venerdì 26 ottobre 2012

Chi ha incastrato Roger Rabbit

Regia: Robert Zemeckis
Origine: USA
Anno: 1988
Durata:
104'




La trama (con parole mie):  siamo nella Los Angeles del 1947, ed Eddie Valiant, ex poliziotto e detective privato specializzato in sbornie che fu paladino dei personaggi dei cartoni animati fino alla morte del fratello Theodore, avvenuta qualche anno prima, è ingaggiato da Maroon, proprietario degli Studios per i quali lavora la star Roger Rabbit, per fotografare l'avvenente moglie del coniglio in atteggiamenti intimi con Marvin Acme, l'uomo che possiede la mitica Cartoonia.
Quando quest'ultimo viene fatto fuori e la colpa ricade su Roger, Eddie si ritroverà al centro di un intrigo che prevede tradimenti, speculazioni edilizie, soldi e morte, e l'unica via di salvezza per lui sarà mettere la bottiglia da parte per tornare a fare quello che l'aveva reso famoso, cercando di portare a casa la pelle che le numerose parti in causa e lo spietato giudice Morton vorrebbero fargli.




Ricordo la prima volta che vidi Roger Rabbit: era l'inverno del 1988, una domenica pomeriggio, e la mia zia più giovane - che allora poteva avere qualche anno meno di me oggi - venne a Milano per una delle nostre consuete gite del weekend che spesso e volentieri finivano con visione in sala seguita da abbuffata di patate fritte da Burghy - per chi ancora ne ha memoria -.
Rimasi letteralmente folgorato: attori in carne ed ossa comparivano fianco a fianco ai personaggi dei cartoni animati, l'intrigo pareva quello di un film "da grandi", si rideva e si tratteneva il fiato in egual misura, e soprattutto, Baby Herman e Roger Rabbit valevano il prezzo del biglietto fin dalla strepitosa apertura.
Sono passati quasi due decenni da quel momento, e non conto le volte in cui sugli schermi di casa Ford è passata questa meraviglia firmata Robert Zemeckis: lo stupore e la folgorazione sono rimasti gli stessi, e continuo ad essere convinto che si tratti di uno dei migliori prodotti che il genere - e parlo sia di animazione, sia di noir - abbia conosciuto nella storia recente della settima arte.
Ambientazione perfetta, effetti speciali prodigiosi - parliamo del 1988, un'epoca in cui l'uso della computer graphic era ancora una sorta di miraggio -, una sceneggiatura che omaggiò i romanzi di Chandler e Spillane così come Capolavori quali Il mistero del falco o Il grande sonno, una galleria di personaggi perfetta ed una trama avvincente e ben ritmata: non c'è un ingranaggio che non funzioni in questa macchina in grado di mettere d'accordo grandi e piccini, critica e pubblico, appassionati dei classici dell'animazione così come di detective stories.
E se l'Eddie Valiant interpretato da Bob Hoskins è il detective per eccellenza che ci si aspetterebbe - triste, solo, outsider, dedito all'alcool -, Roger Rabbit è una vera e propria rivelazione: un personaggio irresistibile, dalla carica comica pazzesca - il suo arrivo a casa dell'investigatore e le manette sfilate mi fanno ancora oggi sbellicare dalle risate - e dalla dolcezza clamorosa, spalleggiato da due compari indimenticabili - Baby Herman, "con le voglie di un cinquantenne e il pisellino di tre anni", e Benny il taxi - e soprattutto da una partner assolutamente perfetta, il charachter che, in parte, fu responsabile del successo della pellicola nonchè l'indiscusso sex symbol numero uno del mondo dei cartoni: Jessica.
La compagna di Roger, tra curve mozzafiato ed una voce da solista jazz, è il primo personaggio del genere - "non sono cattiva, è che mi disegnano così", una sua celebre battuta - a sprizzare sensualità da ogni poro, una sorta di versione matita e colore di Rita Heyworth con il piglio ammiccante della "modernità" come se non bastasse resa ancora più profonda da alcune battute disseminate all'interno della pellicola, dallo scambio con Valiant sul valore come amante di Roger al pensiero di Betty Boop, che giudica Jessica "una ragazza fortunata" proprio in quanto moglie del maldestro coniglio Roger.
Le sequenze da citare, comunque, sarebbero decine, anche perchè fino ad ora non ho dato alcuno spazio al perfido giudice interpretato da Christopher Lloyd e alle esilaranti faine al suo servizio, al Club Inchiosto e tempera con il suo particolare whisky on the rocks o alla camaleontica Cartoonia, per non parlare della terribile salamoia - unica sostanza a poter uccidere un cartone -, della "farfallina" e delle reazioni di Roger al bourbon. 
Ma, come per altri supercult di qualità enorme, in quel caso non si smetterebbe praticamente mai di andare avanti con intere sequenze citate a memoria.
Resta impresso nel cuore e nella mente un titolo splendido, senza dubbio una pietra miliare per il Cinema: e più che domandarsi come mai la stessa tecnica non sia praticamente più stata utilizzata per operazioni simili, viene da chiedersi dove sia finita la meraviglia che rese un noir d'autore fruibile ed avvincente anche agli occhi di un bambino di nove anni che, nel pieno della Milano da bere, non riusciva ancora a cogliere la frecciata rivolta al protagonista "in carne ed ossa" della pellicola da parte dei detectives della polizia: "Ma tu non eri Eddie Valiant? O adesso ti fai chiamare Jack Daniels?".
Ora quella battuta la capisco bene, conosco il genere ed il Cinema, e sicuramente non sono più quel bambino timido in giro per mano con la zia figa.
Eppure il senso di meraviglia quando Chi ha incastrato Roger Rabbit mi passa davanti è come un'onda lunga che non vuole saperne di raggiungere la spiaggia per spegnersi lentamente.


