mercoledì 9 novembre 2016

Jack Reacher - Punto di non ritorno (Edward Zwick, USA/Cina, 2016, 118')





C'è stato un periodo ben definito della mia vita da spettatore in cui avrei spalato quantitativi enormi di merda su un titolo come questo Jack Reacher - Punto di non ritorno e tutti i suoi fratelli: un periodo in cui, ricordavo a Julez nel corso della visione, la mia unica priorità nell'ambito della settima arte erano i classici ed i film d'autore, grazie ai quali andavo alla ricerca del titolo impegnato a tutti i costi, e se non sfiorava quantomeno l'equivalente di un otto sul Mereghetti o sul Morandini finiva cestinato prima ancora di poter avere una possibilità.
Ma questo accadeva tra i quindici e i dieci anni fa, nel periodo in cui avevo non solo ripudiato il mio passato e la mia formazione di cinefilo fatta di action, horror e tamarrate, ma anche e soprattutto rimosso - o cercato di farlo - dal cuore il lascito emotivo degli stessi: fortunatamente l'età, l'esperienza e tutta un'altra serie di situazioni hanno finito per dare al sottoscritto una bella svegliata, e sottolineato innumerevoli volte l'importanza dell'intrattenimento non solo per il Cinema, ma anche e soprattutto per i classici ed i film d'autore sopra citati.
Dunque, già a partire dalla prima scena, mi sono sentito a mio agio con questo secondo lungometraggio dedicato al charachter spaccaculi di Jack Reacher pronto a massaggiare una volta ancora l'ego del folle, mitico e da me amatissimo Tom Cruise almeno quanto mi sento quando in un locale il barman capisce che quello che sta facendo l'ennesima ordinazione è davvero un bevitore da competizione.
Certo, la pellicola firmata da Edward Zwick - che aveva già diretto il Nostro anche ai tempi de L'ultimo samurai - non ha assolutamente nulla che possa permettere allo spettatore di ricordarla davvero - a due giorni dalla visione, scrivendo questo post, devo sforzarmi per trovare uno spunto interessante e non tirare a campare con ogni singola parola di queste righe -, sviluppa un plot già visto e sentito centinaia di volte - non mi pronuncio a proposito del romanzo che lo ispira, e che con ogni probabilità come spesso accade sarà qualitativamente migliore - e rinuncia totalmente ad una qualsiasi innovazione tecnica o di scrittura, eppure a mio parere viaggia come un treno ed è solido dall'inizio alla fine, perfetto per una goduriosa sessione da birra, patatine e rutto libero pronti ad ogni passaggio ad esaltarsi per le gesta del protagonista, reso alla grande da un ex Top Gun che per la prima volta - almeno ai miei occhi - mostra i segni dell'invecchiamento - e ci sta tutto, anche considerato il suo invidiabile stato di forma da ultracinquantenne -.
In un certo senso, affrontare questo Punto di non ritorno equivale più o meno ad assistere ad un episodio di 24 condensato in poco meno di due ore, con un main charachter che anche in difficoltà non darà mai davvero l'impressione di essere all'angolo, due personaggi femminili di spalla allo stesso che paiono stereotipati ma funzionano, dei cattivi ovviamente cattivissimi ed i consueti intrighi a livello di doppi giochi e spionaggio tipici del genere: tutto nella norma, dunque, privo di originalità ma perfetto per vestire i panni del prodotto rilassa neuroni confezionato con la perizia degli artigiani esperti ed in questo caso realizzato ad uso e consumo del superdivo di turno.
Tutte cose che, come scrivevo, ai tempi avrei quantomeno odiato.
Ora, invece, tra un disegno colorato con il Fordino e le nuove, intense sessioni del "voglio stare in piedi a tutti i costi altrimenti urlo come un'aquila" della Fordina, Jack Reacher mi ha aiutato a passare un sabato pomeriggio alla grande, esaltandomi selvaggiamente ad ogni colpo menato dal protagonista.
In fondo, il bello di invecchiare è tornare un pò bambini.
E penso che Tom Cruise ne sappia qualcosa.




MrFord




 

8 commenti:

  1. Più 50enni alla Cruise per tutte!
    Detto questo,spero ci piacerà anche dedicandogli la massima attenzione,visto che non conto di farmi distrarre da nulla quando lo guarderemo,sidro e patatine a parte ;)

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    1. Come intrattenimento da sidro e patatine va più che bene, secondo me! :)

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  2. La componente paterna ha avuto il suo effetto su di te ;-) Si lascia guardare, ma ho preferito il primo film. Cheers

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    1. Ahahah forse hai ragione! ;)

      Ad ogni modo, me lo sono goduto.

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  3. Anche io ho preferito il primo, ma questo si lascia guardare benissimo. Tom sempre in formissima, come fa lui il badass nessuno ;)

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  4. Punto di non ritorno...
    Con un titolo del genere, mi aspettavo un commento sulla situazione americana attuale. :)

    Comunque facevi bene un tempo a ripudiare le schifezze action!
    Tom Cruise però fa categoria a parte rispetto ai tuoi amichetti action-heroes repubblicani, quindi una visione a questo, sperando possa davvero ricordare 24, ci potrebbe stare.

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    1. Purtroppo la situazione americana attuale è quella che è. Almeno ora non potranno più prenderci per il culo per aver avuto Berlusconi come capo del governo. ;)

      Tom Cruise ci mette d'accordo entrambi, lo ricordavo. Speriamo non lo faccia questo film! ;)

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