Regia: Pascal Laugier
Origine: USA, Canada, Francia
Anno: 2012
Durata: 105'
La trama (con parole mie): a Cold Rock, sperduta cittadina ormai quasi fantasma, la triste leggenda del terribile "Tall man" incombe da tempo, seminando il terrore nei pochi abitanti rimasti ed attirando l'attenzione delle forze dell'ordine venute dalla grande città.
L'oscuro individuo che alimenta il triste mito, infatti, sarebbe responsabile della scomparsa di numerosi bambini svaniti nel nulla e mai più ritrovati.
Julia Denning, infermiera locale vedova con un figlio, è una delle poche a considerare ancora Cold Rock un luogo con qualche speranza per il futuro: questo almeno fino a quando, una notte, il terrificante rapitore fa capolino nella sua vita prendendo con sè il suo bambino.
La donna, disperata, si lancerà sulle tracce del mostro portando alla luce segreti sempre più terribili che saranno destinati a sconvolgere la vita di tutti gli abitanti del paese.
E' sempre decisamente più piacevole essere sorpresi in positivo da un regista cui non si sarebbe dato un centesimo che in negativo da uno che, al contrario, aveva già ampiamente guadagnato la nostra fiducia: in questo senso, ricordo sempre i casi clamorosi di Aronofsky - che con The wrestler prima ed Il cigno nero poi passò dalle stalle alle stelle in casa Ford - e di Malick - da sempre uno dei miei punti di riferimento, completamente screditato da quell'immensa pippa di The tree of life -.
Pascal Laugier, pur se con le dovute proporzioni di talento, versava in una situazione simile a quella nella quale ristagnò per anni il buon Darren appena citato, considerata la stroncatura che riservai al suo Martyrs, partito ottimamente e clamorosamente affossato da una seconda parte dal sapore mistico che ancora oggi ricordo come una delle più ridicole ed inutili della storia recente dell'horror e non solo.
L'approccio per questo suo The tall man, dunque, non prevedeva grosse aspettative, considerata anche la stima di cui a livello attoriale gode la sua protagonista in casa Ford: Jessica Biel, infatti, dai tempi dell'agghiacciante Settimo cielo mi è sempre parsa tutto fumo e niente arrosto, incapace di affermarsi per il suo talento recitativo quanto per lo status di pezzo di carne in mostra in stile Megan Fox - ed approfitto per rinverdire l'annosa disputa tra me e il Cannibale rispetto agli orribili pollici di quest'ultima -.
Fortunatamente, invece, già a partire dalla sequenza d'apertura si nota un approccio decisamente meno gore e quasi nolaniano alla vicenda - il paragone con Insomnia è scattato immediatamente -, e la presenza del sempre ottimo Stephen McHattie ha subito costituito un valore aggiunto.
Come se non bastasse, il gusto quasi più thrilling che horror della pellicola, l'ambientazione clamorosamente di frontiera e la figura del Tall man che da titolo alla vicenda - oltre al gioco del flashforward in apertura sfruttato decisamente bene nello script - funzionano fin dal principio, quando l'intera vicenda assume la connotazione del più classico dei film di genere, e la protagonista si ritrova costretta ad affrontare il terrificante rapitore di bambini neanche ci trovassimo nel pieno di Alta tensione, titolo che lanciò Alexandre Aja a Hollywood sancendone, di fatto, la fine come talento - pur se grezzo - nell'ambito del Cinema d'orrore.
Ma è con il progressivo avvicinarsi al raccordo con l'opening che il gioco orchestrato da regia e sceneggiatura assume dimensioni decisamente più interessanti, andando a sorprendere l'audience in più di un'occasione, ribaltando il canovaccio e presentando allo spettatore un conto piuttosto salato di riflessioni per nulla scontate e banali sulle sparizioni dei bambini, la figura del Tall man, Julia e l'intera comunità di Cold Rock.
