Regia: Alfonso Cuaron
Origine: USA, Messico
Anno: 2013
Durata: 91'
La trama (con parole mie): Matti Kowalski e Ryan Stone sono due membri dell'equipaggio di una missione in orbita attorno alla Terra con l'intento di effettuare alcune riparazioni su un'istallazione. Quando l'esplosione di un satellite porta su di loro una pioggia di detriti e lo shuttle viene distrutto, i due si ritroveranno ad affrontare, legati l'uno all'altra, una deriva che dovranno pilotare verso una stazione orbitante russa in modo da raggiungere un modulo di salvataggio e fare ritorno sulla Terra.
Il tentativo, però, risulterà ben più arduo di quanto non potessero già immaginare, ed il rientro sul pianeta comincerà ad assumere i connotati di un'utopia, più che di una speranza.
Il tentativo, però, risulterà ben più arduo di quanto non potessero già immaginare, ed il rientro sul pianeta comincerà ad assumere i connotati di un'utopia, più che di una speranza.
Alfonso Cuaron ha una storia strana, qui al Saloon.
Partito discretamente bene con il piacevole road movie stile Sundance Y tu mama tambien agli inizi del nuovo millennio, il regista di Città del Messico finì per perdere parecchie quotazioni con Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, a mio parere uno degli episodi meno riusciti della saga cinematografica del maghetto più famoso della letteratura: giunse poi I figli degli uomini a lasciare a bocca aperta il sottoscritto e rilanciare il buon Alfonso come riferimento della settima arte messicana pronto a soppiantare l'inaridito Inarritu.
L'hype per Gravity, dunque, accolto anche decisamente bene all'ultimo Festival di Venezia, era clamorosamente alto, considerate anche le opinioni di molti blogger cinefili pronti a spendere grandi parole per quest'epopea umana più che sci-fi come se fosse la cosa più naturale del mondo: onestamente, e non credo per colpa delle aspettative, devo dire che l'attesa è stata almeno parzialmente delusa.
Certo, è d'obbligo ammettere che a livello tecnico e visivo ci troviamo di fronte, con ogni probabilità, ad una delle opere più incredibili del passato recente - almeno per quanto riguarda il genere -, roba da avere l'impressione di precipitare nello schermo e perdere gli occhi per la meraviglia tra effetti speciali da togliere il fiato, piani sequenza da brivido ed evoluzioni della macchina da presa che probabilmente avrebbero lasciato a bocca aperta anche i pionieri dei "Viaggi nella Luna": un'esperienza da spettatori assolutamente incredibile, che vale la pena di vivere al pieno delle possibilità tecnologiche attuali - tanto odiato dal sottoscritto 3D compreso - e dal primo all'ultimo minuto, sostenuta da un'ottima idea rispetto al titolo - il riferimento alla gravità sulla Terra, e non alla sua assenza nello spazio - e da una Sandra Bullock in grandissimo spolvero, ma che, dal punto di vista emozionale e dell'originalità nella scrittura difetta come l'ultimo dei blockbusteroni hollywoodiani.
Non so se la produzione, lo stardom presente o chissà quale imposizione dall'alto abbiano influenzato il lavoro di Alfonso e Jonas Cuaron nel corso della stesura dello script, ma l'impressione è che tutto quello che è finito nella parte squisitamente tecnica e "meravigliosa" della pellicola abbia finito per succhiare il midollo della vita alla sceneggiatura, molto scontata e a tratti davvero al limite dello scivolone - il dialogo tra Ryan ed il miracolosamente rientrante Kowalski nella stazione orbitante russa -.
Per nulla una delusione da bottigliate, ma classico esempio di "bello senz'anima", dunque, questo Gravity trascinato con i piedi per terra si attesta, di fatto, ben lontano dall'Olimpo cinematografico cui certamente aspirava: un peccato, perchè quella che è una delle più incredibili avventure visive dell'anno finisce per essere associata ad un titolo destinato a transitare in un'orbita ben lontana dai primi posti della classifica dedicata al meglio del duemilatredici.
