Regia: Andrey Nekrasov
Origine: Russia
Anno: 2007
Durata: 105'
Durata: 105'
La trama (con parole mie): il ventitre novembre del duemilasei muore a Londra, a seguito di un avvelenamento da polonio 210, Alexandr Litvinenko, ex agente dei servizi segreti russi divenuto un fermo oppositore del regime di Putin ed un dissidente rispetto alle colpe che gli stessi organi di controllo dei quali faceva parte affermava avessero in relazione ad eventi tragici come gli attentati a Mosca del novantanove, imputati ai terroristi ceceni.
Il suo amico e confidente, il regista Andrey Nekrasov, grazie a filmati di repertorio ed interviste raccolte nel corso degli anni e della vita da esule di Litvinenko, costruisce un documento che accusa pubblicamente il governo Putin e denuncia - grazie anche alle citazioni di personaggi fondamentali come quello della giornalista Anna Politkovskaja - tutte le ombre di quella che, più che democrazia, appare dittatura mascherata.
Non credo di avere mai avuto il carattere migliore, per poter pensare di sopportare idee totalitarie o "di regime", a prescindere dalle posizioni politiche - anche perchè, di fatto, quando si raggiungono gli estremi si finisce per essere sempre paurosamente simili -: fin dall'adolescenza, ho manifestato uno spiccato senso di ribellione rispetto al potere costituito così come all'arroganza di chi lo esercita, e quando non ho potuto contrastarlo apertamente, ho sempre cercato, in qualche modo, di fregarlo senza che potesse accorgersene.
Ricordo vagamente dai telegiornali la morte di Litvinenko, ex agente segreto russo divenuto dissidente del governo Putin, giunta sulla scia dell'ancora più clamorosa uccisione di poco precedente della giornalista Anna Politkovskaja, le polemiche sul ruolo dell'Italia nello stesso avvelenamento, le accuse ed i processi ovviamente finiti in fumo una volta sedimentatasi la notizia: onestamente, io stesso dopo il clamore del momento avevo accantonato la questione fino a quando, grazie a Julez ed alle sue dritte rispetto allo streaming di Mymovies, ho recuperato questo Rebellion - Il caso Litvinenko, un accorato omaggio del suo regista Andrey Nekrasov allo stesso ex agente segreto, frutto della collaborazione e dell'amicizia che si era creata tra i due nel corso degli anni.
Da appassionato di documentari, devo ammettere che questo Il caso Litvinenko non è, cinematograficamente parlando, il meglio che si possa chiedere: è fazioso, poco obiettivo, arrangiato probabilmente con mezzi limitati e molto influenzato dalla componente emotiva del suo autore, pronto a fare leva anche su immagini molto forti - i bambini ceceni di un suo lavoro precedente, lo stesso Litvinenko sul letto di morte - pur di testimoniare un dramma che noi occidentali abbiamo vissuto soltanto attraverso la narrazione filtrata dei media, asserviti ai grandi poteri o no, che fossero.
Eppure, per quanto non perfetto, questo lavoro assume una grande importanza in quanto testimonianza della determinazione e della passione di chi lotta contro il sistema quando lo stesso pare senza controllo, travolto dalla febbre del Potere e tutto quello che dallo stesso consegue: pulite oppure no, colpevoli in cerca di redenzione o semplicemente martiri, persone come Litvinenko sono simboli ai quali non si dovrebbe mai rinunciare, perchè stimoli fondamentali non solo nelle lotte per i diritti civili, ma anche e soprattutto per il Diritto principale, quello della Libertà.
Di pensiero, opinione, culto e qualsiasi altra cosa possa passarvi per la mente.
Certo, pensare di essere in qualche modo paladini super partes apparirà sempre esagerato, ma le voci di chi continuerà ad avere il coraggio di dire anche solo semplicemente no, o denunciare qualcosa che non si ritiene giusto, saranno le basi per società speriamo più giuste che si costruiranno - sempre speriamo - in futuro: in fondo, le vite e le morti di tutti questi combattenti sono state fondamentali per garantire a tutti noi, nel pieno degli Anni Zero, anche quel poco di Diritti che abbiamo o che crediamo di avere, o che i nostri antenati non potevano neppure sognare per il più fortunato dei loro discendenti.
Senza dubbio i Putin, i despoti ed i tiranni continueranno ad esistere ed imperversare, ma sapere che c'è qualcuno che non ha paura di battersi contro di loro anche quando la morte arriva a bussare alla sua porta, è assolutamente confortante.
E li fa sembrare tutti molto più deboli di quanto non vogliano apparire circondati da tutto quel Potere.
MrFord
"Ti muovi sulla destra poi sulla sinistra
resti immobile sul centro
provi a fare un giro su te stesso, un giro su te stesso."
Franco Battiato - "Il ballo del potere" -
"Ti muovi sulla destra poi sulla sinistra
resti immobile sul centro
provi a fare un giro su te stesso, un giro su te stesso."
Franco Battiato - "Il ballo del potere" -
C'è bisogno di film così. Grazie per la segnalazione!
RispondiEliminaCosì come c'è bisogno di persone che continuino a lottare, sempre.
EliminaQuesto film ha un appeal così forte che preferirei recuperare la web-serie western...
RispondiEliminaAnche se, cosa più probabile, mi risparmierò entrambi. :)
Effettivamente continua a non apparirmi roba per te. ;)
EliminaGrazie della segnalazione.
RispondiEliminaLo recupererò il prima possibile!
Figurati!
EliminaMi farai sapere, allora!