domenica 24 giugno 2018

Saloon Mundial: per il rotto della cuffia




E così, la lotta al Potere continua.
Perfino nel Mondiale delle sorprese, la bestia nera che combatto ogni giorno, ideologicamente e per indole, non intende mollare l'osso, e intende farmi sudare ogni successo sperato.
A rimorchio della clamorosa sconfitta dell'Argentina di Messi contro la Croazia, infatti, l'Islanda delle favole ha riportato tutti sulla Terra perdendo malamente contro la Nigeria riaprendo le speranze dell'Albiceleste di rimanere in corsa, pur se come seconda del suo girone, e mentre il Belgio - che quattro anni fa in Brasile e due agli Europei speravo incarnasse la Rivoluzione - continua la sua marcia fin troppo facile, di quelle tipiche delle neopromosse che si illudono per poi scomparire a metà stagione, ed il Messico fa sognare i suoi tifosi e non solo - a scapito della Corea del Sud - questa sera il campo ha purtroppo dato uno scossone alle speranze che avevo rispetto a questa competizione fino ad ora decisamente fuori dagli schemi.
Nel momento del vantaggio svedese, ho pensato che il momento pareva davvero essere giunto, e che la suddetta Rivoluzione fosse iniziata: l'ho pensato anche nel momento del pareggio di Reus, dell'espulsione di Boateng, l'ho pensato per novantacinque interminabili minuti.
Poi, all'ultimo respiro - come per il Brasile di Neymar con Costarica -, è arrivato un gol pazzesco di Tony Kroos, perno del centrocampo del Real Madrid mangiatutto degli ultimi anni a scacciare gli incubi peggiori dei Campioni del Mondo, rimettendo tutto in gioco per l'ultimo match, quando affronteranno la Corea con un piede a casa mentre la Svezia si troverà obbligata a vincere contro il Messico, finendo per risolvere tutto, in quel caso, con la differenza reti.
Sulla carta, mi sarei dovuto incazzare per il peso che inevitabilmente alcune squadre hanno, o facilità a venire fuori dalla merda anche quando pare non esserci uscita, o per il Potere in tutte le sue accezioni, ideologiche, pratiche, vere o immaginate che siano: eppure proprio non ce l'ho fatta.
Perchè gol come quello di Kroos sono davvero troppo belli per essere sminuiti in base a speranze e simpatie, ed hanno il potere - quello buono - di far sognare, di cambiare il corso degli eventi come solo nei film o nei vecchi cartoni animati era possibile cambiare: una manciata di secondi al termine, una parabola magica, una corsa liberatoria, un abbraccio di una manciata di ragazzi che rappresenta quello di un intero Paese.
Personalmente, mi ha riportato alla mente quando, nell'estate del millenovecentonovantaquattro - ventiquattro anni fa, cazzo -, nella camera della pensione a Bellaria, guardai sulla televisione portatile di mio nonno gli ottavi di finale dei Mondiali, Italia contro Nigeria, e a un tiro di sputo dal fischio finale e dall'eliminazione - eravamo sotto di un gol - Roberto Baggio inventò un colpo da biliardo che riprese per i capelli gli Azzurri e fu l'inizio della galleria di magie che ci portò in finale.
Ricordo che, esultando per quel gol - neppure per quello della vittoria, siglato sempre da Baggio ai supplementari -, piansi di gioia. Da solo, nella camera di una pensione che ha significato l'estate per gran parte della mia infanzia.
La mia lotta al Potere continua e continuerà, sempre.
Ma di fronte al potere - quello buono - di gol così, non posso che togliermi il cappello.
Perchè è nella speranza e nelle magie dell'ultimo secondo che vive la Rivoluzione.



MrFord

4 commenti:

  1. Però il sogno Belgio Croazia di 15 luglio sta prendendo vagamente forma... ;)

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  2. Ricordo anche io bene il gol di Baggio contro la Nigeria.
    Esultai parecchio, ma non piansi. Sono mica una femminuccia come te, ahahah :D

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    1. Ahahah vero, tu avrai pianto guardando Peppa Pig! ;)

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