Regia: Dan Scanlon
Origine: USA
Anno: 2013
Durata: 104'
La trama (con parole mie): James Sullivan e Mike Wazowski, prima di diventare un team perfetto di spaventatore e trainer e prima di salvare la Monsters&Co., erano due matricole alla Monsters University, sogno del secondo fin dall'infanzia: ma mentre Sulley, grazie alla stazza e al nome - suo padre fu un famoso spaventatore - pareva avere la strada già spianata, per Mike le cose erano un tantino più complicate.
Per poter giungere ad un risultato importante, infatti, il monocolo verde è costretto a studiare ed applicarsi come il suo grande e grosso rivale non si sogna neppure di fare, finendo per alimentare una sorta di sfida a distanza pronta a portare solo ed esclusivamente guai: quando la loro permanenza all'università è messa in discussione, i due dovranno trovare gli stimoli giusti per allearsi e cercare di raggiungere comunque il successo.
Per poter giungere ad un risultato importante, infatti, il monocolo verde è costretto a studiare ed applicarsi come il suo grande e grosso rivale non si sogna neppure di fare, finendo per alimentare una sorta di sfida a distanza pronta a portare solo ed esclusivamente guai: quando la loro permanenza all'università è messa in discussione, i due dovranno trovare gli stimoli giusti per allearsi e cercare di raggiungere comunque il successo.
L'argomento sequel - o prequel, che dir si voglia - è sempre piuttosto spinoso per qualsiasi franchise o titolo, soprattutto se gli stessi risultano validi ed interessanti: per quanto sia nota a tutti la magia di cui i Pixar Studios sono capaci, l'idea di un ritorno ai personaggi di Mike e Sulley, protagonisti di quel Capolavoro che fu Monsters&Co., ad oggi forse - con Up! - il mio preferito di questa ex costola Disney ormai divenuta più potente - dal punto di vista artistico - della sua casa madre, probabilmente legato ad interessi economici e di merchandise, non mi metteva esattamente dell'umore da salti di gioia.
Ho dunque approcciato Monsters University con i cosiddetti piedi di piombo, abbassando le aspettative e tenendo come riferimento più Cars 2 - unica, vera, grande delusione pixariana - che non il già citato primo capitolo delle avventure dei nostri due irresistibili mostri: probabilmente è stata una scelta saggia, perchè per quanto evidentemente non all'altezza del precedente capitolo, Monsters University ha costituito una visione divertente e leggera ma ugualmente emozionante e profonda, in grado di coinvolgere e ben disporre i grandi così come i piccini regalando momenti di assoluto e coloratissimo divertimento - una specie di Animal house in versione cartoon - ed un sottotesto decisamente non banale o buonista.
In questo senso, ho apprezzato davvero molto la gestione dei personaggi orchestrata dalla Pixar - rappresentata, in questo caso, da Dan Scanlon alla regia -, dal rapporto di amicizia che lega, inizialmente, più Mike e Randall - nemesi ufficiale di Monsters&Co. - che non lo stesso Mike e Sulley alla mossa certo non pulita che il buon Sulley orchestra - pur se a fin di bene - in modo che l'incontenibile Wazowski possa non uscire sconfitto dai giochi organizzati nel campus dell'università.
Il tutto senza contare una morale in grado di offrire numerosi spunti di riflessione - "Tu non sei spaventoso per nulla, ma non hai paura di niente" - ed una struttura che ha riportato alla mente del sottoscritto il ben riuscito Ralph Spaccatutto, probabilmente il più pixariano film Disney mai uscito insieme a Bolt.
Altro ottimo spunto è costituito dall'esempio tutto a stelle e strisce del "self-made", pronto a farsi il culo in tutto e per tutto e conscio che, prima o poi, quello stesso culo fatto e strafatto porterà ad un qualche risultato importante: sfruttando la travolgente simpatia di Mike Wazowski, perfino qualcosa di così born in the USA risulta interessante e decisamente più costruttivo del classico climax da favola grazie al quale il buono alla fine vince e tutti vivono felici e contenti: in questo caso, infatti, così come non è detto che il buono vinca - o che lo faccia scoprendo doti prima mai pervenute -, è anche probabile che lo stesso incappi in difficoltà e vicissitudini ben più complicate di quelle che ci si aspetterebbe.
