giovedì 12 gennaio 2012

Sherlock Holmes - Gioco di ombre

Regia: Guy Ritchie
Origine: Uk
Anno: 2011
Durata: 129'



La trama (con parole mie): Sherlock Holmes, orfano del suo fedele Watson in procinto di sposarsi, si diletta nelle sperimentazioni fisiche e di travestimento senza desistere dalla sua missione principale, ovvero inchiodare il pericoloso matematico e genio del crimine Moriarty, suo acerrimo nemico.
Quando la situazione comincerà a farsi rovente, all'estroso investigatore non resterà che coinvolgere una volta ancora l'amico trasformando il suo viaggio di nozze in una lotta per la sopravvivenza attraverso l'Europa atta a sventare il piano dello stesso Moriarty di scatenare quella che, soltanto pochi decenni dopo, sarebbe stata la Prima Guerra Mondiale.
Nello scontro finale (?), una sorta di intricata partita a scacchi di due menti eccelse, saranno importanti pedine anche la novella signora Watson, Mary, e la misteriosa zingara Simza.




Non si può certo negare che Guy Ritchie e Robert Downey Jr, insieme, non si divertano: si era visto poco più di due anni fa, nel primo capitolo delle avventure di questo nuovo, guascone, molto fisico Sherlock Holmes, distante anni luce da tutte - o quasi - le sue trasposizioni cinematografiche precedenti, e si vede ora, in un sequel confezionato con la consueta perizia che non delude, seppure senza picchi di particolare originalità, le aspettative del pubblico che pare aver gradito così tanto l'esperimento che mi parrebbe strano non vedere la Warner produrre un terzo, conclusivo - ma non è detto - film per questa fortunata serie in grado di unire il Cinema d'autore - o presunto tale - al grande blockbuster da weekend al multisala.
Onestamente devo ammettere che mi sarei aspettato qualcosa in più, da questa sarabanda in salsa vittoriana, soprattutto in termini di ritmo - la durata, per quanto leggero il prodotto possa apparire, tende a pesare, forse più di quanto non fu con il suo predecessore - e di coinvolgimento, eppure i nuovi innesti Simza - una Noomi Rapace al grande salto hollywoodiano dopo la trilogia tratta dai romanzi di Stieg Larsson - e Moriarty funzionano, così come il rapporto bromantico - come direbbe Chicken - ormai divenuto una sorta di marchio di fabbrica della premiata ditta Holmes/Watson - nonchè base dell'elemento commedia all'interno della pellicola -, spesso e volentieri in grado di rubare la scena al resto dello script.
Certo, siamo ben lontani dalle atmosfere della Londra di strada di Lock&Stock, così come dall'idea di essere di fronte ad una pellicola che resterà nella memoria del pubblico e - soprattutto - della critica, ed io stesso resto perplesso quando mi trovo di fronte ad un film dall'impatto, tutto sommato, indifferente - lo ammetto, preferisco le bottigliate ad una quasi noia diffusa di fondo -, eppure in una realtà dominata da popcorn movies completamente senza cervello una proposta di questo genere rischia perlomeno di stimolare il gusto vagamente tamarro del pubblico così come la voglia dello stesso di riscoprire uno dei personaggi più incredibili della letteratura non solo "gialla" e, chissà, anche la sua miglior versione cinematografica in assoluto, quella proposta da Billy Wilder - La vita segreta di Sherlock Holmes, da recuperare in men che non si dica -.
Inoltre, la riflessione di Moriarty sulla realtà del conflitto pare un vero e proprio asso calato nel finale di partita, se non in grado di trasformare la visione in un cult da ricordare, almeno capace di stimolare ulteriori approfondimenti e confronti da parte dell'audience in merito, cosa mai da poco.
E se così effettivamente fosse, un paio d'ore di sano intrattenimento condite da una discreta tecnica, siparietti tra i protagonisti che paiono la versione "buona" delle Blog Wars in atto tra me e il Cannibale ed un crescendo finale in grado di dare l'accelerata che avrei voluto vivere dal primo all'ultimo minuto della pellicola sarebbero un investimento più che dignitoso per lo spettatore in cerca di uno stacco dalla realtà ma anche abbastanza curioso e vitale da non necessitare dell'obbligatorio spegnimento del cervello - che, sicuramente, a volte ci sta tutto, ma non in casi come questo -.
Altro - e soprattutto, qualcosa in più - questo Holmes genio del travestimento e dei giochi a scatole cinesi, Downey Jr e Guy Ritchie, al momento non sono proprio in grado di offrire. 


