venerdì 15 agosto 2014

Hawaii Five-O - Stagione 3

Produzione: CBS
Origine: USA
Anno: 2012
Episodi: 24




La trama (con parole mie): il Comandante McGarrett e i suoi amici e colleghi della Five-O, come sempre impegnati in casi di rilevanza fondamentale per le Hawaii e non solo, si ritrovano a dover proseguire il loro scontro con Wo Fat, nemesi dello stesso McGarrett, in fuga dopo aver minacciato di uccidere la rediviva madre di quest'ultimo, agente segreto per anni data per morta anche dai suoi figli.
Come se non bastasse questo a rendere agitate le acque, la relazione tra Kono e l'erede designato dei clan Yakuza delle isole Adam Noshimuri, alle prese con il fratello da poco uscito di galera e deciso a riprendere le attività precedenti all'arresto, e le operazioni sempre al limite dell'insubordinazione dei nostri non permettono ai membri della task force di avere un solo istante di tregua.
Del resto, vivere sul filo del rasoio pare essere proprio il loro mestiere.






Non è certo un mistero che, quando si parla di visioni, o di ascolti, l'approccio del sottoscritto sia decisamente "stagionale": non potrei mai, ad esempio, schiaffarmi Bob Marley o i Red Hot Chili Peppers a dicembre, o guardare Ricomincio da capo nel pieno dell'estate.
L'atmosfera, dentro e fuori una pellicola, è importante, qui al Saloon, almeno quanto la pellicola stessa, che si tratti di meraviglie come Collateral o porcate cult come Sharknado.
Dunque, in estate, di norma le proposte più scanzonate e pane e salame prendono il sopravvento sull'autorialità, in linea con la voglia di vacanza e relax che corpo e cervello richiedono: Hawaii Five-O, per quanto non sempre seguita nei mesi più caldi, quest'anno è caduta nel pieno del periodo dell'anno che più le compete, a partire dalla location - le sempre meravigliose Hawaii - per giungere al prodotto stesso.
Pur affrontando, di fatto, un passo indietro rispetto all'ottima seconda annata, questa serie si conferma come uno dei prodotti d'intrattenimento da piccolo schermo più piacevoli da vedere al momento in programmazione, un mix esotico - sempre grazie alla location - di vintage - fantastico il riferimento a Magnum P. I., storico titolo anni ottanta -, azione in pieno stile 24 - ma meno seriosa -, risvolti da buddy movie - la relazione bromantica tra McGarrett e Danny è sempre impagabile - ed una cornice di spionaggio che mostra quanto il team di produttori e creatori sia quello legato ad un altro grande cult di genere di qualche anno fa, Alias.
Nel corso di questa terza stagione, pur con un pò troppa facilità e decisamente poco realismo - ma a questo tipo di proposte, di fatto, sarebbe assurdo chiederlo -, assistiamo ad un'alternanza ben gestita di episodi legati alle sottotrame principali - Wo Fat, la madre di McGarrett, il legame tra Kono e Adam - ed altri sfruttati quasi come riempitivi autoconclusivi ma sempre ottimi nel definire al meglio i main charachters - la rivolta carceraria con protagonista Chin, l'episodio dedicato all'undici settembre con Danny sotto i riflettori, il recupero della salma dell'ex commilitone di McGarrett in Corea del Nord da parte dello stesso Comandante e della sua finalmente fidanzata Catherine -, che scorrono in grande scioltezza come sempre e si fanno voler bene come i protagonisti - peccato che, al mitico Terry O'Quinn, ex Locke di Lost, questa volta sia riservata solo una comparsata veloce -.
Senza dubbio non parliamo di una proposta irrinunciabile del piccolo schermo, o di qualcosa che riuscirebbe perfino a convincere i detrattori più accaniti dell'action poliziesca o i radical chic tendenzialmente pusillanimi come il mio antagonista Cannibal Kid, eppure, giunti alla fine della terza stagione, qui in casa Ford si continua a pensare che, dalla sigla azzeccatissima - che il Fordino ha adottato come preferita dopo i fasti di quella del Dr. House - ai personaggi Hawaii Five-O rappresenti una di quelle boccate d'aria delle quali ogni spettatore ha bisogno, e che raramente ci si trova ad affrontare senza essere toccati dal dubbio che sia tutto costruito a tavolino e nulla più - l'unico altro esempio, in questo senso, mi pare essere il The Mentalist con protagonista Simon Baker -.
Se, dunque, prima che l'estate saluti il suo pubblico per quest'anno vi ritroverete ad aver voglia di ossigenare un pò il cervello e rilassarvi come se foste a bordo di una piscina con i piedi a mollo ed un bel mojito formato gigante ad attendervi sul tavolino dove appoggiate un braccio con disinvoltura, Hawaii Five-O è la proposta giusta: nessun massimo sistema, atmosfera da sogno - almeno pensando alle vacanze -, protagonisti in grado di farsi pienamente strada nei vostri cuori ed una buona dose di adrenalina.
Considerato che l'estate è la stagione del divertimento e degli amori fugaci, direi che non potreste chiedere niente di meglio.



MrFord



"Surfin' night and day
never twice in one spot
he's somethin' you and I would like to be
noble (ain't joshin')
surfer (ain't joshin')
he's the number one man (he's movin')."
Beach Boys - "Noble surfer" - 



6 commenti:

  1. Il tipo di telefilm che non mi ha mai appassionato, devo dire...

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    1. Da buon tamarro io invece apprezzo intrattenimenti di questo tipo! ;)

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    2. Ecco, per me è fin troppo POCO tamarro :-P

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    3. Non è certo ai livelli degli Expendables, ma per me è abbastanza! E i posti sono fantastici!

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  2. i'm back!
    dopo aver avuto alcuni problemi tecnologici, posso tornare a infestare/insultare il tuo blog :D

    e poi hai da dire sui telefilm che seguo io...
    sta roba già vista e stra vista a me aveva già stufato dopo una manciata di episodi. te se riuscito ad arrivare alla terza stagione. ma come fai?!?

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    1. Stavo giusto sperando che fossi stato divorato da uno sharknado, e invece purtroppo eccoti ancora qui! ;)

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