Il destino, dunque, di Mike e Sulley rispetto al loro corso di studi e alla futura carriera lavorativa nella Monsters&Co., è gestito più realisticamente di quanto non si possa credere, ed aumenta lo spessore di due dei charachters meglio riusciti del Cinema d'animazione degli ultimi quindici anni: un nato vincente bisognoso di stimoli per tirare fuori il meglio ed un loser fatto e finito in grado come nessun altro di trasformare chi gli sta intorno in un vero e proprio talento mai incompreso.
Un ottimo - ed educativo - punto di vista affinchè non ci si dimentichi mai che spesso una grande squadra è figlia ed opera di un grande allenatore.
E la Pixar, senza dubbio, lo è. Pur portando sulla sua panchina molteplici facce sempre nuove.
Ho dunque approcciato Monsters University con i cosiddetti piedi di piombo, abbassando le aspettative e tenendo come riferimento più Cars 2 - unica, vera, grande delusione pixariana - che non il già citato primo capitolo delle avventure dei nostri due irresistibili mostri: probabilmente è stata una scelta saggia, perchè per quanto evidentemente non all'altezza del precedente capitolo, Monsters University ha costituito una visione divertente e leggera ma ugualmente emozionante e profonda, in grado di coinvolgere e ben disporre i grandi così come i piccini regalando momenti di assoluto e coloratissimo divertimento - una specie di Animal house in versione cartoon - ed un sottotesto decisamente non banale o buonista.
In questo senso, ho apprezzato davvero molto la gestione dei personaggi orchestrata dalla Pixar - rappresentata, in questo caso, da Dan Scanlon alla regia -, dal rapporto di amicizia che lega, inizialmente, più Mike e Randall - nemesi ufficiale di Monsters&Co. - che non lo stesso Mike e Sulley alla mossa certo non pulita che il buon Sulley orchestra - pur se a fin di bene - in modo che l'incontenibile Wazowski possa non uscire sconfitto dai giochi organizzati nel campus dell'università.
Il tutto senza contare una morale in grado di offrire numerosi spunti di riflessione - "Tu non sei spaventoso per nulla, ma non hai paura di niente" - ed una struttura che ha riportato alla mente del sottoscritto il ben riuscito Ralph Spaccatutto, probabilmente il più pixariano film Disney mai uscito insieme a Bolt.
Altro ottimo spunto è costituito dall'esempio tutto a stelle e strisce del "self-made", pronto a farsi il culo in tutto e per tutto e conscio che, prima o poi, quello stesso culo fatto e strafatto porterà ad un qualche risultato importante: sfruttando la travolgente simpatia di Mike Wazowski, perfino qualcosa di così born in the USA risulta interessante e decisamente più costruttivo del classico climax da favola grazie al quale il buono alla fine vince e tutti vivono felici e contenti: in questo caso, infatti, così come non è detto che il buono vinca - o che lo faccia scoprendo doti prima mai pervenute -, è anche probabile che lo stesso incappi in difficoltà e vicissitudini ben più complicate di quelle che ci si aspetterebbe.
Il destino, dunque, di Mike e Sulley rispetto al loro corso di studi e alla futura carriera lavorativa nella Monsters&Co., è gestito più realisticamente di quanto non si possa credere, ed aumenta lo spessore di due dei charachters meglio riusciti del Cinema d'animazione degli ultimi quindici anni: un nato vincente bisognoso di stimoli per tirare fuori il meglio ed un loser fatto e finito in grado come nessun altro di trasformare chi gli sta intorno in un vero e proprio talento mai incompreso.
Un ottimo - ed educativo - punto di vista affinchè non ci si dimentichi mai che spesso una grande squadra è figlia ed opera di un grande allenatore.
E la Pixar, senza dubbio, lo è. Pur portando sulla sua panchina molteplici facce sempre nuove.