MrFord


"Mastermind, I tell you what to think
I tell you what you need
I tell you what to feel."
Megadeth - "Mastermind" -


 

23 commenti:

  1. Sono fan del Guy Ritchie della prima ora (scrissi qualcosa qui) e dello Sherlock Holmes letterario.

    Il primo episodio, pur riconoscendogli il merito d'essere un intrattenimento vagamente divertente, fu per me una delusione. Qui mi sa che siamo sulla stessa barca.

    Aridatece il vecchio Guy.

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  2. Uhm. L'ho visto in un venerdì in cui proprio non sapevo che fare. Non mi ha convinto molto (quando dico frasi del genere sembro la Ventura), sarà che non è il mio genere preferito. Per intrattenimento di questo tipo preferisco i supereroi vecchio stile :)

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  3. Onestamente mi è piaciuto: è stato divertente, ironico, simpatico e carico d'azione al punto giusto. Sicuramente aveva una marcia in più rispetto al primo capitolo, forse la presenza in un vero "cattivo" è stata una mossa più che vincente.
    Trovo comunque l'accoppiata R.D.J. - Jude Law di uno spasso incredibile quasi quanto la coppia Clooney - Pitt dei bei tempi andati.

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  4. mi è piaciuto molto!Certo non un capolavoro è chiaro, ma il divertente e chiassoso giocattolone che doveva e voleva essere!Se cerchi uno Sherlock Holmes di livello superiore, vai sul sicuro con lo Sherlock BBC che è straordinario,ben recitato e sceneggiato da Dio, oltre ad essere,a dispetto dell'ambientazione contemporanea, molto più fedele allo spirito dei libri!
    http://firstimpressions86.blogspot.com/2011/12/sherlock-holmes-e-watson-indagano-nel.html

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  5. Firma, io non mi aspettavo chissà cosa, dal primo come da questo, e tutto sommato mi sono divertito.
    Diciamo solo che non sono film che rimarranno nella mia memoria.

    Ale, anche io sono più tipo da supereroi, ma sicuramente la qualità di un prodotto come questo è superiore alla maggior parte dei film tratti dai fumetti, purtroppo.

    Pesa, anche io ho trovato ottimo l'inserimento di Moriarty, un pò come quello di Simza. Probabilmente non mi ha entusiasmato perchè essendo in parte d'autore e in parte blockbuster ha finito per non colpirmi ne in un senso, ne nell'altro.
    Ad ogni modo, io e Cannibale siamo decisamente meglio di Downey Jr e Law! ;)

    Alessia, posso capire. In effetti non è affatto male: il suo limite, a mio parere, è che passa e va senza colpire.
    Manca, insomma, quella scintilla che, a volte, rende un prodotto totalmente d'intrattenimento - anche quando è trash - a suo modo un cult.

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  6. cinema d'autore???
    guy ritchie???
    baaaaah!!

    loro si saranno anche divertiti a girarlo, ma io ben poco a guardarlo. pur avendolo preferito leggermente al primo, il secondo tempo è una roba talmente lunga e noiosa da mettere a seria prova anche chi prima ha bevuto 10 red bull e 5 caffè :D
    e i siparietti sono davvero ben poca cosa rispetto alle nostre blog wars! ;)

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  7. Cannibale, per una volta sono quasi d'accordo con te: divertente ma niente di travolgente, e decisamente troppo lungo.
    Il primo Guy Ritchie, comunque, per me si può considerare tranquillamente autore.

