lunedì 3 settembre 2018

The devil and Father Amorth (William Friedkin, USA, 2017, 68')





- Friedkin, per quanto mi riguarda, è uno dei registi nordamericani più importanti, tosti e per certi versi sottovalutati della Storia del Cinema, e L'Esorcista, uno dei suoi film più noti - o forse il più noto - una bomba ancora oggi.

- Per quanto il sovrannaturale mi affascini e farei la firma per l'esistenza di una vita eterna ultraterrena alla fine di quella che stiamo vivendo, sono ormai da parecchio un ateo convinto.

- L'idea di un documentario che portasse sullo schermo la ripresa originale di un esorcismo "vero" e non cinematografico mi ha attratto fin da quando ne ho letto sulla trama dall'applicazione di Netflix.

- The Devil and Father Amorth resta sospeso, e senza che si possa davvero capire se si tratti di una cosa positiva oppure no, tra uno scherzo orchestrato alla grande dal regista o una sorta di richiesta di un atto di fede rispetto al pubblico.

- Gli spunti di riflessione non mancano, dal rapporto tra Fede e Scienza alle influenze che l'ambiente culturale in cui cresciamo finisce per dare ad ognuno di noi, soprattutto nella parte dedicata agli psichiatri e neurochirurghi interpellati a proposito del filmato dell'esorcismo.

- La sequenza del confronto tra la donna posseduta e Padre Amorth spoglia l'immaginario dagli effetti speciali e dalle teste che girano, ma, se non fosse un effetto sonoro studiato ad arte, stupisce per la voce con la quale la vittima si esprime e colloquia con il religioso, davvero inquietante.

- All'intero lavoro, oltre ovviamente alla questione religiosa che rende impermeabile questo vecchio cowboy, mancano una produzione degna di questo nome - appare tutto molto, molto amatoriale - e le prove che dovrebbero essere alla base di ogni documentario. A conti fatti, tolto il fascino esotico di certe materie e qualsiasi dibattito di natura teologica o scientifica, resta davvero poco, cinematograficamente parlando, nonostante si tratti di un vero e proprio mostro sacro in questo caso prestato ad una qualità indubbiamente televisiva, e non in senso buono.

- Un documentario, questo, che non trova la collocazione nel suo genere così come in quello della fiction, destinato ai fan di Friedkin - ripeto, un grandissimo -, de L'esorcista e dei dibattiti sul sovrannaturale, ma forse poco adatto ad un pubblico più smaliziato ed abituato, soprattutto, ad una qualità di un certo livello in termini di proposte cinematografiche.
Ad ogni modo, personalmente, come improvvisazione da serata estiva in vacanza - l'ho visto nel corso delle ferie dei Ford in Liguria -, penso abbia funzionato più che bene.




MrFord




 

4 commenti:

  1. L'Esorcista mi basta e mi avanza grazie :)
    Non voglio avere altri incubi, specialmente se si tratta di esorcismi e cose simili.

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    1. L'esorcista è un signor film, effettivamente.
      Questo non lo eguaglia.

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  2. Lo avevo visto a Venezia lo scorso anno, e non ci fosse la firma di Friedkin sarebbe l'ennesimo documentario amatoriale e pesante che gioca facile. Fatalità, nel momento più importante, la telecamera non c'è, l'audio sparisce... mah. Ero uscita dalla sala allibita al ritrovarmelo parte del programma.

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    1. Anche a me ha lasciato molti dubbi. Praticamente richiede un atto di fede. ;)

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