domenica 1 aprile 2012

L'uomo di neve

Autore: Jo Nesbo
Origine: Norvegia
Editore: Piemme
Anno: 2007 (in Italia 2010)



La trama (con parole mie): Harry Hole, scomodo esponente di punta della polizia di Oslo, ormai solo nel dipartimento e privo delle presenze confortanti che furono Ellen Gjelten, Beate Lonne, Jack Halvorsen e Bjarne Moller, deve affrontare i fantasmi dell'alcolismo e l'imminente fidanzamento del suo grande amore Rakel.
Nel frattempo, una serie di donne sposate con figli comincia a sparire con la prima neve, seguendo uno schema già ripetutosi a Bergen anni prima, radicato ad eventi che tornano agli inizi degli anni ottanta ed arrivano a coinvolgere un discusso ispettore soprannominato "Pugno di ferro", importanti elementi dell'alta società, la nuova collega Katrine Bratt e soprattutto un serial killer terrificante, metodico e letale soprannominato "L'uomo di neve".
Per Hole avrà così inizio la partita più difficile della sua carriera, che lo vedrà opposto ad un assassino pronto a tutto per giungere alla fine della sua opera con Harry di fronte a lui.




Alla fine, il cerchio si è chiuso.
Dalla rivelazione che fu, la scorsa estate, Il leopardo, fino al recupero degli altri romanzi dedicati al Commissario Hole, attendevo di leggere quello che, nella vita del buon vecchio Harry, è stato il passaggio di confine definitivo verso la perdizione ed i fantasmi interiori: L'uomo di neve.
Proprio nel corso della vicenda dell'ultimo romanzo di Nesbo pubblicato in Italia - ma attendo con ansia il nuovo capitolo, già uscito in Norvegia e negli Usa e previsto per l'estate qui da noi - i riferimenti al serial killer più pericoloso che Hole abbia mai dovuto incontrare sono numerosi, dalle cicatrici lasciate nel confronto - fisiche e non - ad una delle scene più poetiche ed emozionanti dell'intera saga, con Harry di nuovo faccia a faccia con un fantasma che pare addirittura più ingombrante di quelli dell'alcolismo e del suo amore per Rakel, la donna che ha cambiato la sua vita, la donna che non avrà mai più.
L'unico rimpianto rispetto alla lettura di quest'ennesimo gioiello firmato Nesbo è stato proprio quello di aver letto in precedenza Il leopardo, ricevendo un aiuto indiretto rispetto all'individuazione del colpevole e alla scoperta dell'identità dell'Uomo di neve: eppure, nonostante già dalle prime pagine fosse chiaro chi sarebbe stato il vero antagonista di Hole, sono riuscito a rimanere incollato alla pagina fino alla conclusione della storia, rimanendo sul filo come se fossi all'oscuro di tutto.
Merito dello scrittore, che oltre alla sua già nota abilità di illusionista sfodera il meglio nella caratterizzazione dei personaggi secondari - da Oleg, figlio di Rakel e, in un certo senso, di Harry, alla ruvidissima Katrine Bratt, nuova collega che si scoprirà più simile, seppur più fragile, del nostro investigatore preferito - delineando una vicenda in grado di lasciare sul filo e cavalcarlo neanche ci trovassimo nel più folle dei rodei, disegnando uno degli assassini più affascinanti, terribili e spaventosi che un libro abbia mai regalato dai tempi di Jean Baptiste Grenouille.
Come se non bastasse, mai come nel corso della lettura de L'uomo di neve ho potuto saggiare con mano la progettualità di questo incredibile autore, che semina indizi di trame e sottotrame che saranno riprese nel corso del successivo - e citato per l'ennesima volta - Il leopardo nonchè, chissà, quello che potrebbe essere una futura nemesi del suo protagonista prediletto.
E proprio Hole, cresciuto dai tempi del precedente - e meraviglioso - La ragazza senza volto, più simile a un padre che non al fratello maggiore scostante dei primi romanzi della serie, si troverà minato nel profondo dal confronto con il suo nemico peggiore, un uomo che porterà all'estremo e stimolerà la sua enorme capacità di essere protettivo ed il suo spirito di sacrificio lasciandolo spossato e senza forze per poter riprendere la lotta: ripensando al loro rapporto, si potrebbe quasi dire che Harry Hole può avere vinto una battaglia, ma l'Uomo di neve si ritroverà ad aver vinto la guerra.
Senza l'Uomo di neve, chissà, forse Rakel sarebbe tornata al suo fianco, e Harry avrebbe potuto portare Oleg ad un altro concerto degli Slipknot.
Senza l'Uomo di neve Katrine Bratt avrebbe avuto ancora un padre, e chissà che il suo somigliare a Harry non l'avrebbe spinta tra le sue braccia?
Senza l'Uomo di neve non ci sarebbero stati l'oppio, l'alcool, Hong Kong, le cicatrici da portare dentro e fuori.
Eppure, grazie all'Uomo di neve, Harry è stato in grado di (ri)scoprire le gioie dell'essere padre.
Il coraggio di follie che siamo in grado di compiere soltanto per chi amiamo davvero.
La coscienza di una scelta che rende appieno il significato di pietà.
"E' più malvagio togliere la vita a chi vuole vivere, o negare la morte a chi vuole morire?", chiede ironicamente lo psicologo Stale Aune, fidato confessore di Harry.
In quel momento tutti rideranno, tranne Hole.
Lui porta dentro un mostro che ben conosce, e ne combatte altri addirittura peggiori.
Lui ha imparato che tutte le sue imperfezioni trovano senso nel proteggere, più che nella caccia e nel suo brivido.
"Io non torno mai indietro", sussurra Harry, presa coscienza che non ci sarà più nulla per lui, a Oslo.
Eppure, noi sappiamo che tornerà.
Uno come lui non può fare a meno della sua natura.
E dopo ogni scomparsa, ogni errore, ogni caduta e smarrimento, riuscirà sempre a trovare la strada che lo conduca fuori dal bosco, dall'oscurità.
Perchè è qui per proteggere chi ama.
Perchè l'unico che non proteggerà mai, sarà se stesso.
L'Uomo di neve questo lo sa bene.
Ed è per questo che non può esserci un nemico più fidato di lui.


