martedì 24 aprile 2018

Undisputed 4 - Il ritorno di Boyka (Todor Chapkanov, Bulgaria/USA, 2016, 86')





Per tutti i figli degli anni ottanta tamarri come il sottoscritto, il Cinema di botte ha significato una fetta importante della crescita, a partire dall'eredità di Bruce Lee fino a tutto il filone action e sopra le righe di quel decennio magico che regalò al mondo i vari Stallone, Schwarzenegger, Willis, Russell, Van Damme e chi più ne ha, più ne metta.
Quando, qualche anno fa, scoprii il brand di Undisputed, esperimento considerato tra i Walter Hill minori, non pensavo che quella stessa saga sarebbe divenuta mitica per gli appassionati di genere soltanto al secondo capitolo, con l'introduzione dell'incredibile personaggio di Yuri Boyka, interpretato da un atleta pazzesco come Scott Adkins, che deve maledire la troppa seriosità ed il poco carisma per non essere diventato l'equivalente del Nuovo Millennio proprio di gente come Van Damme.
Boyka, fin dalla sua comparsa, ha segnato un nuovo corso per questa serie, passando dall'essere il cattivo numero uno a protagonista assoluto nonchè eroe redento, dispensando calci rotanti al limite della fantascienza e regalando chicche indimenticabili a tutti i suoi fan: a distanza di dieci anni dalla sua prima apparizione, Boyka torna dunque sul quadrato per un quarto capitolo atteso fin troppo a causa dell'infortunio che bloccò Adkins per molto tempo qualche anno fa - e che non gli permise di esprimersi al meglio nella sua più grande occasione, Expendables 2 -, con una produzione senza dubbio molto televisiva - per essere buoni - ed una trama che rispecchia in tutto e per tutto le risibili sceneggiature proprio di quei film di botte anni ottanta con l'eroe maledetto che a fronte di difficoltà insormontabili riesce comunque a rompere i culi dei cattivoni di turno come se non ci fosse un domani.
L'elemento "romantico", inoltre, inserito come causa scatenante di questa nuova avventura del fighter venuto dalle prigioni russe, rispecchia molto i tratti dei film di questo genere che hanno cresciuto i tamarri come il sottoscritto, pur se, purtroppo, priva dell'aura di comicità involontaria che rendeva quelle visioni così clamorosamente speciali: è questo il difetto principale del quarto capitolo di Undisputed.
In un certo senso, è come se al film mancasse lo spessore allo stesso modo dell'attore protagonista, capace di evoluzioni incredibili sul quadrato ma, nonostante un personaggio dalle potenzialità enormi, neppure lontanamente guascone e sopra le righe come i succitati action heroes che hanno reso magica una parte della mia formazione di cinefilo - e che la rendono tale ancora oggi -: giusto che il background di un charachter come questo sia oscuro e drammatico, ma le ultime stagioni cinematografiche hanno insegnato quanto il trash e la parte comica di queste proposte dalle ambizioni artistiche pressochè nulle siano fondamentali affinchè le stesse si guadagnino un posto nel cuore dei fan, e vengano accettate di buon grado dalla critica più o meno radical.
Perchè se un vecchio reduce degli eighties come il qui presente riesce comunque ad apprezzare un intrattenimento ignorante di questo genere, affinchè lo stesso abbia la fortuna che merita o che io possa sperare abbia, non deve mai dimenticare che il segreto del successo di un film che non sia davvero autoriale passa da uno dei segreti fondamentali della conquista di una donna: le risate.
Dunque, caro Boyka, tu sarai pure uno spaccaculi tormentato in cerca di una redenzione che avverrà solo quando non verranno più prodotti film con te come protagonista, questo omaggio divertirà gli appassionati, ma se vorrai davvero spiccare un salto come quelli che compi sul ring, dovrai tirare fuori la scintilla che i tuoi progenitori hanno regalato alla cultura pop, e che li ha resi immortali come paiono ora, nonostante il tempo che passa inesorabile.




MrFord



5 commenti:

  1. Todor Chapkanov (Salute!) non è certo Isaac Florentine, la differenza si nota nella regia e nella caratterizzazione di Boyka che in questo quarto capitolo è fin troppo buono per come lo abbiamo conosciuto. Scott Adkins dovrebbe rassegnarsi al fatto che verrà ricordato per questo personaggio, invece di tentare ruoli alternativi dove cerca (con risultati il più delle volte così così) di recitare. Se uscisse un Boyka 5 (anzi “V”) lo vedrei immediatamente, spero solo che il franchise non sia già caduto nell’anonimato del DTV più scarso, sarebbe un gran peccato sprecare quei calci che sfidano la forza di gravità. Cheers!

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    1. Concordo in tutto e per tutto.
      Voglio un quinto capitolo ignorante e cattivo come Boyka si merita. :)

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  2. 4???
    Ne hanno fatti altri 3???
    Ma perché???

    Giusto te puoi salvare una roba del genere dalle bottigliate più selvagge...
    Anzi, giusto te puoi vedere delle robe del genere. :)

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    1. Effettivamente credo sia una delle saghe più anticannibalesche di sempre! ;)

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  3. Ciao sig. E sig.ra
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