sabato 26 luglio 2014

Chuck - Stagione 4

Produzione: NBC
Origine: USA
Anno: 2011
Episodi: 24





La trama (con parole mie): Chuck, Sara, Casey e Morgan, alle spalle le loro ultime imprese al servizio della CIA, si ritrovano in un Buy More trasformato ufficialmente in una base operativa che possa mettere la loro squadra in condizione di porre la parola fine alla minaccia di Volkoff, criminale e trafficante d'armi sovietico che, oltre a creare un vero e proprio impero, ha finito con il tempo per portare dalla sua parte la temibile agente Frost, nientemeno che la madre di Chuck.
Come se le sorprese non fossero abbastanza, ad attendere al varco i nostri ci saranno la gravidanza di Ellie, il legame tra Morgan e la figlia di Casey, la comparsa della depositaria dell'eredità dello stesso Volkoff e la presenza dell'Agente X, il primo, vero esperimento che il padre di Chuck eseguì nel tentativo di perfezionare l'Intersect che ha reso suo figlio quello che è.







Tra le serie televisive che si sono avvicendate negli anni sugli schermi di casa Ford, Chuck è senza dubbio una di quelle che, sulla carta, aveva minori possibilità di resistere alla prova del tempo senza essere abbandonata come fosse una Once upon a time qualsiasi: troppo fumettosa - perfino per me -, troppo nerd, troppo underdog, troppo comedy.
E invece, stagione dopo stagione, le imprese del buon Bartosky e del suo curioso gruppo di amici e parenti sono riuscite a tenersi stretto il loro posto, ironizzando spesso e volentieri perfino su loro stesse e presentando quella che, di fatto, pare una versione giocosa della splendida Alias firmata da Abrams e soci qualche anno fa: con questa quarta stagione, ricca di cambi di fronte e colpi di scena - per quanto un titolo di questo genere possa garantirne -, si è assistito di fatto ad un rilancio pronto a preparare quella che sarà l'ultima annata, con un cambio di ruoli per i protagonisti, nuove prospettive per ognuno di loro - dal matrimonio di Chuck e Sara al legame tra Morgan e la figlia di Casey, senza contare la bambina di Ellie e Fenomeno o l'introduzione del charachter di mamma Bartosky, una Linda Hamilton uscita da un limbo che pareva essersela inghiottita dai tempi di Terminator 2 -, molte apparizioni eccellenti - Dolph Lundgren, la già citata Linda Hamilton, Timothy Hutton e Ray Wise - ed una serie di cambi di fronte sfruttati per evitare che subentrasse il fenomeno degli episodi riempitivo rispetto ad un totale - ben ventiquattro - che attualmente è mantenuto da pochissimi format.
In questo senso, la struttura della season prevede una sorta susseguirsi di minisaghe concentrate che, di fatto, pongono le basi per quello che sarà il finale, a partire dalla scoperta di Chuck del ruolo della madre nel corso di tutti gli anni in cui lui ed Ellie l'avevano data per morta fino alla rivelazione della nuova nemesi dell'eroe, lo spietato Volkoff, passando poi alla marcia di avvicinamento al matrimonio dei due protagonisti per tornare in chiusura al confronto con l'erede del succitato criminale e al leit motiv apparente della quinta stagione, la rivalità con la stessa CIA ed il ruolo del nuovo possessore dell'Intersect, prodigiosa invenzione di Bartosky senior che nel corso di questi anni aveva reso possibile per Chuck quello che un qualsiasi nerd del suo calibro poteva solo ed esclusivamente sognare ad occhi aperti.
Come di consueto viene data molta importanza alla Famiglia e al suo concetto "allargato", e al solito il favorito di queste parti resta il ruvido Casey, protagonista di un'umanizzazione sempre maggiore che, comunque, non scalfisce la sua credibilità o l'aria da duro ben rappresentate da un sempre imponente - fisicità e presenza - Adam Baldwin: un prodotto che certo non fa gridare al miracolo e che senza dubbio provocherà scompensi in tutti i radical chic o i pusillanimi del piccolo schermo come il mio rivale Cannibal Kid, ma che continua a sapersi proporre mantenendo un'aura pane e salame senza dubbio apprezzata da queste parti, una volta messe da parte le pretese di una visione che vada oltre il mero ed assoluto intrattenimento "low cost".
E per quanto, negli anni, Chuck abbia di fatto rappresentato le b-series, già so che, al termine dell'annata conclusiva, sentirò la mancanza di questi scombinati, nerdissimi, sentimentali e divertenti agenti segreti, un pò come quando si salutano gli amici di una vita pronti ad avventurarsi in qualche nuova esperienza, che si tratti di una convivenza o di un viaggio.
Nonostante la malinconia o la tristezza, è già chiaro, infatti, che alla prossima ci si ritroverà a ridere e scherzare come se non fosse passato neppure un secondo.



MrFord



"I'm a spy in the house of love
I know the dream, that you're dreamin' of
I know the word that you long to hear
I know your deepest, secret fear
I'm a spy in the house of love."
The Doors - "The spy" - 



6 commenti:

  1. ancoraaa?

    e hai intenzione di guardarti pure l'ultima stagioneee?

    ti do' atto di grande coraggio, visto che io e tutti gli altri pusillanimi come me questa Z-serie l'abbiamo abbandonata al primo episodio :)

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    1. Che avessi più coraggio di te e di tutti i tuoi amici pusillanimi era indubbio! ;)
      E Chuck è stradivertente, per essere una serie sicuramente non di livello!

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  2. Non so, onestamente Chuck per me è andato peggiorando col tempo, perché hanno cominciato a dare al protagonista delle scene da eroe action che, sorry, proprio non ce la fa.

    Il personaggio del nerd imbranato che se la cavava con l'ingegno e nonostante la sua goffaggine ci stava, ma quando provava a fare il duro, mamma mia.

    Stessa storia il rapporto tra lui e Yvonne Stra-bona-hovski: la tensione "m'ama/non m'ama" delle prime puntate funzionava, con lei che giustamente un po' giocava come il gatto col topo.

    Quando poi s'è deciso che Sarah doveva essere innamoratissima e fedelissima, anche qui, Yvonne Strabona non era per niente credibile, e si vedeva che ad ogni "i love you" aveva scritto in faccia "credici".

    L'idea della serie action/comica era buona, ma si sono spinti troppo oltre col protagonista. Tutto il resto invece era pressoché perfetto, a partire da Casey (idolo, spero che prima o poi ci facciano uno spin-off).

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    1. Capisco bene cosa intendi, ed alcuni limiti sono evidenti: puntata dopo puntata, però, anche a questo giro non sono riuscito a non voler bene a Chuck e soci.
      Soprattutto al mitico Casey. ;)

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  3. Quella serie ha un suo perché già solo per quella gnocca

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    1. Ti dirò: la buona Yvonne non è proprio il mio genere, ma ti posso capire.

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