sabato 26 ottobre 2013

Il potere dei soldi

Regia: Robert Luketic
Origine: USA
Anno: 2013
Durata: 106'




La trama (con parole mie): Adam Cassidy è un giovane di belle speranze pronto ad aggredire il mondo del lavoro nella speranza di fare successo come nuovo alfiere della telefonia mobile, nonostante l'apparente ostilità del suo capo, il magnate del settore Nicolas Wyatt.
Quando, licenziato, il giovane decide di sfruttare la carta di credito aziendale per una notte brava, diviene ricattabile, nonchè la pedina dello stesso Wyatt per mettere le mani sui progetti di un rivoluzionario smartphone creato dal suo storico rivale, Jock Goddard, che potrebbe conquistare non solo il mercato, ma anche la società dell'incattivito Nicolas.
Il rapporto con la direttrice marketing di Goddard e con la propria coscienza, però, muoveranno Cassidy verso una collaborazione con l'FBI che metterà i cattivi dove meritano e porterà al ragazzo tutte le opportunità possibili per un futuro da favoletta.
Neanche fosse un prodotto Disney.




Pensavo che sarebbe stato praticamente impossibile, almeno nel corso del duemilatredici, incappare in un'altra pellicola dello stesso livello di bruttezza assoluta di Dead man down, pronta a fare un figurone nella decina fordiana dedicata al peggio di fine anno, e invece sono stato contraddetto - e neppure poco - da Robert Luketic, regista di bassa lega che, comunque, in passato era perfino riuscito ad intrattenermi con il divertente La dura verità: Il potere dei soldi, infatti, riesce ad andare nettamente oltre alle già pressochè inesistenti aspettative che nutrivo in merito, attestandosi a schifezza galattica di caratura non indifferente, inutile cocktail di luoghi comuni, interpretazioni vergognose, miti più o meno solidi della settima arte caduti in rovina ed una serie di immagini da calendario di Chris Hemsworth girate principalmente per la gioia del pubblico femminile.
Un peccato per Gary Oldman, chiamato a recitare il ruolo del solito Gary Oldman schizzato, per Richard Dreyfuss - mito degli anni ottanta costretto a cucirsi addosso la figura del vecchio padre, triste eppure in qualche modo il migliore nel disastro generale - e per Harrison Ford, un tempo orgoglioso Indiana Jones e Han Solo, ed ormai solo un vecchio e pallido ritratto sbiadito di se stesso - e certo non per colpa dell'età anagrafica -, così come per Amber Heard, che non so se a causa della pochezza del film riesce a risultare perfino abbruttita ed ingrassata rispetto ai tempi di The rum diary o Drive angry, pellicole in grado di mostrare davvero tutto il suo potenziale.
Quello che resta oltre le critiche alle scelte di alcuni attori di fama mondiale di imbarcarsi in un'avventura di questo livello - portafoglio a parte - è davvero poco, se non un clamoroso mix di banalità e buchi di logica da far invidia ai peggiori horror ed una regia di un piattume da Guinness, alla quale finisce per essere preferibile quella amatoriale e che può pensare di vincere un confronto solo ed esclusivamente rispetto alle assurdità made in Italy portate in sala ogni settimana dai nostri lungimiranti ed acuti distributori.
Ogni spunto d'interesse che poteva essere legato all'utilizzo sempre crescente della telefonia come strumento di connessione globale associato ad internet o all'idea del "chi controlla i controllori" è letteralmente soffocato da una storiella di agghiacciante moralismo di fondo all'interno della quale il protagonista passa dall'essere uno squalo senza scrupoli mosso dal desiderio di denaro ed affermazione ad un vero e proprio boy scout al quale nessuno, alla fine, potrà rimproverare nulla, neppure la polizia, a capo della quale fa bella mostra di sè il rientrante Josh Holloway, che riesce a fare addirittura bella figura nella recitazione rispetto ai suoi ben più blasonati colleghi - ed è tutto dire -.
Pochezza a profusione, dunque, che unita all'approccio da Grillo parlante del redento "eroe" rende la visione ancora più indigesta, e senza dubbio forte la candidatura per Il potere dei soldi al podio dei "worst three" dell'anno: dimostrazione pratica del fatto che, quando pensi di aver incontrato il peggio, sei solo all'inizio del tuo percorso attraverso "una selva oscura".
A pensarci bene, sarebbe quasi stato più divertente passare un'ora e mezza a difendersi dagli attacchi dei gestori telefonici pronti a tempestare di chiamate per proporre questa o quella incredibile e vantaggiosissima offerta.


MrFord


"Money, get away
get a good job with more pay and you're okay
money, it's a gas
grab that cash with both hands and make a stash
new car, caviar, four star daydream,
think I'll buy me a football team."
Pink Floyd - "Money" - 



14 commenti:

  1. Se non altro questa volta il trailer non era ingannevole: già da quello si capiva che era una sontuosa cagata.
    Si può dire sontuosa in questo blog? ;)

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  2. Posso dire che perfino la locandina è scadente? Voglio dire: quanti film saranno usciti negli ultimi due anni con quella grafica lì, appena appena cambiando il colore e il font? la gente non ha proprio più voglia di lavorare ;)

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    1. Fosse solo la locandina, il problema - anche se hai perfettamente ragione -, si potrebbe perfino essere soddisfatti.
      Il problema è che è quasi la cosa migliore! ;)

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  3. non ho visto il film e non credo lo vedrò mai, si vede dal trailer che è na sola, ma Amber brutta è IMPOSSIBILE, le parola Amberr Heard e brutta sono un ossimoro XDXDXD

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    1. Brutta no, ma abbruttita, in questo caso, senza dubbio, purtroppo.
      Altro che Drive angry!

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    2. eh eh in Drive Angry era la bellezza fatta persona, così come il film che trovo una figata pulp rozzissima che mi ha gasato come un matto e poi ce Nic con parrucchino biondo XDXDXD

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    3. Drive angry è assolutamente una figata! :)

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  4. non c'è solo harrison ford, ma pure josh "james ford" holloway?
    ma questa è LA FORDIANATA suprema!
    te credo che è 'na schifezza uahah :D

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  5. Mi sarebbe piaciuto vederlo prima di leggere la tua recensione! Peccato per Gary Oldman che non sbaglia mai film!

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    1. Ti sei risparmiata una delusione cocente, meglio così! ;)

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  6. Mai nella vita...e comunque, in onor del vero (ma vero vero) diciamo che la Heard è una vacca insulsa e pure brutta. Quindi, io nemmeno mi meraviglierei più di tanto. ù___ù

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