La trama (con parole mie): Jax Teller, dopo aver scoperto la verità sulle morti di suo padre e di Dana, moglie del migliore amico Opie, decide di attuare un sotterraneo piano per riportare i Samcro agli affari legali progressivamente abbandonando il traffico di armi, gli omicidi ed i rapporti con gli spacciatori, esautorando al contempo dal potere il patrigno Clay Morrow, leader del club.
Ma il piano di conquista di Charming da parte del nazionalista americano Ethan Zobell, legato a doppio filo agli ariani e ai Mayans, gang rivale, creerà non pochi problemi al club, innescando una spirale di ritorsioni e vendette che porteranno all'estremo il conflitto tra Jax e Clay: soltanto con una terribile rivelazione di Gemma, madre del primo e moglie del secondo, i Sons troveranno la forza di rinsaldare i loro legami e dare battaglia ai nemici.
Lo scorso anno, quando mi capitò tra le mani la prima stagione di questa serie, approcciai scettico le avventure dei Sons of anarchy: un pò per la classica promozione irritante dei distributori - "dai creatori di The shield" campeggiava fieramente sulla locandina -, un pò per una sorta di rapporto di amore/odio con i serial legati a protagonisti negativi, sempre potenzialmente interessanti ma raramente all'altezza delle aspettative.
Rimasi, al contrario, positivamente impressionato dal lavoro svolto sui protagonisti della serie e dalla durezza dei temi trattati, nonchè dall'approccio non certo delicato dell'intero prodotto: la puntata dedicata alla morte della moglie di Opie, poi, divenne uno degli episodi cult dell'intero anno passato, pensando al piccolo schermo e alle sue proposte.
Quello che non sapevo, e che ha addirittura convinto anche Julez, detrattrice della serie fin dalla sua sigla, era che con la seconda annata la qualità si sarebbe ulteriormente alzata, andando a contribuire alla creazione di un prodotto ottimo, in grado di colmare, nel mio cuore di spettatore bisognoso di un pò di oscurità anche nell'universo delle serie, le passate ed ormai concluse Oz, I Soprano e il già citato The shield.
La realtà fittizia di Charming ed i legami presenti tra i membri dei Samcro assumono un'importanza ancora maggiore rispetto alla prima stagione, e l'introduzione di un nemico d'eccezione come il politicante Zobell permette alla solidità della serie di compiere il passo definitivo verso la consacrazione: l'idea di una famiglia criminale alle prese con i suoi panni sporchi nel corso della sua più importante battaglia per la sopravvivenza diviene il leit motiv dell'intera serie, e permette agli autori di approfondire ogni protagonista rendendo l'intero club praticamente tridimensionale agli occhi dello spettatore, dando la possibilità anche ai charachters apparentemente secondari come Juice e Chibs di ritagliarsi un ruolo decisamente definito ed interessante.
Il lavoro svolto sui protagonisti, poi, ha dell'incredibile: Jax, Clay, Tara e Gemma sono ormai eredi ufficiali dei Mackie e dei Tony Soprano, ed il consolidarsi del rapporto tra le due donne in parallelo alla crescente rivalità dei due uomini definisce lo spirito contrastato e ribollente della serie.
La volontà di Jax di emanciparsi dalla criminalità a tutti i costi di Clay naufragata nel sapore del sangue e della vendetta e la progressiva presa di coscienza del suo ruolo di "principessa" dell'impero dei Samcro di Tara fanno il paio con il percepire l'inizio del declino da parte del leader del club ed il coraggio di Gemma nel portare un fardello nato come potenziale strumento di distruzione dei Sons e divenuto, infine, il veicolo per ritrovare un'intesa che pareva impossibile da recuperare.
Non mancano gli episodi memorabili, ma più che il singolo momento, a fare la differenza è davvero il cuore messo dietro ogni personaggio, in grado di rendere anche lo squilibrato Tig qualcosa di più di un semplice schiacciasassi assatanato, o il vecchio Piney il simbolo di uno spirito cui i giovani - Jax ed Opie su tutti - dovrebbero aggrapparsi per non finire risucchiati in una spirale di violenza che pare quanto più distante possa esistere dalla filosofia che guidò i First 9 alla costituzione del club.
Dunque, quella che doveva essere un rimpiazzo in minore delle scorribande di Vic Mackie e soci è divenuta una delle serie di riferimento di casa Ford, nonchè uno spaccato lacrime e sangue dell'America on the road che un vecchio cowboy come il sottoscritto non può non sognare, fatta di amici che diventano una famiglia sempre presente, legami stretti così a fondo da dover lottare perchè non soffochino ed al contempo un anelito di libertà e paura - in pieno stile Easy rider - che lascia più di qualche brivido correre lungo la spina dorsale. Neanche guidasse una Harley.
MrFord
"Riding through this world, all alone
god takes your soul; you're on your own
the crow flies straight, a perfect line
on the Devil's back until you die."
avevo visto solo la puntata pilota, ma pur essendo ben fatto mi era sembrato troppo "fordiano" (anche se allora probabilmente nemmeno ancora conoscevo il tuo blog ahahaha) e l'avevo lasciato da parte.
RispondiEliminaprima o poi magari gli ridarò una possibilità..
Cannibale, credo che effettivamente sia una serie molto fordiana, forse troppo per un cannibale come te.
RispondiEliminaMa c'è da dire che è davvero ben fatta, quindi potresti, per una volta, tapparti il naso e provare a guardarla come si conviene.
..e l'interpretazione di Henry Rollins la trovo una piccola perla!!..
RispondiEliminaAdoro questa serie, tutte e tre le stagioni sono -secondo me- validissime! :)
mamamagò slogatissima, naufragata qua dal blog di Julez
mai sentita nominare.
RispondiElimina(so che son rompiballe ma potresti, anche leggermente, ingrandire il carattere, per favore?)
Mamamagò, benvenuta da queste parti!
RispondiEliminaHo passato tutta la stagione a dire a Julez di Rollins, cercando di sfruttare l'occasione per introdurre un pò di divagazioni musicali.
La terza stagione non l'ho ancora vista, ma promette davvero grandi cose.
Ciku, recuperala. Per me è l'erede ufficiale dello spazio lasciato vuoto da The Shield.
Per quanto riguarda il carattere sto lavorando a qualche cambiamento sul layout del blog, ma ci vorrà ancora un pò di tempo: porta pazienza e verrai soddisfatta! ;)
Eh sì, la seconda stagione è davvero memorabile, ed è avanti anni e anni luce rispetto alla mediocre season one (anche se, come dici tu, quella puntata in particolare, e tutto quello che le si lega attorno nel finale è ottimamente congegnato). Peccato che la terza, dopo un inizio fantastico, crolli un bel po' nella parte centrale, anche se poi si risolleva alla grande nel finale. :)
RispondiEliminaSimone, con gli alti e bassi tipici delle serie tv credo che Sons sia comunque uno dei prodotti più convincenti usciti nell'epoca post-Shield e Sopranos, nonchè l'unica a riportarmi alla memoria alcuni passaggi memorabili delle suddette.
RispondiEliminaNon vedo l'ora di vedermi la terza stagione!
Appreciate the recommendatіon. Will try it out.
RispondiEliminaΗavе а look at my homepаge: cash paid for scrap cars