Autore: Massimo Carlotto
Origine: Italia
Editore: E/O
Editore: E/O
Anno: 1998
La trama (con parole mie): unendo realtà e finzione narrativa, lo scrittore Massimo Carlotto racconta il suo personale diario del viaggio che lo conduce alla scoperta delle sue radici argentine, legate ad un esilio in Sud America del nonno, anarchico antifascista fuggito dall'Italia per una generazione prima di fare ritorno a casa.
Incrociato il cammino con il bus dell'Horror Tour di Buenos Aires ed i racconti della dittatura legati alla tragedia dei desaparecidos, Carlotto entrerà in contatto con le Nonne di Plaza de Mayo, un'associazione impegnata sul fronte dei diritti umani che lavora alacremente per tenere viva la memoria di tutte le vittime di uno dei genocidi più sconvolgenti della Storia.
Proprio attraverso questo incontro lo scrittore avrà modo di riscoprire il suo passato "argentino" e vivere ancora una volta l'energia della gioventù di rivoluzionario.
Fin dai tempi in cui, nel pieno del turbinio adolescenziale, tendevo a sbattermene di tutto e tutti, e finivo per detestare gli amici ed i compagni di scuola presi da un posticcio fervore politico, sono sempre e comunque rimasto molto sensibile rispetto al dramma vissuto dall'America latina, che a partie dagli anni sessanta ha finito per conoscere sulla sua pelle eccidi e dittature troppo spesso e volentieri sponsorizzate da Europa e USA responsabili di alcuni tra i crimini più feroci commessi dall'Uomo dopo la Seconda Guerra Mondiale: da Haiti al Cile, dalla guerriglia nella giungla alle battaglie politiche per i diritti umani, molti uomini, donne e bambini innocenti hanno finito per pagare con la vita la sete di potere e la crudeltà di pochi tiranni ed assassini.
L'Argentina è stata, tra le nazioni sconvolte da questo tipo di violenze, senza dubbio la più colpita e segnata nel corpo e nell'anima: il dramma dei desaparecidos, narrato attraverso Letteratura, Musica e Cinema ancora non è conosciuto come dovrebbe soprattutto da questa parte dell'oceano, considerata la portata e l'entità dei crimini commessi sotto l'egida del regime che soggiogò una delle più grandi nazioni del continente tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli ottanta.
Massimo Carlotto, che sulla pelle, nel corso della vita, ha provato il dolore della prigionia ed in testa ha continuato a mantenere vivi gli ideali della "rivoluzione" che, di fatto fallita, segnò la sua generazione e quelle successive, sfrutta i ricordi e questo diario in bilico tra fatti realmente accaduti e fiction narrativa per portare il lettore nel cuore di un vero e proprio Horror Tour tra le vie di Buenos Aires, all'epoca in cui bastava aver alzato la testa per aiutare la persona sbagliata per vedere non solo la propria vita messa a repentaglio, ma i propri cari rapiti, scomparsi, seviziati, torturati, uccisi.
Desaparecidos, anzi.
Pensate a quanto potrebbe essere terribile non avere più alcuna notizia delle persone che amate: avere la consapevolezza della loro morte ma convivere con la speranza, un giorno, di poterle ritrovare.
Pensare di avere perduto mariti, mogli, figli dati in affidamento a coppie fedeli al regime e da loro cresciuti.
Pensate ad un'associazione di donne assolutamente comuni ed accomunate dal dolore di perdite enormi per chiunque: un gruppo fattosi sempre più forte, riuscito a giungere ai quattro angoli del globo affinchè i crimini potessero essere riconosciuti, i colpevoli puniti, le vittime restituite alle loro famiglie.
Un'associazione così forte da finire per essere vittima di uno scisma: da una parte, un gruppo pronto a mediare affinchè i torti possano essere riconosciuti come i resti di ogni morto, di ogni martire, e che oltre alla restituzione possa essere concordato un risarcimento, alla memoria così come a chi è sopravvissuto.
Ed un altro che a mediare non vuole pensare, per il quale i morti sono morti, e che tutto sarà finito - se finito si potrà mai definire - soltanto nel momento in cui ogni colpevole verrà punito e riconosciuto come tale.
Massimo Carlotto racconta anche questo.
Un'altra storia, un altro dramma parte del mosaico che la dittatura ha tracciato sulla pelle dell'Argentina, e nel destino di così tante famiglie che è difficile davvero immaginare.
Un'altra storia, un altro dramma parte del mosaico che la dittatura ha tracciato sulla pelle dell'Argentina, e nel destino di così tante famiglie che è difficile davvero immaginare.
Questo romanzo non è perfetto, ha limiti di retorica e perde contatto con la sua ossatura principale per seguire le orme del protagonista ed autore: eppure è un'altra lettura fondamentale per cercare, almeno alla lontana, di comprendere uno dei più grandi drammi della Storia dell'Uomo, magari accompagnandolo con buona musica e pellicole come Garage Olimpo, La morte e la fanciulla, The agronomist.
Un dolore necessario affinchè questo non sia mai dimenticato. E non si ripeta.
Affinchè noi, con la memoria ed ogni pensiero o parola, si possa incarnare lo spirito delle madri e delle nonne di Plaza de Mayo.
Affinchè i desaparecidos, in qualche modo, possano tornare alle loro famiglie, alle loro case, anche grazie a noi.
MrFord
"E così lo torturarono con i ferri e con i vetri
con i fili con il gas con gli strumenti più segreti
ma lui continuò a sorridere e sparì tutto d'un tratto
perché Fango non smentisce la sua anima di spettro."
con i fili con il gas con gli strumenti più segreti
ma lui continuò a sorridere e sparì tutto d'un tratto
perché Fango non smentisce la sua anima di spettro."
Ricky Gianco - "Fango" -
Uno dei miei libri preferiti.
RispondiEliminaChissà perchè lo immaginavo! ;)
Eliminami pare una lettura un po' troppo deprimente e un po' troppo fordiana per i miei gusti.
RispondiEliminache poi i due termini sono sinonimi, no? :)
Ahahah beh, per uno che saprà a memoria Colpa delle stelle è senza dubbio una lettura troppo tosta! ;)
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