venerdì 16 febbraio 2018

Gorchlach - The legend of Cordelia




Uno dei guilty pleasures maggiori del sottoscritto dai tempi dell'apertura del Saloon è rappresentato senza dubbio dall'occasione di confrontarsi con i lavori di giovani registi alla ricerca di un posto al sole nel vastissimo oceano che rappresenta la settima arte.
Negli anni, pur se meno di quanto avrei voluto, diversi cineasti si sono gettati tra le fauci del sottoscritto senza temere recensioni ed interviste: tra loro ricordo bene Fabio Cento, che sei anni fa portò da queste parti l'interessante - ma ancora acerbo - Mud lounges, e che ora fa il suo ritorno con il pilota di una serie che fin dalle prime sequenze mostra non solo l'evoluzione stilistica del suo autore ed una produzione decisamente più importante rispetto all'appena citato Mud lounges, ma anche l'importanza sempre crescente delle opere indirizzate al piccolo schermo dalla qualità che pare uscita dal grande, mescolando Game of thrones a Spartacus senza dimenticare lavori come il Centurion di Neil Marshall.
I quaranta minuti che introducono lo spettatore al mondo di Gorchlach - La leggenda di Cordelia sono serrati, discretamente violenti e ben gestiti dal suo autore, e lasciano ben sperare rispetto a quanto sta accadendo nel sottobosco delle produzioni seriali italiane - un pò quello che accadde con Quella sporca sacca nera -: l'unico appunto che mi sento di fare a Fabio è di avermi ingolosito con il pilota senza avere la possibilità di proseguire la cavalcata del prodotto, dato che ora, tra Ercole, il presente legato all'archeologia ed al fantasy ed un Medioevo perfetto per l'appellativo "Secoli bui", con personaggi folli e maledizioni incombenti, la curiosità cominciava a farla senza dubbio da padrona.
Resterò sintonizzato in attesa che la vicenda dell'amuleto maledetto - ma sarà davvero così? - possa tornare a dare speranza al piccolo schermo "indie" della Terra dei cachi, per quanto muscolosa e poco radical possa sembrare quest'opera.




MrFord



 

2 commenti:

  1. Io per il momento ho rinunciato a recensire i "folli" che mi sottopongono i loro progetti.
    Per mancanza di tempo, ma più che altro perché poi mi sento in obbligo di parlarne bene. Anche perché c'è gusto a massacrare uno Spielberg, mentre farlo con un giovane alle prime armi è solo una pura e inutile cattiveria.
    Sto diventando troppo buonista? :)

    Non so quindi se questo tuo giudizio sia obiettivo o meno, comunque in quanto a genere mi sembra una roba troppo fantasy-adventure e poco radical per me.

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    Risposte
    1. Effettivamente non mi pare il tuo genere di prodotto, ed effettivamente mi pare tu stia diventando troppo buonista! ;)

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