Regia: Seth MacFarlane
Origine: USA
Anno: 2015
Durata: 115'
La trama (con parole mie): Ted ed il suo inseparabile amico d'infanzia John si trovano di nuovo insieme a fronteggiare una crisi che li coinvolge entrambi da angolazioni differenti. Mentre, infatti, il secondo, divorziato e da troppo tempo chiuso in se stesso rispetto al gentil sesso pare non trovare stimoli ad andare avanti nella sua vita, il primo si ritrova a dover fronteggiare una questione legale che potrebbe negarne, di fatto, l'esitenza.
Quando, infatti, il Governo annulla il suo matrimonio definendolo un oggetto, Ted si vede privato dello status di persona, del lavoro e della dignità, in barba al desiderio di avere un bambino con la sua novella sposa Tami-Lynn.
Trovato un aiuto nella giovane avvocatessa Samantha, i due amici per la pelle dovranno, a modo loro, trovare la via che conduca entrambi alla felicità, come nelle migliori - più o meno - favole.
Prima che qualsiasi mia dichiarazione possa essere travisata da radical teen dall'ego smisurato come il mio rivale Cannibal Kid, voglio precisare una cosa: Ted 2 è una cagatina tendente al volgare buona giusto per la stagione estiva senza impegno, inferiore al suo predecessore dal cast - una assolutamente monocorde Amanda Seyfried al posto della ben più interessante Mila Kunis - alla sceneggiatura, passando per quasi tutte le battute.
Eppure, mi pare quasi strano dirlo dopo lo scempio che è stato Un milione di modi per morire nel West, non mi è parso così male come mi sarei aspettato alla vigilia: certo, averlo visto al mare, sul balcone, con un paio di gin tonic in corpo ed il vento a rinfrescare una serata di relax sicuramente avrà aiutato, eppure considerate le premesse la visione di un vero e proprio massacro che di fatto non è avvenuto pareva quasi più certa dell'efficacia dell'apparizione fulminante di Liam Neeson.
Questo perchè Seth MacFarlane - che continuo a ritenere un pessimo comico, o umorista, o quel che volete -, tendente alla volgarità gratuita e per nulla divertente neanche fosse il principe della scuderia dei Vanzina, riesce in qualche modo ad evitare le bottigliate delle grandi occasioni grazie ad una cosa che conosco bene, e rispetto perfino quando si manifesta in un losco figuro come lui: la passione per il Cinema.
Quanto e forse più del primo, infatti, questo secondo lungometraggio dedicato alle avventure dell'irriverente orsetto Ted è zeppo di riferimenti e citazioni che soltanto i cinefili "accumulatori" - come sono tanti bloggers o, per citare un esempio molto noto, un certo Quentin Tarantino, dediti al confronto con qualsiasi genere e sfumatura della settima arte - potranno dilettarsi a scovare tra una battuta dimenticabile e l'altra, facendo per certi versi finta che l'avventura dei due inseparabili amici Ted e John possa essere effettivamente sagace, arguta e divertente, e non una bieca operazione commerciale - peraltro non riuscita così strepitosamente, stando agli incassi - ottima come riempitivo e nulla più.
Certo, sarei scorretto a non ammettere di essermi fatto due risate in più di un passaggio - quello della guida di Ted mi ha ricordato il rapporto conflittuale del sottoscritto con la patente - e di aver tutto sommato retto la durata - eccessiva come quella del primo capitolo per un prodotto di questo genere - senza colpo ferire, ma devo ammettere che, da Flash Gordon a Star Wars, passando per Rocky - geniale l'idea della volontà di Ted di scegliere come cognome Clubber Lang, rivale dello Stallone Italiano nello storico terzo capitolo del brand dedicato al pugile più famoso del grande schermo - e, almeno a quanto mi è parso, perfino La morte corre sul fiume, lo spasso più grande è stato quello di scoprire, tra le sfumature di questo film, qualcosa in cui Seth MacFarlane non debba necessariamente forzare la mano per tentare di eccellere, e sbracare spudoratamente: l'amore per il Cinema.
Un amore in parte distorto dalla qualità certamente non alta del prodotto finito, ma comunque sentito e ben evidente, nonchè in grado di mostrare l'umanità di un autore apparso sempre troppo posticcio e forzato, quasi come se la parabola del suo peloso protagonista fosse, di fatto, la sua.
Considerati i precedenti e la stima - molto bassa, se non si fosse capito - della quale godeva il buon Seth qui al Saloon, potrei quasi sbilanciarmi e scrivere che Ted 2 è stato un ottimo mancato fallimento: resta un titolo dimenticabile come una sbornia un pò troppo sopra le righe, ma quantomeno di quelle che si ricorderanno - a tratti - per aver combinato qualcosa di veramente sorprendente o per essersi riusciti chissà come a portare a letto la più figa della festa.
Per un pupazzone senza troppe speranze di mostrare un certo spessore, mi pare già un successo.
E non sto parlando di Ted.
O di Marc Wahlberg.
MrFord
"So much for the golden future, I can't even start
I've had every promise broken, there's anger in my heart
you don't know what it's like, you don't have a clue
if you did you'd find yourselves doing the same thing too."
I've had every promise broken, there's anger in my heart
you don't know what it's like, you don't have a clue
if you did you'd find yourselves doing the same thing too."
Judas Priest - "Breaking the law" -