MrFord
"The color, the color, the color of your skin don't matter to me
as long as, as long as, long as we can live in harmony
I kinda, I kinda, I kinda, like to be the president
and I could, and I could, and I could show you how your money's spent."
as long as, as long as, long as we can live in harmony
I kinda, I kinda, I kinda, like to be the president
and I could, and I could, and I could show you how your money's spent."
Smash Mouth - "Why can't we be friends" -
Non voglio vederlo, questo. Primo perché preferisco di gran lunga l'animazione giapponese, secondo perché mi sembra solo un altro modo per fare tanti soldi. Mi fa piacere che comunque non sia un prodotto di serie B (ma quando mai la Pixar fa prodotti di serie B?)
RispondiEliminaLe mie aspettative erano basse, considerato l'amore per il primo film, eppure il prodotto è buono, di cuore e ben fatto. Io una possibilità la concederei!
EliminaFrank è meglio il primo, però questo qui alla fine non si rivela niente male, a me piace sia l'animazione giapponese che tutta l'altra, insomma mi piace tutta!
EliminaHa ragione Barbara: l'animazione è una vera miniera d'oro di stimoli e scoperte, a prescindere dalle latitudini. La qualità si può trovare sempre.
EliminaMi perdo nell'abc: ma la Pixar non è ancora della Disney? E la Disney fa film in computer grafica anche che non siano Pixar?
RispondiEliminaMa to... non si finisce mai di imparare.
MU si vedrà di sicuro, magari iniziando a far guardare il primo capitolo (ancora assente su questi schermi, l'ho visto solo io). L'inverno è lungo. ;)
Gae, sono sicuro che sia tu che i piccoli vi divertirete parecchio, senza pensare troppo alla proprietà della Pixar! ;)
EliminaDa fan Pixar temevo come te questo sequel, ma in realtà, oltre ad avermi divertito un sacco, sia a livello di storia che di costruzione non ha nulla da invidiare a un film originale e tiene testa al primo capitolo. Ovviamente al cuore non si comanda, e manca una Boo che ti fa sciogliere in lacrime...
RispondiEliminaIl primo per me è un Capolavorone, dunque era davvero difficile fare di meglio, eppure questo prequel è riuscito a trovare una sua riuscitissima identità.
EliminaNon raggiunge i livelli del primo, cult assoluto che ho amato dalla prima visione e dove l'adorabile Boo fa la differenza, ma questo è comunque spassoso, un paio di scene e di nuovi personaggi sono davvero esilaranti e le Spaventiadi sono semplicemente geniali :)
RispondiEliminaBoys, concordo in pieno. Il primo resta inarrivabile, ma le idee sfruttate per questo sono state tutte ottime, Spaventiadi e loro epilogo compresi.
Eliminama anche tu hai studiato alla monsters university?
RispondiEliminail tuo compagno di banco chi era, berlusconi o bin laden? :)
No, era un certo Wazowski Kid! ;)
EliminaA me è davvero piaciuto. Non all'altezza del primo, ovviamente, ma comunque dignitosissimo!
RispondiEliminaAssolutamente d'accordo. Piacevole e ben fatto.
EliminaIl primo film era veramente carino, lo ricordo sempre con piacere. Questo, per tornare alla spinosità di sequel e prequel, non so quanto possa convincermi... chi vivrà, vedrà.
RispondiEliminaIo non ero convinto, ma pur non essendo all'altezza del primo è assolutamente valido. Recuperalo!
EliminaChissà cosa sarebbe uscito se l'avesse sceneggiato Malick! XD
RispondiEliminaSicuramente una palla mortale! ;)
EliminaCondivido tutto James, anzi, ti dirò di più, in molti passaggi abbiamo detto praticamente le stesse cose.
RispondiEliminaSono contento che anche te, pur se per motivi diversi, hai citato Ralph.
A mio parere quello è un mezzo capolavoro...
Ralph è stato un ottimo prodotto, ma che, come questo, non regge il confronto con Monsters and Co.
EliminaSono stato comunque contento di citarlo.
Lo vedrò domani sera (se tutto va bene...) :)
RispondiEliminaAttendo il tuo parere, dunque! Buona visione!
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