mercoledì 5 settembre 2012

Nudi e felici

Regia: David Wain
Origine: USA
Anno: 2012
Durata: 98'




La trama (con parole mie): George e Linda sono sposati, innamorati ed ottimisti rispetto al futuro. 
Hanno appena fatto un investimento forse al di fuori della portata delle loro tasche per avere un appartamento - molto, molto piccolo - in una delle zone più cool di New York, e progettano la loro vita insieme: peccato che il documentario di Linda venga rifiutato dalla HBO e George perda il lavoro.
Addio appartamento, dunque, ed unica prospettiva per l'immediato resta il trasferimento ad Atlanta da Rick, borioso fratello di George.
Nel corso del viaggio, i due si imbattono in una curiosa comune chiamata Elysium all'interno della quale paiono regnare ancora i precetti del "peace and love" figlio dei gloriosi seventies: quando la casa di Rick non parrà il posto più accogliente della Terra, la coppia di newyorkesi si rifugerà proprio nella comunità.
Nonostante l'entusiasmo iniziale, però, presto cominceranno a sorgere dei problemi.




E' ormai assodato che in casa Ford, una volta ogni tanto, debba entrare per allietarne gli occupanti un titolo prodotto dal clan Apatow, soprattutto nei periodi come l'estate in cui l'impegno viene meno e, in attesa delle ferie non ancora godute, la stanchezza comincia a farsi sentire.
Nel caso di Nudi e felici - pessimo, più che pessimo adattamento dell'originale Wanderlust - non si poteva chiedere di più: un filmetto innocuo e non particolarmente eclatante neppure per gli standard del genere che, comunque, si lascia guardare senza troppi patemi, non spinge a particolari evoluzioni le cellule cerebrali ma trova ugualmente il tempo per una riflessione di fondo per nulla banale e perfetta per questo periodo di crisi economica accompagnando il tutto con alcune scene discretamente divertenti. 
Inoltre, la presenza di due protetti fordiani come Paul Rudd e Justin Theroux - praticamente irriconoscibile nel ruolo del "capo hippie" Seth tutto veganesimo, sesso, chitarra e meditazione, protagonista del magnifico Mulholland Drive e discreto sceneggiatore - rende al lavoro di David Wain compito facile rispetto al guadagnarsi qualche risata ed un'ideale pacca sulla spalla da parte del sottoscritto per aver reso possibile il passaggio di una serata di quelle più pane e salame possibili prima che fosse troppo tardi e l'estate salutasse con tutta la sua spensieratezza per fare spazio agli impegni - anche solo apparentemente - più pressanti dell'autunno.
Certo, gli stomaci deboli - rispetto alla commedia sguaiata -, i radical chic o i più abituati al Cinema d'autore storceranno il naso di fronte a ben più di una sequenza - su tutte, la preparazione al sesso con l'avvenente Eva da parte di George - al limite del ridicolo involontario, e tendenzialmente mi verrebbe da consigliare loro di evitare cortesemente la visione di questo titolo, eppure senza accollarsi troppe pretese ed aspettandosi la poca cosa che, in effetti, è, Nudi e felici potrà senza troppi problemi farvi trascorrere un'oretta e mezza di quelle con molto alcool e patatine e pochi, pochissimi neuroni, giusto per non disturbare troppo i piani alti.
Nonostante questo, comunque, occorre sottolineare e dare spazio almeno per un momento alla problematica cui accennavo poco fa legata principalmente al mondo del lavoro in un periodo d'incertezze come quello che stiamo vivendo sulla pelle da un anno buono, se non di più: a partire dai due protagonisti, per spostare la nostra attenzione sullo scrittore nudista appassionato di vino Wayne - forse il personaggio più riuscito del film - e lo spirito seventies style dell'Elysium così come dei suoi occupanti, tutto pare suggerire e caldeggiare la spinta a reinventarsi per poter "sopravvivere" ad un passaggio certo non facile della nostra società, pericolosamente in bilico su certezze economiche che di certo paiono avere ben poco.
Una sorta di evoluzione giocata tutta sul mondo del lavoro, che in alcuni casi potrebbe addirittura segnare una rinascita ed una riscoperta di noi stessi mentre in altri, di fatto, costituisce la rappresentazione ideale di chi svolge il mestiere stesso - non credo sia un caso, infatti, che l'odioso Rick, fratello del protagonista, abbia fatto fortuna producendo bagni chimici -.
In questo senso il lavoro del regista di Role models assume addirittura un significato quasi profondo - ho detto quasi, badate bene -, che forse più delle risate o delle sequenze al limite del grottesco - che ho osservato con simpatia particolare, considerata la mia posizione rispetto agli estremisti del veganismo e della vita modello Elysium - regala un significato, pur se solo superficiale, ad un titolo come questo, di quelli che si finisce per vedere in totale relax e tendenzialmente si dimenticano entro pochi giorni.


MrFord


"Marry him or marry me,
I'm the one that loves you baby can't you see?
I ain't got no future or a family tree,
but I know what a prince and lover ought to be,
I know what a prince and lover ought to be...."
Spin Doctors - "Two princes" -


 

14 commenti:

  1. Il clan Apatow, da 40anni vergine a Le amiche della sposa, non mi ha mai convinto, ma la Aniston è una protetta jayana, quindi prima o poi lo guarderò :)

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    1. Jay, ma come non ti ha mai convinto il Clan Apatow!?!?
      Guarda SuXbad e Strafumati, e vedrai che cambierà completamente la tua prospettiva! :)

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  2. Siamo nello standard della tipica produzione Apatow ma molto lontani dai cult Superbad o Strafumati.

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    1. Assolutamente, Frank.
      Rispetto a supercult come quelli questo è robetta.
      Ma resta Apatow, dunque per l'estate è perfetto! :)

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  3. Posso metterci tutta la buona volontà, giuro, ma Jennifer Aniston proprio non riesco a mandarla giù!

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    1. Invece tutto sommato a me sta simpatica.
      Ma ti dirò, se anche te lo perdi non c'è da preoccuparsi troppo! ;)

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  4. eh eh questo è stato uno dei pochissimi titoli passati al cinema qui da me e l'ho accuratamente evitato, però la visione domestica ci sta alla grande...

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    1. Bradipo, effettivamente una visione in sala per una cosa di questo genere mi pare troppo.
      Ma una bella serata zero neuroni domestica ci sta tutta! :)

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  5. strano tu abbia questa commediola inutile prima di me, visto che di solito guardi solo seriosi film neorealisti o tamarrate d'azione :D
    prima o poi magari la vedrò anch'io, ma senza fretta...

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    1. Ti ho anticipato perchè in realtà sono sempre un passo avanti a te, anche quando non pensi che possa essere così! Ahahahahahah!

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  6. Diciamo che anche solo livello di commedia leggera si può dare di più... L'idea di fondo è anche simpatica, ma ben presto la sequela di scene che dovrebbero strappare un sorriso si rivelano di una pochezza imbarazzante.

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    1. Lucien, hai ragione, e di sicuro c'è di meglio.
      Ma ho comunque potuto rilassare i neuroni e c'è scappata anche una riflessione rispetto al reinventarsi quando si resta senza lavoro.

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  7. Beh dai non sembra così male, me lo segno che un po' mi hai incuriosito!

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    1. Fratello, va bene come visione da relax, ma niente di più. Comunque un paio di perle le regala!

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