    Detto questo, le nostre Blog Wars sono davvero un'altra cosa! ;)

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  8. A me è piaciuto, ed anche parecchio.Un bel giocattolone, divertente e di buon livello. Secondo me sei stato un pò troppo cattivo

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  9. Mr Ford ma tu mi confondi. Ne ho sentito parlare benissimo e poi vengo qua e mi sorgono i dubbi :S
    Comunque per essere certa, appena trovo un po' di tempo, lo guardo da me e giudicherò di conseguenza ;)

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  10. Newmoon, forse hai ragione. Ma che ci vuoi fare!? Preferisco essere colpito in negativo che non esserlo affatto, e questo film è proprio passato quasi come se non ci fosse. ;)

    Melinda, confondere ci sta tutto. A volte un parere "avverso" può darti chiavi di lettura nuove - persino quelli di quel poco di buono del Cannibale -.
    Appena riesci guardalo, poi mi dirai.

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  11. A me il primo non era affatto dispiaciuto, e penso che quando vedrò questo secondo capitolo non ne rimarrò certamente deluso.
    Insomma mi aspetto 2 ore di insegiumenti, battute, esplosioni e mazzate che non guastano mai.

    La videoteca, dopo il nuovo "innesto", brilla di luce propria.
    ;)

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  12. l'importante è che almeno ci si diverte!

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  13. Dembo, anche a me il primo non era dispiaciuto, e questo tutto sommato mi ha divertito.
    Ma come ti dicevo oggi, ne carne ne pesce.
    Molto meglio il nostro nuovo acquisto. Una bomba.
    Allora settimana prossima pomeriggione dalle mie parti!

    Frank, per divertirsi ci si diverte. Speravo però qualcosa in più.

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  14. Di Ritchie ho trovato bellissimo solo Lock & Stock, il resto mi ha abbastanza deluso, anche se qualche visione gradevole c'è stata. Il primo capitolo non mi aveva convinto fino in fondo, magari me lo rivedo prima di affrontare questo. Mi incuriosisce quella riflessione di Moriarty. :)

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    1. Ottimista, Lock&Stock è sicuramente il suo lavoro migliore, il resto è stato una vera e propria parabola discendente. Ma da qui a non considerarlo un autore è proprio da cannibali! ;)
      La riflessione di Moriarty è la cosa più interessante del film. Mi farai sapere.

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  15. Un blockbuster di qualità, sicuramente meglio questo in vetta al box office che i cinepanettoni italiani: qui almeno c'è talento (nella fotografia, nel montaggio, nella recitazione, un po' meno nella regia)

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    1. Perso, sicuramente concordo rispetto all'idea che ci sia un titolo come questo in vetta rispetto ai cinepanettoni.
      Il fatto che non l'abbia esaltato è legato al fatto che mi aspettavo qualcosa di un pò più incisivo.

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  16. Più o meno la struttura è uguale al primo, ma con più azione, più flashforward, in sintesi più esasperato. Tuttavia mi è piaciuto abbastanza, anche più del primo:)

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    1. Affari, io li ho trovati tendenzialmente allo stesso livello. Divertenti, ma niente di memorabile.

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  17. Jude Law e memorabile per me sono sinonimi :) (si possono usare qui le faccette, no?)

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    1. Qui al saloon si può usare ben peggio delle faccette, quindi tranquilla!

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  18. Ho apprezzato tantissimo anche questo sequel,e sono felicissima che abbiano annunciato il terzo!Non si sa ancora per quando di preciso,però.
    Io a Jude Law assocerei una lunga serie di aggettivi sconvenienti,ma mi tratterrò dal farlo pubblicamente per sembrare una ragazza perbene ;)

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    1. A me è parso più bolso del primo, e ha finito per annoiarmi un pò. Speriamo nel terzo.
      E riguardo a Law, dovresti vedere Dom Hemingway. ;)

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