MrFord


"Get out of here,
get me some money too.
You're sittin down and wonderin what it's all about.
If you ain't got no money, they will put you out.
why don't you do right,
like some other men do?"
Jessica Rabbit - "Why don't you do right" -


29 commenti:

  1. beh questo film l'ho visto diverse e diverse volte consumando la videocassetta e mi ricordo la paura che mi faceva il dottor Morton alla fine. A volte non riuscivo a guardarlo.
    Inoltre per me, allora bambina, era l'occasione per vedere così tanti cartoni animati tutti assieme.
    Poi un altro cartone simile e italiano è Volere Volare di Nichetti. Anche con quello quante risate.

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    1. Ricordo anche Volere volare, ma Roger Rabbit è una spanna avanti anche a molti film con effettoni e digitale di oggi.
      Una vera meraviglia.

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  2. Anche io ricordo Volere volare molto volentieri.
    Ma Roger Rabbit è cinema cult per tutte le stagioni. Meraviglia che non è stata più ripetuta con questa potenza visiva.
    Tanto per dirne uno: quel film con i Looney Toones e M.Jordan, che secondo me è terribile. Ma sono gusti... ;)

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    1. Concordo in pieno, Eddy.
      Un supercult senza età, che potrei continuare a rivedere senza mai stancarmi. Bellissimo.

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  3. Quanti ricordi! Io l'ho visto che ero piccolissima, la parte del giudice che sparge la salamoia mi faceva una paura folle!!
    Sono d'accordissimo sul fatto che, all'epoca, per un bambino, vedere i cartoni che si mischiavano alle persone dava al film una magia unica!
    Peccato che ora la mia cara vecchia VHS sia andata in pensione. E' uno dei blu ray da acquistare sicuramente!

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    1. Morton, effettivamente, era parecchio inquietante, così come la salamoia.
      Resta il fatto che anche i "cattivi" di questo film trasudano quella meraviglia che oggi spesso e volentieri purtroppo ci possiamo solo sognare!

