giovedì 15 ottobre 2015

Operazione U.N.C.L.E.

Regia: Guy Ritchie
Origine: USA, UK
Anno:
2015
Durata:
116'






La trama (con parole mie): siamo nei primi anni sessanta e nel pieno della Guerra Fredda quando Napoleon Solo, agente della CIA costretto a lavorare per l'Agenzia a causa dei suoi trascorsi come criminale e ladro incallito ed Illya Kuryakin, uomo d'acciaio dell'intelligence russa, finiscono a dover seppellire l'ascia di guerra costretti dai loro superiori ad unirsi alla giovane Gaby, che fa il meccanico a Berlino Est, per rintracciare il padre scomparso di quest'ultima, ex tecnico del Reich che pare avere trovato rifugio forzato in Italia presso una famiglia che pare mostrarsi troppo nostalgica a proposito dei tempi del Fuhrer.
Riusciranno i due riluttanti agenti a mettere da parte la loro rivalità per scrivere la parola fine ad un piano ideato da qualcuno peggiore perfino dei governi che li manovrano? 
La ragazza che dovranno custodire finirà per gettare benzina sul fuoco rispetto al loro confronto? 
E in un mondo di spie, cimici e voltafaccia, ci si potrà davvero fidare fino in fondo di chi ci sta accanto ed è incaricato di coprirci le spalle?










Il fatto che Guy Ritchie abbia un grande stile è risaputo fin dai tempi di Lock&Stock, e ancor più di The snatch: il fatto che molto del suo lavoro si debba alla generazione del pulp e all'esplosione di Tarantino negli anni novanta, in fondo, poco importa, perchè l'anglosassone in questione è sempre riuscito, di fatto, a prendere la grana grossa figlia delle stelle e strisce e a trasformarla in un ibrido rock di gran classe, un pò come quando Iggy Pop incontrò David Bowie.
Personalmente, non sempre ho amato i suoi lavori, e l'ho sempre considerato un più che onesto artigiano, lontano sempre e comunque anni luce dal ragazzaccio Quentin, eppure qualcosa ha finito, anche a fronte delle delusioni peggiori - Rocknrolla su tutti, ma anche il secondo Sherlock Holmes non ha scherzato - per riportarmi sempre alla sua corte all'uscita di qualche nuovo titolo.
Questo Operazione U.N.C.L.E., che pare - o vorrebbe diventare - una versione hipster di Mission Impossible, ha di fatto finito per esercitare la consueta, irrefrenabile curiosità del sottoscritto rispetto al lavoro dell'ex signor Madonna, e, devo ammetterlo, si è difeso molto, molto meglio dei due scivoloni appena citati, finendo per intrattenermi piacevolmente per un paio d'ore - comunque onestamente troppe per un prodotto leggero ma non abbastanza come questo - principalmente grazie ad una messa in scena curatissima e davvero impeccabile - in alcuni passaggi l'impressione è quella di trovarsi all'interno di una versione dopata di Mad Men - ed i continui battibecchi dei due protagonisti, che saranno anche considerati spesso e volentieri inespressivi ma che ho trovato molto calzanti per i ruoli cuciti loro addosso, dalla sbruffonaggine guascona del Napoleon Solo di Henry Cavill - che sta decisamente meglio in questi panni che non in quelli di Superman - e dell'Illya Kuryakin di Armie Hammer, che continuo a considerare ben più capace di quanto non lasci intendere, spalleggiati alla grande all'affascinante Alicia Vikander già vista di recente in Ex machina.
Il resto, per quando ben palleggiato tra sequenze action interessanti come l'inseguimento in apertura ed intermezzi comici ottimamente riusciti - i due agenti che discutono di moda rispetto all'abbigliamento della loro protetta Gaby all'interno del negozio, o lo spuntino all'interno del camion di Solo con in lontananza l'inseguimento in barca con protagonista Illya, forse il pezzo pregiato della pellicola - finisce sempre per ricordare qualcos'altro, da Ocean's Eleven agli heist movies in genere, passando per 007 ed i vecchi film dell'epoca dei grandi studios: certo, tutto di grande effetto, ottimo intrattenimento intelligente, strizzate d'occhio e colpi di gomito a profusione, eppure l'impressione di non essere di fronte ad un grande film è netta ed insindacabile fin dal principio, quasi Operazione U.N.C.L.E. fosse uno di quei titoli "belli senz'anima" che non sono riusciti a trovare una propria dimensione ed un carattere abbastanza forte per poter sperare di lasciare davvero il segno.
Come se non bastasse gli incassi, per il momento, non paiono dare ragione a Ritchie ed alla palese volontà della produzione di porre le basi per un sequel o addirittura una serie - si veda il finale in una certa misura aperto -: non che al sottoscritto importi qualcosa a proposito dei dollaroni o delle sterline che finiranno nel già abbastanza gonfio portafogli del buon Guy e dei suoi soci, ma anche il risultato al botteghino finisce per essere un indicatore dell'impressione che un titolo finisce per comunicare al pubblico.
Quella che lascia questo film, per quanto cool, spigliato, stiloso e ben congeniato, è quella, purtroppo per lui, del "vorrei ma non posso": quantomeno, pensando alla sagacia di Solo e all'orgoglio di Kuryakin, resto dell'idea che i suoi protagonisti non l'abbiano presa troppo male, ed in qualche modo abbiano già trovato la strada per arrivare a noi.
In fondo, le spie sono come gli illusionisti: ti fanno credere di aver visto qualcosa che volevi vedere, ed hanno finito per mostrarti quello che volevano che vedessi.