Partito discretamente bene con il piacevole road movie stile Sundance Y tu mama tambien agli inizi del nuovo millennio, il regista di Città del Messico finì per perdere parecchie quotazioni con Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, a mio parere uno degli episodi meno riusciti della saga cinematografica del maghetto più famoso della letteratura: giunse poi I figli degli uomini a lasciare a bocca aperta il sottoscritto e rilanciare il buon Alfonso come riferimento della settima arte messicana pronto a soppiantare l'inaridito Inarritu.
L'hype per Gravity, dunque, accolto anche decisamente bene all'ultimo Festival di Venezia, era clamorosamente alto, considerate anche le opinioni di molti blogger cinefili pronti a spendere grandi parole per quest'epopea umana più che sci-fi come se fosse la cosa più naturale del mondo: onestamente, e non credo per colpa delle aspettative, devo dire che l'attesa è stata almeno parzialmente delusa.
Certo, è d'obbligo ammettere che a livello tecnico e visivo ci troviamo di fronte, con ogni probabilità, ad una delle opere più incredibili del passato recente - almeno per quanto riguarda il genere -, roba da avere l'impressione di precipitare nello schermo e perdere gli occhi per la meraviglia tra effetti speciali da togliere il fiato, piani sequenza da brivido ed evoluzioni della macchina da presa che probabilmente avrebbero lasciato a bocca aperta anche i pionieri dei "Viaggi nella Luna": un'esperienza da spettatori assolutamente incredibile, che vale la pena di vivere al pieno delle possibilità tecnologiche attuali - tanto odiato dal sottoscritto 3D compreso - e dal primo all'ultimo minuto, sostenuta da un'ottima idea rispetto al titolo - il riferimento alla gravità sulla Terra, e non alla sua assenza nello spazio - e da una Sandra Bullock in grandissimo spolvero, ma che, dal punto di vista emozionale e dell'originalità nella scrittura difetta come l'ultimo dei blockbusteroni hollywoodiani.
Non so se la produzione, lo stardom presente o chissà quale imposizione dall'alto abbiano influenzato il lavoro di Alfonso e Jonas Cuaron nel corso della stesura dello script, ma l'impressione è che tutto quello che è finito nella parte squisitamente tecnica e "meravigliosa" della pellicola abbia finito per succhiare il midollo della vita alla sceneggiatura, molto scontata e a tratti davvero al limite dello scivolone - il dialogo tra Ryan ed il miracolosamente rientrante Kowalski nella stazione orbitante russa -.
Per nulla una delusione da bottigliate, ma classico esempio di "bello senz'anima", dunque, questo Gravity trascinato con i piedi per terra si attesta, di fatto, ben lontano dall'Olimpo cinematografico cui certamente aspirava: un peccato, perchè quella che è una delle più incredibili avventure visive dell'anno finisce per essere associata ad un titolo destinato a transitare in un'orbita ben lontana dai primi posti della classifica dedicata al meglio del duemilatredici.
MrFord
"Oh twice as much ain't twice as good
and can't sustain like a one half could
it's wanting more
that's gonna send me to my knees."
and can't sustain like a one half could
it's wanting more
that's gonna send me to my knees."
John Mayer - "Gravity" -
D'accordissimo. Tanto visivamente bello quanto moralmente vuoto. Peccato.
RispondiEliminaPeccato davvero. Davvero un bello senz'anima.
Eliminanon ancora visto ma è il mio genere, ti dirò.
RispondiEliminaAttendo la tua recensione, allora!
Eliminaio l'ho visto e mi è piaciuto parecchio, io gli avrei dato tre bicchieri :D
RispondiEliminaConsiderato il lato emotivo, fin troppo asettico, tre sarebbero stati davvero troppi!
Eliminami manca ma mi è salita la voglia di recuperarlo...
RispondiEliminaSono curioso di sapere cosa potresti pensarne tu!
EliminaConcordo e rilancio: oltre all'insopportabile protagonista, se mi pianti Orrori Macroscopici di fisica elementare un po' ovunque,mi mandi a defecare con urgenza anche il fottuttissimo treddi! Maledetti tutti quelli che ci si sono smarmittati sopra, a questa fetecchia per bambini!!!
RispondiEliminaDegli errori di fisica mi interessa relativamente, in fondo parliamo di un film: più che altro il problema è l'aridità emotiva!