MrFord


"Snap! your face was all it took
'cause this need ain't doin' me no good
fall on my face, but can't you see?
This fucking life is killing me."
Slipknot - "Me inside" -

12 commenti:

  1. Vabbe' ad ogni "l'uomo di neve" io ho immaginato un pupazzo di neve e pensato ai ghostbusters alle prese con l'omino michelin: sarà innocuo 'sto uomo di neve.. pensavo..
    Quanto all'autore, io ho letto solo Nemesi e ho promosso Nesbo a pieni voti; avevo visto che in biblioteca c'è Il leopardo ma a questo punto non lo prendo: dimmi qual'è il primo della serie!!

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    1. Elle, Nesbo è un grandissimo, un autore con i controfiocchi, e Hole un personaggio fantastico.
      Il primo pubblicato in Italia è Il pettirosso, poi vengono Nemesi, La stella del diavolo, La ragazza senza volto, L'uomo di neve e Il leopardo.
      Li trovi tutti postati, comunque.

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    2. Grazie!
      (Non è che per caso mi hai scannerizzato anche le pagine??)
      :)
      (sì infatti quando ho scoperto lui ho rivalutato gli scandinavi perché fino ad allora avevo beccato solo imbrattacarte)

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    3. Anche io prima snobbavo gli scandinavi.
      Il fatto è che il vecchio Jo è davvero un illusionista della scrittura.
      Mi ricorda tantissimo Nolan per il Cinema.

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  2. Finora il migliore che ho letto. La seconda metà del libro è un climax dall'intensità quasi insostenibile. Non ho mai trovato uno scrittore con una tale abilità di sparigliare le carte e dissolvere il confine tra bene e male, giusto o sbagliato senza smarrire la credibilità della vicenda. Ormai ho perso il conto delle volte in cui mi sono chiesto cosa avrei fatto al posto di Harry, e mai sono riuscito a trovare una risposta sicura.

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    1. Alessandro, concordo in pieno.
      Anche se per me i due migliori restano La ragazza senza volto - strepitoso - e Il leopardo, che porta Hole veramente all'estremo, e mantiene vivo il legame con L'uomo di neve.

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  3. Tra qualche tempo devo cominciare anche io la lettura e la rassegna di tutti i libri di Jo Nesbo. Da come ne parli tu sembrano dei thriller davvero interessanti e da non perdere:)

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    1. Affari, non sono davvero interessanti. Sono una bomba.
      Comincia al più presto!

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  4. Forse il miglior thriller che abbia mai letto. Architettato in maniera straordinaria. Suspence e colpi di scena... dall'inizio alla fine è un continuo crescendo di tensione fino al finale superbo. per gli amanti del genere, è sicuramente un MUST! Si vociferava, tra l'altro, di un film di Scorsese, basato su questo romanzo... speriamo bene!

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    1. Nesbo é un romanziere pazzesco, un vero fenomeno. E i romanzi con Hole protagonista uno meglio dell'altro.
      Onestamente spero più in una serie in stile HBO per la trasposizione. ;)

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    2. ti avevo risposto nel post sbagliato. Comunque si, considerando il livello raggiunto dalla serie HBO ultimamente, non sarebbe male. Stanno diventando una garanzia. Ora mi appresto a leggere "Lo spettro" è un po' che l'ho sul comodino...stavo aspettando di avere abbastanza tempo per godermelo a pieno!

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    3. Avevo letto, ti avrei risposto comunque! ;)
      D'accordissimo sulla HBO, qualità sempre altissima.
      Ma di Nesbo hai letto anche gli altri dedicati a Hole?

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