martedì 15 luglio 2014

Saloon Mundial: Brasile 2014

La trama (con parole mie): avendolo seguito così da vicino, non potevo salutare il Mondiale appena conclusosi con la vittoria della Germania senza un post che ripercorresse le sue tappe più importanti - o almeno, quelle fondamentali per il sottoscritto -.
E' stata senza dubbio una kermesse combattuta, ricca di sorprese e delusioni, forse la migliore - insieme, per ragioni affettive, a quella del duemilasei - dal novantaquattro a questa parte.
L'appuntamento ora è tra due estati per gli Europei, e in Russia, nel duemiladiciotto.
Nel frattempo, come se fosse un film, ripercorro quello che è stato un mese all'insegna del pallone.







Non posso non cominciare, in questo senso, dalla partita inaugurale, giunta in un giorno lavorativamente molto pesante per il sottoscritto, arrivato a sera con la voglia di rivalsa di ogni outsider che si rispetti.
Purtroppo, i sogni di gloria sono rimasti inespressi - complice anche un arbitraggio più che scandaloso -, e Brasile - Croazia ha rappresentato una delle incazzature più feroci del Mondiale.






Fortunatamente la sofferenza è stata quasi immediatamente mitigata grazie alla debacle della Spagna Campione uscente - in tutti i sensi, di cui parlerò a breve -, in una partita già cult simboleggiata da un gol in pieno stile Holly&Benji di Van Persie, tra i più belli del Mondiale.






Questo torneo, però, è stato senza dubbio quello dei portieri: le emozioni più grandi ed i personaggi più incredibili sono stati quelli tra i pali.
Ochoa, istintivo e decisamente improvvisatore, attualmente senza contratto, è diventato da subito - con il suo Messico - uno degli eroi di casa Ford.
Peccato solo che il cammino dei Sombreros si sia interrotto brutalmente agli ottavi di finale.







La Spagna spocchiosa e radical chic del tiki-taka, invece, con la sua clamorosa eliminazione è stata una delle più grandi gioie del Mondiale. Conferma della maledizione che, dopo Francia '98, ha cominciato a colpire l'edizione successiva tutte le compagini detentrici del titolo.
Cinque pere dall'Olanda, due dal Cile, un'inutile vittoria contro l'Australia.
Roja quasi peggio dell'Italia, che è tutto dire.






Proprio l'Italia, dopo un'incoraggiante vittoria con l'Inghilterra al debutto - e, forse, una fiducia eccessiva nei propri mezzi maturata proprio a seguito di quel risultato - finisce praticamente peggio che nel duemiladieci, per la seconda volta successiva eliminata nella fase a gironi, tra polemiche e poco carattere.
Unico ricordo, il siparietto del morso di Suarez a Chiellini.






Chiuso il discorso gironi, ecco che la Colombia - una delle squadre ad aver espresso il calcio migliore - stende il tappeto rosso della ribalta al suo astro, il mio omonimo James Rodriguez, capocannoniere del torneo ed autore di una delle reti più spettacolari della rassegna, negli ottavi di finale contro l'Uruguay.
Peccato per come sia andata ai quarti, perchè la mia finale da sogno avrebbe avuto da una parte senza dubbio i Cafeteros.






Gli ottavi hanno rappresentato anche la seconda grande incazzatura del sottoscritto rispetto all'evoluzione di quello che pareva il Mondiale delle sorprese che, al contrario, si divertì a ridefinire una geografia molto più consona ai luoghi comuni del calcio. Il Brasile - che pagherà con gli interessi in seguito - supera ai rigori il combattivo Cile che, sul finire del secondo tempo supplementare, colpisce una traversa clamorosa con Pinilla, che finirà per tatuarsi anche l'immagine di quello stesso momento.






Allo stesso modo viene beffata la Svizzera, che vede infrangersi sul palo e con una carambola da fantascienza il sogno di portare ai rigori nientemeno che la celebrata Argentina di Messi - che sconterà anch'ella, pur se in misura minore rispetto al Brasile -.
Va detto che anche l'Algeria, indomita e combattiva, non avrebbe meritato l'uscita. Peccato.
Sogno ancora un Mondiale tutto di outsiders.






Con i quarti, però, la musica cambia, e il dio del calcio pare riconoscere il suo debito rispetto al Saloon e alle maledizioni lanciate nel corso della prima parte del torneo.
Neymar, uno dei giocatori che più detesto nel panorama calcistico, finisce anzitempo la sua avventura a seguito di una frattura ad una vertebra rimediata dopo una ginocchiata del colombiano Zuniga.
Avrei preferito vederlo uscire in lacrime dal campo con le sue gambe dopo una sconfitta, ma me lo sono fatto bastare.














