mercoledì 11 aprile 2018

Wrestlemania 34



Come ogni anno, arrivo al weekend dedicato a Wrestlemania, il Superbowl dello sport entertainment, esaltato come quando, da bambino, esattamente ventotto anni fa, con mio nonno guardai uno degli incontri più importanti di questo spettacolo, che vide contrapporsi il mio favorito di allora Ultimate Warrior a Hulk Hogan, che venne per la prima volta sconfitto in modo pulito in un match e fu protagonista di un "passaggio di consegne" che, di fatto, sappiamo bene che non avvenne a causa anche del pessimo carattere dell'uomo dietro la maschera del "Guerriero".
Negli anni ho assistito alle varie edizioni di questo evento da solo o in compagnia, di notte in diretta - quando non avevo figli e il giorno dopo non lavoravo - o in streaming il giorno seguente, in un'unica "tirata" o spezzettando le numerose ore di show nell'arco di una giornata: a questo giro, e sperando con il prossimo anno di poter anticipare i festeggiamenti per i miei quarant'anni assistendo di persona allo Showcase of the Immortals, il weekend di Wrestlemania cadeva in un momento particolare, proprio a cavallo dell'inizio di una nuova avventura lavorativa che, spero, possa essere positiva per me e chi mi sta vicino e accanto, partendo da NXT - Takeover fino a culminare con il Grandest Stage of them all.
E, devo ammetterlo, è stata una delle migliori edizioni degli ultimi otto o dieci anni.
Mi piacerebbe parlare nel dettaglio del fantastico - in termini di lottato e storie raccontate - Takeover, che dimostra la validità di un progetto - quello di NXT, che nacque come federazione di sviluppo della WWE ed ora rappresenta la sua versione "d'essai", dedicata ai fan del wrestling di nicchia, legato a figure di spicco delle federazioni indipendenti giunte alla corte di quella che è la regina del wrestling mondiale, la WWE per l'appunto - che ha portato in scena un ladder match pazzesco in apertura - con molti spot pericolosi ed un ritmo incredibile -, il turn heel a sorpresa di Roderick Strong, la consacrazione di uno dei miei nuovi favoriti, Aleister Black, come campione e l'intensissimo match che chiude la rivalità - forse - tra gli ex migliori amici Johnny Gargano e Tommaso Ciampa, ma già immagino il volto cianotico di Cannibal, e dunque passo a Wrestlemania, che a partire dal bellissimo Superdome di New Orleans e da uno stage splendido, ha regalato davvero sorprese ed emozioni.
Dagli ingressi in apertura di Seth Rollins in versione Game of thrones e Finn Balor sostenuto dal movimento LGBT di New Orleans all'ottimo esordio dell'ex campionessa di MMA Ronda Rousey, si è passati al forse leggermente deludente rispetto alle attese match tra AJ Styles e Nakamura - dato per favoritissimo - chiuso a sorpresa con la vittoria del primo ed un secondo turn heel - dopo quello di Roderick Strong citato poco sopra - inaspettato e pronto ad aprire nuovi scenari ed all'angle - perchè non è stato un vero incontro, a conti fatti, tra due leggende come Undertaker e John Cena: curioso, per chi negli ultimi dieci anni ha contestato il Cena invincibile vedere ora un wrestler part time che incassa le sconfitte e guarda ad un futuro che, probabilmente in tempi brevi, lo vedrà abbandonare il quadrato per tentare la strada del Cinema.
Le sorprese non sono finite, e la sconfitta di Roman Reigns contro Brock Lesnar nel main event lascia intravedere uno spiraglio e la speranza, per il ragazzone di origini samoane, di non ritrovarsi sulla stesa strada di Cena - osteggiato per la maggior parte della carriera dal pubblico più adulto - senza avere lo stesso carisma e la stessa determinazione nel proporsi come "l'eroe positivo" del bostoniano: un incontro tosto e pieno di botte - del resto Lesnar quello sa fare - che pare abbia addirittura indispettito il proprietario Vince MacMahon, scontento dell'eccessivo sanguinamento di Reigns a seguito dei colpi inferti dal suo avversario.
E' stata la Wrestlemania del ritorno sul ring di Daniel Bryan, costretto al ritiro a causa di problemi neurologici tre anni fa e fisicamente tornato in grado di disputare incontri, sostenuto dal pubblico e confermatosi come uno dei lottatori più amati di questa generazione.
Ma per il sottoscritto, il momento più bello di quest'ottima edizione di Wrestlemania va ricercato in un abbraccio simile a quello tra Warrior e Hogan ventotto anni fa, e che come allora ha avuto il potere di farmi pensare, rifacendomi ad un canto che spesso viene intonato nelle arene di fronte ad un grande spettacolo, "This is wrestling": Charlotte Flair, figlia del mitico Ric, forse l'atleta femminile migliore di questa generazione e tra le migliori di sempre, campionessa quasi inamovibile dal suo "trono" - di recente è stata definita proprio la versione "in rosa" di Hulk Hogan - affrontava Asuka, storico volto del wrestling giapponese imbattuta dal suo arrivo in WWE, quasi tre anni fa.
La maggior parte degli esperti pronosticavano un grande incontro - come è stato - con la vittoria di Asuka in attesa che la sua incredibile streak fosse interrotta proprio da Ronda Rousey per questioni di fama e pubblicità: e invece è stato dato un riconoscimento enorme al wrestling e a Charlotte Flair, che compiuta l'impresa - per quanto ovviamente già predeterminata - non è riuscita a trattenere le lacrime, esplose quando Asuka, nel suo inglese stentato, ha affermato di aver incontrato finalmente qualcuno "ready for Asuka" facendole le congraturazioni.
Queste due donne, al centro del ring, abbracciate e in lacrime, oltre a segnare un'epoca nuova del wrestling, mi hanno fatto tornare bambino, quando lo stesso gesto tra Ultimate Warrior e Hulk Hogan mi faceva pensare a due supereroi, o creature mitologiche che, al termine di una lotta fantastica, non possono fare altro che mostrare il reciproco rispetto e il lato migliore della sportività.
Ed è vero che il wrestling non è solo sport, o non lo è nell'accezione effettiva del termine.
E' uno spettacolo, una magia, qualcosa che crea un ponte tra l'innocenza, il divertimento, l'adrenalina e lo sfogo puro.
Un pò come il Cinema.
E non esiste niente come Wrestlemania in grado di mostrare tutto questo.



MrFord




2 commenti:

  1. Leggendo il tuo ultimo post mi domandavo se esistesse qualcosa di peggio di un film con Van Damme che non piace nemmeno a te...

    Ecco, ho trovato subito la risposta: WrestleMania ahahahah

    34 vuol dire che 'sta cosa va avanti da 34 anni?
    Il mio volto diventa sempre più cianotico. :)

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    Risposte
    1. Da trentaquattro and still counting!
      Il wrestling è un fenomeno globale, e se ti interessa venerdì notte c'è un evento enorme in Arabia Saudita. ;)

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