EliminaChe peccato. Cuaron è un riferimento, per me. Ero l'unico della mia compagnia ad aver apprezzato Y tu mama tambien e, da non amante di Harry Potter, avevo apprezzato pure il Prigioniero di Azkaban (forse il più gotico dei capitoli sul maghetto). Per non parlare de I Figlie degli Uomini, uno dei migliori tra i (pochissimi) film che ho visto negli ultimi anni.
RispondiEliminaChissà che non sia proprio la carestia cinematografica a farmelo apprezzare: ha vinto il ballottaggio con Rush per una serata da "morosetti" al cinema.
Gae, è stata una parziale delusione anche per me: io, comunque, riconsidererei Rush al suo posto. Di sicuro è più interessante.
Eliminamh, pur con qualche limite, la storia funziona. quanto ai probabili strafalcioni scientifici, si chiama fantascienza mica per niente ;) e la Bullock, oltre a essere il più bel naso di Hollywood è anche molto brava. per quel che mi riguarda, uno dei migliori titoli del 2013
RispondiEliminaConcordo rispetto alla questione degli strafalcioni - e chi se ne frega, in fondo è un film -, ma uno dei migliori film del 2013 mi pare troppo davvero! :)
EliminaConcordo pienamente con Dantes. Me ne frego bellamente degli strafalcioni scientifici (Se voglio qualcosa di attendibile guardo un documentario). La Bullock, da me sempre caldamente odiata, qui è perfetta.
RispondiEliminaLa Bullock è stata molto brava, ma dalla sceneggiatura mi aspettavo molto, molto di più.
EliminaVisivamente un trionfo, mi ci sono persa talmente tanto che sono riuscita anche a far finta di non sentire i dialoghi e a sopportare un paio di mezzucci atti a commuovere lo spettatore. Un'esperienza, più che un film.
RispondiEliminaUn'esperienza visiva, ma poco altro.
EliminaPeccato, perchè io sinceramente mi aspettavo di uscire sconvolto dalla visione anche dal punto di vista del cuore. ;)
già non mi attirava più di tanto, speravo che tu almeno o lo spacciavi per un capolavoro, oppure gli tiravi delle bottigliate selvagge.
RispondiEliminacon un giudizio medio mi attira quasi meno del nuovo disco di baglioni ahah
Secondo me il disco di Baglioni è decisamente peggio! ;)
Eliminapersonalmente non amo la fantascienza, però avrei voluto vedere questo film, visto quanto mi piacciono i protagonisti...
RispondiEliminama il fatto che lo dessero solo ed esclusivamente in 3D mi ha decisamente bloccata!
Eppure ti dirò, in questo caso funziona proprio anche grazie al 3D: e lo dico da persona che lo detesta! :)
EliminaPer quel che mi riguarda (e sono una che odia la sci-fi, lo spazio, la nasa ecc. ecc.), oltre a trovarlo tecnicamente e visivamente pazzesco e avvolgente, sono riuscita a commuovermi, l'ho trovato umanissimo!
RispondiEliminaA me, più che umano, è parso molto, troppo hollywoodiano: peccato, perchè la parte tecnica è davvero fenomenale.
EliminaQui discordiamo, caro barman. Certo, non è il capolavoro che tutti dicono, ma a me ha saputo ugualmente emozionarmi. Sarà forse che avendo studiato certe cose mi sono fatto catturare dal sistema narrativo, o sarà che di recente ho visto solo film di merda, però mi ha davvero catturato.
RispondiEliminaMa vabbeh, parla uno che non condanna Snyder, quindi...
Carina quella su Snyder! ;)
EliminaComunque, la delusione da parte mia è nata dal fatto che ho riscontrato davvero un enorme squilibrio tra la parte tecnica del film e quella emotiva, così come tra regia e sceneggiatura.
Il "trambusto" intorno a questo film mi ha un po' stupita e come immaginavo era esagerato. E dire che la fantascienza mi piace parecchio...ma questo non mi attira proprio!
RispondiEliminaA livello visivo è un'esperienza da fare senza dubbio godendosi i prodigi della tecnica, a livello emozionale è un film come un altro.
