venerdì 16 marzo 2012

Homeland - Stagione 1

Produzione: Showtime
Origine: Usa
Anno: 2011
Episodi: 12



La trama (con parole mie): Nicholas Brody, un marine fatto prigioniero nel corso dello svolgimento del suo dovere e creduto morto per otto anni, viene ritrovato in un bunker in Iraq.
Parallelamente, l'agente della CIA Carrie Mathison scopre tramite un informatore che un marine è passato dalla parte del nemico: la donna è convinta che il traditore sia proprio Brody, guidato dallo sceicco Abu Nazir, e che stia preparando un attentato sul suolo americano.
Il confronto tra i due, progressivamente sempre più vicini e clamorosamente simili nei rispettivi fanatismi, porterà a galla i fantasmi e le motivazioni di entrambi, fino a giungere al momento in cui i piani dei terroristi punteranno dritti al vice Presidente degli Stati Uniti.




A volte, più che l'azione e quello che le danza attorno, l'importante sono le sensazioni, le illusioni, le ossessioni. Insomma, le parti più umane - clamorosamente imperfette, ed altrettanto inesorabilmente vere - del nostro essere animali sociali. O soltanto animali.
L'istinto, e forse qualcosa in più.
Homeland è una serie profondamente radicata in un tempo presente, nata dalle paure coltivate negli States negli anni appena successivi l'undici settembre, stretta in un abbraccio spesso e volentieri mortale a quella filosofia del terrore - e della lotta al - tanto cara al bushismo, nonchè vestito che cade a pennello su quasi un decennio di storia occidentale, eppure costruita su sentimenti, paure, sogni e bisogni di personaggi che fanno della loro umanità qualcosa di assolutamente fuori dal tempo, oltre la CIA, i conflitti per il petrolio e le armi di distruzione di massa, il fanatismo politico e religioso, i doppi e tripli giochi, la politica.
Il lavoro svolto dagli sceneggiatori su Carrie Mathison e Nicholas Brody, soprattutto nei momenti in cui questi due pianeti quasi gemelli si ritrovano in rotta di collisione, è notevole, profondamente umano ed assolutamente reale, quasi stessimo parlando, più che di qualcuno che conosciamo bene e a fondo, di noi stessi: la loro partita - che poi, a ben vedere, partita non è, perchè segnata da troppe pedine e giocatori attorno - risulta più interessante quanto più i due vengono portati a contatto, sfornando una delle coppie più emozionanti e trascinanti che il piccolo schermo abbia visto nelle sue ultime stagioni.
Certo, non è facile poter sposare la spy story e l'action politico alternativo, l'intrigo ed il ritmo serrato, la quotidianità con le partite a scacchi dei nomi altisonanti e dei burattinai nascosti, e Homeland è ancora lontano dall'aver esploso tutto il suo potenziale: eppure c'è qualcosa, nella glaciale compostezza di Brody, o nella caotica determinazione di Carrie, in grado di conquistare inesorabilmente un pubblico che, più che vederli giungere alla vera rivelazione conclusiva, al loro scontro decisivo, pare quasi finire a fare il tifo per loro, perchè tutto si muova in modo che i pezzi del puzzle che rappresentano finiscano per combaciare, tanto perfetti risulterebbero uno accanto all'altro.
Homeland è una storia di due ossessioni, di egoismi, fallimenti e continue ritirate strategiche: è un manuale di tattica per chi pensa che la politica possa essere solo parole così come l'action soltanto bossoli, esplosioni e sangue.
Homeland non è quello che sembra, come i suoi protagonisti.
Tutti, dal primo all'ultimo.
Dagli ottimi Damian Lewis e Claire Danes all'imperscrutabile Mandy Patinkin, tornato in grande spolvero dopo i tempi di Criminal minds, tutto il cast pare lavorare in modo da seguire la componente "nascosta" dello script e mettere all'angolo lo spettatore, giocando con le sue sensazioni mescolando le carte in tavola ad ogni mano, da abile stratega. O politico.
Sempre che le due cose non coincidano clamorosamente.
Una serie che raccoglie il lascito di 24 e lo trasforma da sfogo di rabbia mosso da una ferita ancora aperta ad una sottile strategia labirintica, pronta a sedurci e portarci al suo centro - o almeno sarà quello che crederemo - per poi abbandonarci a noi stessi, e fare da spettatrice a quello che potrebbe essere il nostro ritorno, o il nostro ultimo atto.
A voi la scelta.
Il destino.
E da che parte sta.


MrFord


"So far from my homeland
I'm lost in time
my soul's still searchin'
for that peace of mind
those sacred landscapes
come miles around
and my heart's still beatin'
for those country grounds."
Europe - "Homeland" -


10 commenti:

  1. Come ho iniziato a leggere la recensione, ti giuro che l'ho letta con la voce dell'annunciare di Fox su Sky! Ahahah in queste ultime settimane non c'è stato stacco pubblicitario che non abbia trasmesso la pubblicità di questa serie.
    E nonostante ciò son riuscito a non vederla! Sono una delusione.

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    1. Pesa, avresti dovuto leggerla come la voce originale del "previously": in casa Ford è diventata un tormentone! :)

      Comunque, recuperala. Merita.

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    1. Capolavoro mi sembra una parola grossa, ma sicuramente è un ottimo prodotto.

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  3. Concordo, nessun capolavoro (almeno finora) ma un punto di partenza ideale su cui costruire qualcosa di importante. E comunque vogliamo dirlo? L'adrenalina e la scimmia salgono nelle ultime tre puntate, le prime nove sono girate con il freno a mano inserito.

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    1. Tom, invece a me la scimmia era salita molto nel corso delle puntate in cui nasce la storia tra loro due, per poi scemare sul finale.
      Comunque sicuramente un punto di partenza ottimo che spero non sprechino nel corso della seconda annata.

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  4. Sì, serie notevole e ben costruita. Sinceramente non mi sarei mai aspettato un prodotto simile. Già la sigla, stupenda, sarebbe sufficiente a delineare il volto vincente della serie. Certo su quel "24" che avrebbe lasciato qualcosa, come sai, non sono d'accordo. Accostarla a questa, foss'anche solo per il testimone raccolto, è a mio avviso irrispettoso nei confronti di Homeland, che mostra maturità, introspezione, attenzione e interesse nella credibilità del racconto. Ben altri livelli.

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    1. Elio, sai che 24 per me è una bomba, e non mi convincerai mai del contrario. :)
      E' un pò come il discorso sul confronto tra autorialità e tamarraggine. Dunque, per me, si equivalgono. Anzi, andrebbero viste in parallelo, giusto per alternare introspezione e spara spara.

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  5. per me è stata la miglior serie del 2011. Facevo le ore piccole vedendo una puntata dopo l'altra, tanto mi aveva avvinto!

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    1. Margherita, sicuramente un ottimo prodotto, ma la miglior serie del 2011 è stata senza dubbio Game of thrones. ;)

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