martedì 14 marzo 2017

Hidden Figures - Il diritto di contare (Theodore Melfi, USA, 2016, 127')




Sono da sempre ed orgogliosamente, a prescindere dalle preferenze molto tamarre o molto d'autore che posso manifestare spesso e volentieri, un grande sostenitore dei film in grado di parlare al pubblico più vasto possibile senza per questo svilirsi in termini di qualità e resa: dai Forrest Gump ai The Help, passando per Il miglio verde o Salvate il soldato Ryan, sono molte le pellicole divenute cult anche per i non appassionati ad essere comunque in grado di coinvolgere e convincere il pubblico più smaliziato.
Hidden Figures - Il diritto di contare, tra i candidati al miglior film degli Oscar duemiladiciassette, rientra perfettamente nella categoria: la vicenda delle prime tre donne afroamericane destinate a cambiare il volto della NASA negli anni della lotta alla segregazione negli States e l'importanza "nascosta" delle loro figure è perfettamente interpretata, orchestrata, narrata e portata sullo schermo, e pur non rappresentando certo una nuova frontiera per la settima arte regala emozioni genuine ed una visione coinvolgente, interpreti in ottima sintonia ed un giusto equilibrio tra melò e commedia che riesce nell'impresa di non rendere pesante l'approccio ad un tema che, almeno per il sottoscritto, risulta sconcertante ed assurdo se riportato - com'era ai tempi, e com'è in modo più sotterraneo e subdolo oggi - alla realtà: e passando dai calcoli astronomici alla scandalosa divisione dei bagni, dei sedili degli autobus o dei settori dei negozi o dei servizi pubblici fino alle manifestazioni d'amore di uomini che, considerata l'epoca, si sacrificavano rispetto alle loro compagne "in carriera", si attraversa la pellicola con la giusta dose di desiderio di cambiamenti e riscatti sociali così come di ascoltare storie semplici, oneste, dirette e, perchè no, figlie di emozioni popolari come questa.
Perfino qui al Saloon, con questo Hidden Figures a chiuedere la settimana precedente alla Notte degli Oscar, con un ritmo di recupero dei film principali mancanti decisamente serrato, nell'ultima sera prima della cerimonia e di tutti i post da scrivere a riguardo, con la stanchezza che i Fordini garantiscono grazie alla loro energia ed alle sveglie notturne, nessuno pensava che il sottoscritto e soprattutto Julez avrebbero tenuto botta andando ben oltre l'orario di guardia senza colpo ferire, come catturati dall'epopea di donne coraggiose ed eroiche in più di un senso, pur non avendo compiuto imprese sulla carta ed agli onori della cronaca così incredibili.
Come se non bastasse, ad un cast azzeccato e ad una vicenda in grado di catturare testa e cuore, si aggiungono una buona dose di ricostruzione d'epoca - mai invasiva -, riferimenti stimolanti anche per chi ha studiato alcune scienze superficialmente ed un ritorno alle atmosfere dell'epoca della corsa alla conquista dello spazio ed alla Guerra Fredda, con tanto di fiato sospeso sul finale nella speranza di rendere pan per focaccia da parte del vecchio Zio Sam ai rivali sovietici che avevano "rotto il ghiaccio" con Gagarin.
Ad ogni modo, a prescindere da quello che è il contesto razziale o politico espresso dalla pellicola, uno dei messaggi più importanti risiede senza dubbio nella centralità che la figura della Donna ha non solo in famiglia, ma anche nella società: il coraggio, la determinazione e la perseveranza che l'altra metà del cielo mostra ogni giorno ed ha mostrato al mondo molte volte nel corso dei decenni e dei secoli sono e dovrebbero essere un monito, perchè nonostante i loro peculiari difetti, le donne sono decisamente più fondamentali di noi ominidi all'economia del mondo.
Quantomeno se si pensa di voler vivere in un mondo migliore.




MrFord




 

10 commenti:

  1. Davvero una visione gradevole, perlomeno lascia con un ottimismo che non fa mai male, soprattutto se si pensa che queste tre donne ce l'hanno fatta veramente e in tempi non negativi... di più! :)

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    1. Verissimo: un film che non sarà rivoluzionario, ma racconta di una rivoluzione. :)

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  2. Film che scorre senza pesare minimamente per tutta la sua durata. Io, che mi ritrovo spesso a guardare l'orologio durante la visione sono arrivata alla fine senza controllarlo nemmeno una volta.
    L'ho molto molto apprezzato.

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    1. Concordo: passa senza colpo ferire ed avvincendo.
      Una bella storia raccontata bene ed in modo onesto.

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  3. Azzeccati i paragoni con Forrest Gump e The Help.
    Una bella storia per un film piacevole, però cinematograficamente non troppo fenomenale. A livello stilistico è un po' troppo classico e, diciamolo non come complimento, fordiano. :)

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    1. Cinematograficamente non è fenomenale, ma racconta una bella storia, e la racconta bene.
      Ci piace così.

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  4. però, se non ha vinto l'Oscar, due attori di Moonlight sono qui :)

    Hidden Figures ha il passo di in classico, come un film di Spielberg, per dire.

    https://markx7.blogspot.it/2017/03/il-diritto-di-contare-theodore-melfi.html

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    1. Direi assolutamente di sì.
      E ho notato anch'io la curiosa comunanza con Moonlight.

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  5. Una visione decisamente piacevole, però non concordo sul filone in cui lo inserisci, perchè questo ha delle pretese (tre per la precisione) di essere un genere biografico.
    In questo non riesce benissimo, ma nel resto il film è bello.

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    1. Beh, tutti i biopic si prendono certe licenze "poetiche", se così si possono definire.
      In generale, come film a me è sembrato molto piacevole, a prescindere dai filoni. :)

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