Il ritorno al vecchio format di White Russian, pur con qualche cambiamento, porta anche al recupero di uno dei titoli più attesi dal popolo del piccolo schermo delle ultime stagioni, Gomorra, una delle proposte più internazionali - nel senso buono del termine - prodotte in Italia negli ultimi vent'anni.
Ad essere onesti, tra aspettative e ricordi dell'alto livello della prima stagione, ammetto di essere rimasto sorpreso e spiazzato in negativo dal primo episodio, decisamente forzato e schiacciato dalle aspettative stesse, quasi come se gli autori avessero voluto calcare la mano per sconvolgere quanto più possibile l'audience.
Fortunatamente, già a partire dalla seconda puntata, il serial torna su livelli decisamente soddisfacenti avviando un'escalation che decolla con gli episodi dedicati al Principe, e veicola una parte finale al cardiopalma, che segna un'ulteriore evoluzione del charachter di Genny Savastano - di gran lunga il mio favorito della serie - e dei giochi di potere legati al dominio di Secondigliano, da Pietro Savastano, esponente della "vecchia scuola" dai metodi decisamente dittatoriali a Ciro Di Marzio, responsabile della "caduta" dei Savastano nel corso della prima stagione e mente dietro l'Alleanza, primo tentativo di oligarchia criminale di primus inter pares: tensione, azione, tradimenti, morti e sangue non si contano e risparmiano, nessuno riceve sconti, e l'ultimo episodio alimenta rispetto alla terza stagione un'aspettativa pari almeno a quella per questa seconda.
Messa a cuccia, però, tutta l'emozione da spettatori ed appassionati, restano domande non da poco rispetto a quello che viene mostrato - e che, per molti versi, pur se romanzato, rispetta la realtà -: a cosa potrà mai servire guadagnarsi con il sangue, la forza ed il crimine potere e denaro se il risultato sarà comunque quello di una vita da reclusi, con due occhi puntati avanti verso i nemici e quattro dietro all'indirizzo degli amici, che un giorno o l'altro potrebbero decidere che è giunto il loro momento di prendersi il gradino più alto della scala gerarchica?
Ed allo stesso modo, in una situazione che pare simile in tutto e per tutto alla guerra, quale senso si può trovare dietro alla decisione di avere dei figli, primi bersagli di una qualsiasi rappresaglia?
La vita di un criminale professionista, almeno nella mia ottica, è quella del lupo solitario, che fornisce il minor numero possibile di appigli ai suoi rivali, e che, come giustamente sottolineava Michael Mann in Heat - La sfida, deve essere pronto a mollare tutto in meno di un secondo: in questo senso, il bello di Gomorra è dato dal ritratto impietoso di un'umanità assetata di potere e vendetta per qualcosa che pare voglia subire senza necessariamente averla subita.
E quando si sceglie di "parteggiare" per qualcuno che, a conti fatti, non è migliore o peggiore degli altri, ma semplicemente - ed all'apparenza - meno schiavo di quello stesso potere, o più furbo di chi lo insegue, si finisce per ritrovarsi in una condizione che ricorda quella dell'Alleanza.
Primus inter pares.
Fino a quando qualcuno non finisce per desiderare di essere più primus degli altri.
MrFord
Io le metto allo stesso livello, e spero che con la terza non solo ci sia da aspettare meno, ma che si mantenga come le prime due.
RispondiEliminaAnche per me stesso livello della prima, meno male :)
RispondiEliminaMeno male davvero! :)
EliminaContinua a non attirarmi proprio per niente ;)
RispondiEliminaIl genere non è per tutti. Ci sta.
EliminaProdotto stratosferico, senza se e senza ma. Attori bravissimi, speriam di non dover aspettare troppo per la terza stagione!o.t. Già iniziata la seconda di Narcos? Spettacolare!!!!
RispondiEliminaGran prodotto davvero, anche se per me Romanzo criminale resta superiore.
EliminaNarcos è in rampa di lancio, a breve passerà. :)
Sto notando come Gomorra stia entrando nella cultura pop italiana. Tutti sanno chi è Tonino Spiderman o la canzone "Secondigliano Regna".
RispondiEliminaIn ogni caso, promuovo anche questa seconda stagione!
Quando un prodotto è valido, è giusto che entri a far parte della cultura popolare. :)
EliminaStrano che il tuo personaggio preferito sia il cannibale Genny, uno della new school, e non il vecchio e fordiano Don Pietro. °___°
RispondiEliminaAhahah ma tu ben sai che un padre fissato di essere padre come me non potrebbe mai preferire un padre di merda come Don Pietro. ;)
EliminaAmmetto che il genere mafia movie mi ha un po' stancato, ma questo è davvero un signor prodotto con delle punte di cattiveria davvero soddisfacenti. Bellissimo il finale e hype per la 3!
RispondiEliminaUn signor prodotto davvero. Hype per la terza a mille.
EliminaMio padre e mio fratello (che si è fatto i chilometri per vedere Esposito a una serata in discoteca e farcisi la foto) sono dei grandi fan. La lingua la capisco pure senza sottotitoli, gli episodi sono tutti lì... Mi riprometto sempre di recuperare. :)
RispondiEliminaSecondo me è un prodotto che merita la visione, eccome: appena ti senti pronto, buttati e fidati di padre e fratello. :)
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