Scrivevo poco sopra che questo è stato, senza dubbio, il Mondiale dei portieri: da Neuer, strepitoso estremo difensore con ambizioni offensive tedesco premiato come il migliore della competizione alla sorpresa felina Navas, capace di portare il Costa Rica quasi in semifinale, fino al personaggio Krul, entrato proprio per l'occasione dei rigori contro gli appena citati centroamericani e protagonista di un duello con i tiratori avversari da urlo.
Spocchioso e con il fare da duro di periferia, il suo incedere verso i malcapitati rigoristi con la mimica che pareva dire "Ma tu davvero vuoi segnare a me?" neanche fossimo in Taxi driver rappresenta una delle immagini più cult del Mondiale.






Con la Colombia, ricorderò anche il Belgio, tra le protagoniste di Brasile 2014: la squadra di Wilmots - grande ex giocatore - ha mostrato bel gioco, talento da vendere, grinta ed un potenziale futuro enorme. Peccato che abbiano pagato - sempre come la Colombia - il prezzo dell'inesperienza nei quarti di finale contro l'Argentina.
Spero davvero si possano rifare tra due anni, all'appuntamento con l'Europeo.










E' con le semifinali, che cominciano ad arrivare le vere soddisfazioni, ripagando tutte le delusioni precedenti: il Brasile, privo di Neymar e Thiago Silva - ma non sarebbe cambiato l'esito dell'incontro, se non nel risultato - subisce un clamoroso sette a uno dalla Germania in semifinale, un evento mai verificatosi nella Storia del Mondiale.
Una debacle clamorosa, che lascia di stucco perfino gli spettatori - come i Ford - che tifavano spudoratamente contro i verdeoro.
Come se non bastasse, nella finalina per il terzo e quarto posto, l'Olanda - eliminata ai rigori dall'Argentina nell'altra semifinale in una delle partite più brutte della rassegna iridata - regala una seconda pettinata a Neymar e soci, chiudendo, di fatto, la loro epoca prima ancora che possa considerarsi iniziata.






La finale è storia recente.
La Germania agguanta il suo quarto titolo raggiungendo l'Italia - che pare, ormai, in un'altra epoca e su un altro pianeta calcistico - grazie ad un progetto tecnico a lungo termine tra i migliori al mondo, con una rosa giovanissima e pronta a dare ancora tantissimo a questo sport, al termine di una delle finali più combattute ed intense tra quelle delle edizioni recenti.
Per quanto mi riguarda, e nonostante l'uscita di scena delle mie favorite - parlo di Algeria, Colombia e Belgio, ma anche dell'Olanda, a conti fatti - questo è stato un Mondiale molto divertente ed emozionante, che mi sono goduto dall'inizio alla fine e che, nonostante il ritorno al grande amore per il Cinema, mancherà davvero al bancone del Saloon.
Ma come tutte le cose, è giusto che si scriva la parola fine e si vada avanti.
In fondo, quattro anni passano più in fretta di quanto si possa pensare.



MrFord


14 commenti:

  1. tu sei molto analitico, io ne ho appena scritto evidenziando però alcuni aspetti più.... rosa diciamo.....

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    1. Capisco benissimo quel tipo di aspetti. Diciamo che in questo senso cerco di essere il più "tedesco" possibile. ;)

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    2. e sono meglio della Merkel pure.....

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    3. Beh, quella era un'impresa più facile di quella della semifinale con lo spento Brasile! ;)

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  2. Dai, puntiamo all'europeo 2016 per un campionato tutto di outsiders. Tra le quali ormai l'Italia ha un posto obbligatorio ;)

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    1. Ahahah hai ragione, anche se mi sa tanto che l'Europeo se lo giocheranno Germania, Belgio e Olanda.

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  3. Bella analisi, anche io ho tifato contro i verde oro a più non posso, sta storia della selecao ha veramente rotto le palle :)

    PS: ieri ti ho mandato una mail, ti giunse?

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    1. Io ho remato contro i carioca fin dall'esordio. ;)

      È arrivata e l'ho letta, tra un bagno e l'altro ti rispondo! ;)

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  4. Degno post finale di una bella maratona calcistica! Seguo il calcio giusto per i Mondiali, la rassegna di quest'anno mi è piaciuta assai. Grazie per i tuoi commenti, non mi sono persa un post!

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    1. Sono contento che la mia rassegna ti sia piaciuta.
      E concordo sul Mondiale.
      Replicherò tra due anni con l'Europeo.

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  5. è stato un film decisamente più avvincente degli action russi con sottotitoli in aramaico che ci propini di solito ahah :D

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    1. A proposito di action, fossi in te non dormirei sonni troppo tranquilli! ;)

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  6. Anch'io tifavo per la Colombia e l'Olanda, dopo la dipartita dell'Italia.
    Comunque questo mondiale rimarrà nella mia memoria anche per il fisioterapista inglese infortunatosi durante Italia - Inghilterra... :D

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    1. L'avevo rimosso: di sicuro è stato, comunque, un momento cult.

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