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  4. ormai guardi solo film per bambini...
    sei proprio un cucciolo NON eroico :D

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    1. ma non si può definire "chi ha incastrato roger rabbitt" semplicemente un film per bambini, dai! :)

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    2. Cucciolo, ormai sei alla frutta! Come si fa a definire per bambini un film rivoluzionario come fu Chi ha incastrato Roger Rabbit!?!?
      Che, tra parentesi, è un noir con tanto di morti ammazzati, altro che robetta!

      Poison, lascialo perdere: ormai il Cannibale è senza speranza! ;)

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    3. Il cucciolo eroico è il sofista del cinema, è ancora dentro al "mito" della caverna di Socrate... ahahah Roger Rabbit è na bomba punto e basta, grande Ford!

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    4. Lorant, mi sa tanto che, nonostante i modi da fighetto, il Cannibale è un cavernicolo del Cinema! Ahahahahaha!

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  5. "continuo ad essere convinto che si tratti di uno dei migliori prodotti che il genere - e parlo sia di animazione, sia di noir - abbia conosciuto nella storia recente della settima arte."

    E io continuo a concordare con te, sintesi perfetta: Who Framed Roger Rabbit è un supercult senza tempo! Io, qui forse esagero, avrei pure dato l'Oscar a Zemeckis come regista, visto anche che quell'anno vinse Levinson per "Rain Man"...

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    1. Saix, ed io concordo con te: Rain man è un grande film - che quell'anno vinse anche a Berlino -, ma considerato che Chi ha incastrato Roger Rabbit è sicuramente stato più rivoluzionario, la statuetta come miglior regista per Zemeckis ci sarebbe stata tutta!

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  6. Su Roger Rabbit hai giá detto tutto tu. Io che all'epoca avevo giá superato i 20 fui inizialmente parte di quella schiera di ragazzotti che lo pensavano un film da bambini.....salvo ricredermi in sala :-)
    Ora scusami Fratellino, mi sto divertendo pensandoti a preparare il corredino cinematografico del Fordino ;-)


    .

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    1. Il corredino cinematografico sarà immenso, ed è praticamente già pronto fino ai suoi vent'anni! ;)

      Roger Rabbit, comunque, una meraviglia. Giusto il Cannibale può ancora non capirlo! ;)

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    2. Diamogli tempo....a Cannibal eh ;-)

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  7. E magari tua zia non era neppure figa, è che tu te la disegnavi così ;)
    Roger Rabbit è stato, assieme a Mary Poppins che apparentemente non c'entra nulla, il mio film di formazione. Quindi io sono un misto tra i due: bacchetto gli allievi con sguardo da educatrice materna, e due secondi dopo ne sparo una degna del miglior cazzone senza speranza. Mary Rabbit o Roger Poppins, ma anche Jack Daniels senza ghiaccio va benissimo.

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    1. Jack Daniels senza ghiaccio anche per me, Elle.
      Roger Rabbit è stato una perla della mia formazione, e continua ad esserlo anche oggi.

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  8. c'è ben poco da aggiungere. un classico!

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  9. Io dico solo che è stata la prima videocassetta che mi hanno regalato, e ancora prima di avere un videoregistratore.

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    1. Bert, bentornato al Saloon! :)
      Io lo registrai dalla tv, ed ovviamente recuperai il dvd appena uscì!

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  10. Ancora oggi lo ricordo alla perfezione nonostante sia anni che non lo vedo. Nella mia mente vedo benissimo me da bambino che ammiro la bellezza di Jessica Rabbit, il terrore per la Salamoia e la pena che provai per la morte delle Faine (che nonostante tutto alla fin fine finiscono comunque in paradiso). Capolavoro.

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    1. Pesa, sottoscrivo ogni parola.
      Film fondamentale, che ha fatto scuola e storia divertendo e meravigliando - anche per paura o tristezza - più di una generazione. Bellissimo.

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  11. La Salamoia è uno dei miei più grandi traumi infantili.
    Ma che dire di questo gioiello di film? Direi che non si può aggiungere niente rispetto a quello che hai scritto, sottoscrivo tutto!

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