Autore: Zerocalcare
Origine: Italia
Anno: 2012
Edizione: Bao Publishing
La trama (con parole mie): Calcare è un normalissimo ragazzo cresciuto nel quartiere di Rebibbia - famoso per il leggendario mammut, prima ancora che per il carcere -, legato ai suoi sogni di fumettista e all'amicizia con Secco, che conosce dai tempi del liceo.
Spalleggiato da un fido compagno immaginario dalle sembianze di un armadillo, Calcare dovrà metabolizzare la scomparsa dell'amica dei tempi della scuola - se non qualcosa di più - Camille, cercando di vincere la malinconia ed il senso di perdita grazie a massicce dosi di ironia, fantasia a profusione ed uno sguardo assolutamente personale sulle comunissime vicende quotidiane.
Spalleggiato da un fido compagno immaginario dalle sembianze di un armadillo, Calcare dovrà metabolizzare la scomparsa dell'amica dei tempi della scuola - se non qualcosa di più - Camille, cercando di vincere la malinconia ed il senso di perdita grazie a massicce dosi di ironia, fantasia a profusione ed uno sguardo assolutamente personale sulle comunissime vicende quotidiane.
Tolto il caso eclatante di Leo Ortolani, esploso ormai un decennio fa
con Rat Man ed ancora oggi uno dei fumettisti italiani più seguiti, da
tempo mancava, nel panorama delle "nuvole parlanti" nostrano un vero e
proprio terremoto in grado di scuotere scenari e fondamenta tutte: a
sopperire a questa mancanza è giunto come un fulmine a ciel sereno
Zerocalcare, giovane autore che potrebbe essere inserito nella stessa
categoria del succitato Ortolani, che durante l'ultimo quinquennio ha
raccolto fan e critiche entusiastiche fino ad approdare addirittura in
sala, grazie ad un progetto ispirato proprio da questo albo che presto
verrà portato sul grande schermo da Valerio Mastandrea.
Fin dall'introduzione - splendida, addirittura più interessante di molti
degli episodi narrati nel volume - vengono tessute le lodi di questo disegnatore e sceneggiatore dalla fervida fantasia e dall'ironia
spiccata, pronto a prendersi gioco della malinconia con il sorriso
seguendo una strada che, di norma, permette a chi la percorre di
incassare meglio i colpi che riserva il Destino.
Quello, però, che va ridimensionato, è l'eccessivo entusiasmo che
ormai ruota attorno al buon Calcare, che amo incondizionatamente per
aver debitamente massacrato Malick ed il pippone The tree of life in queste pagine ma che
resta decisamente ancorato alla definizione di "carino" più che a
quella di "genio", che nell'ambito del fumetto è ristretta, almeno per
quanto mi riguarda, ad una manciata di nomi che si contano sulle dita di
una mano o poco più.
Tutto questo senza nulla togliere a La profezia dell'armadillo, una
bella storia in grado di riportare a galla le memorie del sottoscritto
dei tempi dei primi albi di Mondo Naif targati Star Comics, divisa in
episodi singoli che come tessere di un mosaico finiscono per comporre un
affresco decisamente più grande e complesso che tocca argomenti
importanti come l'amore, l'amicizia, la morte ed il superamento del
dolore.
Molto riuscite le rappresentazioni di persone, coscienza e chi più
ne ha più ne metta, raffigurate grazie a riferimenti a Musica, Cinema ed
immaginario pop, così come alcune intuizioni effettivamente geniali -
l'uso ed il significato della profezia dell'armadillo che da il titolo
all'intero albo - disseminate tra le pagine: meno dirompente di quanto
mi aspettassi, invece, la parte comica, che mi era stata dipinta come
irresistibile - roba da sghignazzate in solitaria durante la lettura -
ma che perde inesorabilmente il confronto con i primi albi del già
citato Rat Man che, all'epoca, ebbi occasione di leggere.
Un'esperienza comunque interessante, questa avuta con il lavoro di
Zerocalcare, al quale senza dubbio darò altre possibilità e che mi ha
dato modo di confrontarmi dopo anni con un prodotto
underground italiano a fumetti: una sorta di ritorno al passato
dolceamaro che, speriamo, possa essere rappresentato al meglio dalla sua futura controparte figlia della settima arte, senza essere snaturato dal passaggio dalla pagina
stampata alla pellicola.
MrFord
"Oggi canto del mio braccio che mi ha tradito
e del sorriso che non trovo più
oggi canto del mio amico che mi è morto accanto
e della sua morosa, che non crescerà."
e del sorriso che non trovo più
oggi canto del mio amico che mi è morto accanto
e della sua morosa, che non crescerà."
Tre allegri ragazzi morti - "Ogni adolescenza" -
Concordo con la tua visione, ne parlai anche io tempo fa. Rech è bravo, niente da dire, la profezia è un bel volume che presenta il giusto dosaggio dei vari elementi, sincero e divertente. La reazione che c'è stata all'opera di Zerocalcare è parecchio esagerata però, tutto qui.
RispondiEliminaOvviamente concordo. Buon prodotto, spunti interessanti, ma i Capolavori sono decisamente altri.
EliminaE dire che, nonostante la mia natura da fumettomane, non ho mai letto nulla di questo autore. Urge rimediare...
RispondiEliminaSenza dubbio una lettura la merita, riesce ad incarnare bene un certo tipo di fumetto indie made in Italy: l'importante è non pensare di essere di fronte ad una specie di nuovo fenomeno del fumetto mondiale. ;)
Eliminama è stato proprio il ripetuto 'osannamento' in cui vive che mi ha sempre reso restio a iniziare le sue opere...
EliminaPosso capire: comunque è piacevole ed interessante, anche se non straordinario come a volte è stato dipinto.
EliminaQui all'Overlook Rat Man la fa da padrone, ma mi hai incuriosito...Lo cercherò!
RispondiElimina-Margheresa-
Se all'Overlook Rat Man va forte, vi piacerà parecchio anche Calcare! :)
EliminaNe "La profezia" c'è più malinconia che comicità secondo me. Per quella devi leggere le storie del blog. Ci sono stati momenti in cui mi ritrovavo nel cuore della notte a ridere da solo come un cretino.
RispondiEliminaVedrò di darci un'occhiata.
EliminaAnche perchè dall'introduzione si parlava di queste risate in solitaria che, sinceramente, in questo albo non mi hanno colto per nulla! ;)