MrFord




"Oh, se
non m’avessero detto mai
che le fiabe son storie non vere,
ora là io sarei.
D’un regno
con un solo soldato,
che cercava le streghe
voleva cacciarle a sassate."
Luigi Tenco - "Il mio regno" -




14 commenti:

  1. L'ho trovato una cosina patinata, e i due attori sono un buco nero di anti-carisma, peccato, perchè poteva essere uno spasso... Siamo d'accordo anche nella citazione musicale ;-) Cheers!

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    1. Sì, patinatissimo e niente di memorabile, ma comunque onesto e divertente, almeno in alcuni frangenti.

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  2. Non è proprio il mio genere, anche se il fatto che non si prenda troppo sul serio potrebbe comunque spingermi a un recupero.
    Su Hammer concordo, non è affatto male come attore, deve semplicemente trovare i ruoli giusti. Proprio per questo lo attendo al varco con "Mine", film diretto da due registi emergenti italiani, dove pare abbia offerto una ottima prova attoriale.

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    1. Hammer secondo me può dire la sua, se ben indirizzato.
      Per il resto, un recupero ci può stare, senza troppe aspettative.

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  3. Se per te si è rivelato un piacevole intrattenimento, vuol dire che per me potrebbe essere un'infinita noia...
    Aspettative sempre più basse, anche perché ormai vengono sfornati quasi più film spionistici che piccoli Ford. hahahahah

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    1. Ahahahah non è proprio il tuo genere, ma secondo me i battibecchi tra i due agenti potrebbero ricordarti i nostri. ;)

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  4. Guy Ritchie è un giusto e The snatch e Lock&stock sono lì a dimostrarlo, ma l'interesse per questo film è davvero ai minimi storici...gli darò un'occhiata a tempo perso...

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    1. A tempo perso finirà pure per divertirti. Vedrai. :)

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  5. Sai... lo trovo un film nella media. Ho visto di peggio, ma anche di meglio.

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    1. Questo è indubbio.
      Ma non è una media così malvagia, in fondo. :)

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  6. A me Ritchie non dispiace,ed Henry Cavill,col suo bel mascellone(e non solo),ha il suo perchè.Non vedo l'ora di vederlo!

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    1. Il film è godibile, Cavill e Hammer funzionano, si fa guardare.
      Solo non aspettarti chissà cosa.

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    2. Invece mi è piaciuto parecchio!!!!!A parte qualche punto un pò strascicato,l'abbiamo trovato davvero divertente.Bellissimi i battibecchi usa/america,la scena di Cavill che fa beatamente merenda mentre inseguono il collega,la scena di lei ubriaca nella suite che fa il ballo/lotta/etc col finto fidanzato XD Posso capire completamente come si sente,sofferendo della triste piaga del compagno semiastemio XD
      Cavill vestito così è OH MAMMA MIA !
      *BLAM*

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    3. Le scene che citi sono molto, molto carine, ma il film resta comunque insipido, e decisamente troppo lungo.
      Comunque, c'è sicuramente di molto peggio, in giro. ;)

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