EliminaOccorre regolarsi di conseguenza. :)
Beh dai pensavo peggio. Tipo 1 bicchiere. A me è piaciuto un BOTTO e mi ha messo addosso un'ansia incredibile e non mi interessa molto degli errori scientifici, in fondo come ha giustamente detto Beatrix è un film non un documentario.
RispondiEliminaEcco l'unica cosa che non mi ha convinto è stato il finale, ma per il resto per me è si.
SPOILER
Cazzo il secondo incontro con lo sciame è da pelle d'oca
Un bicchiere sarebbe stato impossibile, considerata la tecnica.
EliminaDegli errori me ne sono sbattuto anch'io, ma mi aspettavo davvero molto di più dalla parte umana.
E' un pò come se fosse tutto cervello e ruffianaggine nella sceneggiatura.
E così non si fa! ;)
Ecco, direi una recensione giusta.
RispondiEliminaIo a tratti morivo in sala per il senso di vertigini, ma la sceneggiatura è così terribile e vuota che distrugge ogni cosa. Per me uno dei più incredibili film-pacco di sempre, oltre che fotografia perfetta del tragico schifo in cui sta sempre più finendo certo cinema mainstream, o disneyano potremmo chiamarlo. Sconsigliatissimo. :)
Posso capire le obiezioni, così come il senso di vertigine dato dalla meraviglia visiva.
EliminaUn film sicuramente più deludente di quanto si potesse sperare. Peccato.
di Cuaròn conosco poco, ho visto solo i figli degli uomini che mi è piaciuto assai, quel lunghissimo pianosequenza finale è da oscar, l'altro film che ho visto è Harry potter 3 senza infamia e senza lode.
RispondiEliminaQuesto ormai non sono andato a vederlo, ma in futuro lo recupererò perchè ammetto che mi ispira, anche se ho paura che sia un po noioso
I figli degli uomini è senza dubbio il suo lavoro migliore, questo merita, ma soltanto fino a un certo punto.
EliminaComunque, fosse anche solo per la tecnica, andrebbe visto.
vedo che anche per te l'emozione è rimasta a casa... :)
RispondiEliminaE se l'è anche dormita della grossa! ;)
EliminaEppure a me è piaciuto veramente molto.
RispondiEliminaNon so se riesco a trovare un altro film che sia stato in grado di conivolgermi come questo, e non parlo di coinvolgimento emozionale, quanto fisico, perché tutta quella tecnica non era fine a se stessa, era necessaria e, almeno per quanto mi riguarda, ha funzionato, mi ha letteralmente trascinato nel film (sì, cercavo anche di aggrapparmi alla sedia... no, ma sto bene eh!).
Questo film non ha anima? Sì, probabilmente è vero, ma se fosse proprio questa assenza a renderlo speciale?
Interessante questo commento, Bert. Forse hai ragione, chissà.
EliminaIo però sono rimasto assolutamente indifferente, ed è sempre un peccato quando si guarda un film, specie quando è girato alla grande come questo.
Ok la sceneggiatura é povera, ma che ti puoi aspettare nello spazio? Dei dialoghi filosofici? Per quanto mi riguarda é stato il film più emozionante del 2013. Infatti anche Tarantino lo ha messo nella lista dei suoi 10 film preferiti dell'anno
RispondiEliminaBeh, 2001 ha fatto anche più di semplice filosofia, e i dialoghi erano anche decisamente più ridotti! ;)
EliminaDetto questo, non metto in dubbio la perizia o la confezione, ma per me, e Tarantino non me ne voglia, resta un giocattolone senz'anima.
E ho visto anche questo, come sempre in ritardo rispetto a tutti, appena possono ne scrivo anche qualcosa.
RispondiEliminaNon mi piace allinearmi alla massa, ma sinceramente l'ho trovato un ottimo film. In numerosi momenti le situazioni mi sono sembrate veramente angoscianti (proprio quello che non è parso a te!)
E poi la resa scenica del film è talmente elevata che il commento non può che essere positivo
Tecnicamente pazzesco, non c'è che dire, del resto Cuaron ne sa a pacchi, da quel punto di vista.
EliminaEppure, l'ho trovato ai tempi freddo e un pò troppo hollywoodiano. Prima o poi, comunque, lo rivedrò di sicuro.