Certo, non staremo parlando del più clamoroso film della stagione, ma considerata la penuria di proposte decenti legate ad un pò di sano e viscerale terrore, questo ritorno di fiamma di Laugier - nonchè cambio di rotta rispetto alla sua opera precedente - risulta essere uno dei più interessanti degli ultimi mesi, ha tutte le carte in regola per sorprendere e soprattutto, una volta giunti al termine della visione, ha la qualità non indifferente di rimanere sospeso sulla coscienza dello spettatore, che trova in Julia un charachter nel quale immedesimarsi e dal quale allontanarsi senza sapere bene, una volta giunti alla risoluzione della vicenda, da che parte stare.
Senza dubbio, in una realtà di confine da brividi - anche senza alcun bisogno di "mostri" - come quella di comunità nello stile di Cold Rock, tutte le caratteristiche peggiori del genere umano tenderanno ad essere più visibili, così come più evidente risulterà la volontà di sopravvivere e lottare con le unghie e con i denti per proteggere chi amiamo.
MrFord
"Dress sexy at my funeral my good wife
for the first time in your life
oh Dress sexy at my funeral my good wife
wink at the minister
blow kisses to my grieving brothers."
for the first time in your life
oh Dress sexy at my funeral my good wife
wink at the minister
blow kisses to my grieving brothers."
Smog - "Dress sexy at my funeral" -
lo vedrò a breve.
RispondiEliminasu jessica biel sono però clamorosamente d'accordo, sia come attrice che come donna non mi è mai piaciuta...
su megan fox, sei senza speranza! :D
su laugier non mi posso esprimere, visto che devo ancora recuperarmi martyrs (considerato il tuo disprezzo potrebbe piacermi da impazzire!) ed eventualmente pure il suo primo film
Cannibale, sono stupito sia rispetto a Jessica Biel che sul fatto che tu non abbia visto Martyrs, che secondo me rischia davvero di piacerti da impazzire.
EliminaStaremo a vedere.
M'hai convinto. Lo degnerò d'attenzione.
RispondiEliminaAttenderò la tua recensione, dunque!
Eliminaeh eh io sono un irriducibile di Martyrs!...e secondo me il cordone ombelicale tra Martyrs e The tall man non è stato reciso. Sono due film costruiti in modo abbastanza simile solo che uno è un horror senza ritorno, questo è un qualcosa di diverso girato da un regista horror. Anche a me è piaciuto molto questo continuo scompaginamento della narrazione ma l'ultima sorpresa che il film ci riserva mi sembra un colpo di scena gratuito alla Shyamalan...
RispondiEliminaMi ricordavo che eri un irriducibile di quella schifezza! ;)
EliminaComunque, in questo caso Laugier si è rifatto alla grande, e non mi ha neppure infastidito - anzi - il colpo di scena conclusivo.
Ora non mi resta che attendere il suo nuovo lavoro per capire se posso considerarlo "recuperato" oppure no!
Out topic: Settimo cielo è il peggior telefilm di sempre.
RispondiEliminaNon saprei, secondo me anche The district non scherza.
EliminaE Walker Texas Ranger, ovviamente. ;)
dopo alexandra daddario, reputo Jessica la seconda donna più bella del mondo, e anche come attrice mi piace, ok settimo cielo è da querela, ma gli era agli esordi, la sua Erin nel remake di Leatherface (imho stupendo) era una bella eroina.
RispondiEliminaIn questa minchiata dei marmocchi di stronz rock l'unica cosa buona è proprio lei :-)
Eddai, il film non è niente male, e si porta dietro tematiche per nulla scontate!
Eliminaio l'ho trovato vuoto, noioso e nemmeno girato tanto bene, per le Laugier è sopravvalutato parecchio, anche Martyrs che tutti amano, a me ha detto poco, parte benissimo, prima mezz ora splendida poi perde proprio nella scena del martirio che mi ha fatto chiudere gli occhi più volte, ma per il sonno e non certo per l'impressione, il finale poi troppo sbrigativo, nel complesso non è da buttare, è meglio di sta roba qui, ma imho sopravvalutatissimo
EliminaSu Martyrs sono d'accordo, mentre questo The tall man mi è parso ben costruito, pur se non indimenticabile.
EliminaCerto, poi, i Capolavori horror stanno da un'altra parte.