meno - del fatto che nulla potrà fermare il loro inesorabile precipitare, e l'unica speranza alimentabile resta quella di finire a terra rompendosi qualche osso, invece di sfracellarsi come l'ultima delle poltiglie sanguinolente.
L'insistita ostentazione di Vinz, la leggerezza di Said e la granitica resistenza di Hubert sono tutto il cuore che gli stessi ragazzi non potranno mai mettere nella vita, perchè il copione già scritto di un film in cui la Torre Eiffel non si spegnerà mai ad un gesto della mano o lo farà, quasi come una beffa, un secondo troppo tardi, prevede che quelli come loro siano l'espressione di una rabbia e di una condizione che pare necessaria all'odierna realtà del mondo, che per ogni centro città dove i videocitofoni nascondono spacciatori folli e citazioni cinefile - da manuale la sequenza della visita ad Asterix - si richiede un tributo in termini di vite spese e consumate da questo odio destinato a creare soltanto altro odio, altra rabbia, altre esistenze bruciate ed insoddisfatte all'ombra di quella che si suppone possa essere modernità.
Ma L'odio - il film, questa volta - è tanto denuncia quanto leggerezza, ed il viaggio dei tre protagonisti diviene un'irresistibile occasione per mostrare le sfaccettature di un'amicizia di formazione che passa dagli spinelli alla musica - da urlo la colonna sonora -, dai cazzotti alle prese in giro, dalle riflessioni sulla vita a quelle cazzate che, vissute con la compagnia giusta, assumono un'aura praticamente mitica fin dal momento che le ha spinte dritte nei ricordi - l'aneddoto del vecchio nel cesso pubblico è un altro momento da antologia -.
L'odio - di nuovo la pellicola - è denuncia e leggerezza, ma - occorre ricordarlo - la cronaca di un'inesorabile precipitare: è la storia dell'uomo che cade da un palazzo da cinquanta piani, e ad ogni piano continua a ripetersi "fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene".
Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio.
Vinz, Said e Hubert lo sanno bene, perchè l'hanno provato sulla pelle.
E noi, dove finiremo?
Soprattutto, come!?

MrFord

"Encore un jour se lève sur la planète France
je sors doucement de mes rêves, je rentre dans la danse
comme toujours, il est huit heures du soir, j'ai dormi tout le jour
je me suis encore couché trop tard, je me suis rendu sourd."
Saez - "Jeune et con" -

20 commenti:

  1. Più che un Classico, Frank! Un mito direi!

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  2. io ci avrei messo almeno un mezzo bicchiere in più

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  3. bravo mrford, rece che condivido decisamente :)

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  4. L'ho rivisto poche settimane fa. Spettacolo. E sei riuscito a citare in una frase tutto il cinema che amo.

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  5. Ciku, lo so, ci ho pensato fino all'ultimo. E' sempre stato in bilico tra il tre e il tre e mezzo, nel mio personale ranking di voto.

    Roby, muchas gracias! Del resto, questo è un film che mette davvaro tutti d'accordo!

    Violet, anche io l'ho rivisto dopo anni, e non ha perso il suo fascino. Dovrei rivedere anche il resto dei cult di quei tempi, che sono ancora - e sempre - una bomba!

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  6. Kassovitz è la promessa meno mantenuta della storia del cinema.Ma l'Odio rientra nella top ten dei miei film preferiti.Un film violento,doloroso,ma in un certo qual modo anche romantico.Peccato che poi verranno i Fiumi di porpora...sigh...

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  7. Blackswan, concordo in pieno: Kassovitz era partito alla grande, e poi si è perso dietro i blockbusteroni scarsi.
    Ma L'odio resta una vera bomba.

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  8. ottimo film però adesso non esageriamo con paragoni del kassovitz con pulp fiction :D

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  9. Cannibale, su Kassovitz in generale posso anche darti ragione, ma L'odio è senza dubbio il fratellino minore di Pulp fiction!

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  10. Quanto mi è piaciuto questo film!!! Visto tanti anni fa, ma di cui conservo un ottimo ricordo. E' da rivedere assolutamente. Ottima descrizione MrFord!!!!

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  11. grandissimo film e rece che condivido in toto!
    (e ottimo spunto: a breve cercherò di rivederlo :D

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  12. Rossana, muchas gracias! Concordo: è da rivedere assolutamente!

    Einzige, sono contento che ti sia piaciuta la recensione! Comunque da rivedere assolutamente!

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  13. BOOMBA! e per la cronaca il piccolo paragone con Pulp ci sta tutto!

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  14. Lorant, bomba indiscussa!
    Il paragone ci sta, eccome. Alla grande.

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  15. questo ce l'ho ma ancora non l'ho visto, mi sa che tra qualche giorno lo prendo e me lo gusto ^^

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  16. Arwen, recuperalo al più presto, è una visione "necessaria"!

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  17. Minchia, vuoi dire che sono sedici anni che mi chiedo da dove cazzo sia partito quello sparo!?

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  18. Generazionale come tanti, antagonista come pochi.

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