giovedì 5 agosto 2010

C'era una volta in Messico

Devo proprio ammetterlo: mi sono divertito da matti.
Cuba ed improbabili sparatorie, sano tamarrismo con ironia, talento - perchè è indubbio che Rodriguez ne abbia parecchio - e consapevolezza della dimensione dello stesso.
C'era una volta in Messico ha superato Desperado nella mia personale classifica di gradimento delle opere del nostro Robert Tex-mex.
Un cast all star divertito e divertente capitanato da un ottimo Johnny Depp - Sands è un personaggio da antologia - guida lo spettatore in quella che, per ora, è l'ultima fatica del regista di San Antonio dedicata al personaggio che ha fabbricato la sua fortuna, El mariachi, per gli amici ormai solo "El" - non mi stupirei, comunque, se non se ne tirasse fuori un ulteriore capitolo -: questa volta il nostro chitarrista/pistolero preferito si trova nel cuore di un intrigo che lo porterà a difendere niente meno che il Presidente del Messico, incrociando al destino del suo paese la vendetta per la morte dell'amata Carolina/Salma Hayek e della loro figlia, cadute per mano dello spietato generale Marquez.
El mariachi diviene, dunque, l'eroe di un Messico che lotta contro i signori della guerra e della droga, mescolando una trama che ricorda opere terribili, realistiche e meravigliose come Il potere del cane a tutto il farsesco del cinema di Rodriguez, che gestisce baracca e burattini come fosse Welles consapevole che il suo talento sia enorme soltanto rispetto a questo ambito, e che forse non potrà mai sentire dalla Storia la frase "questo è proprio il mio capolavoro" applicata ad uno dei suoi film - ma attendiamo fiduciosi, tutti quanti, Machete -.
Regia, sceneggiatura, colonna sonora, montaggio e fotografia sono tutte in mano al simpatico Robert, che si destreggia gigioneggiando - questo occorre ammetterlo - ma sempre alla grande, confezionando un giocattolone che forse non avrà grandi valenze o significati, ma intrattiene alla con disinvoltura e regala momenti di vero godimento "trucido" senza dimenticare il sentimento - la scena del confronto finale fra Depp e la Mendes mi ha mosso qualche brivido, lo ammetto, romanticone che non sono altro - e il grande amore che deve avere il regista/factotum per il western, specie quello "all'italiana", da Quien sabe? di Castellari - recuperatelo, è un filmone! - a tutta la produzione di Sergio Leone.
E proprio al nostro Sergione si devono titolo e duelli decisivi continuamente rimandati, musiche roboanti e sentimenti pompati come i colori di una fotografia più che satura: in fondo la Frontiera rappresentata nella mitologia di Cinema e Letteratura si è spostata a Sud nel ventesimo secolo, giocando partite con vita e morte - non per nulla la resa dei conti avviene nel giorno dei morti, festa grande in Messico - lungo il confine fra il caos messicano e il sogno americano.
Un confine che può giocare secondo la realtà - Non è un paese per vecchi, Le tre sepolture - o la leggenda - Il buono, il brutto e il cattivo e C'era una volta in Messico, per l'appunto -.
Qualcuno, certo più in gamba e più saggio di me, una volta disse: "Nel West, quando la realtà incontra la leggenda, vince la leggenda."
Chi indovina di quale film si tratta e il regista vince un primo giro di bevuta offerto dal sottoscritto.
Chi sbaglia, avrà un'altra occasione, prima o poi. Qui non siamo mica "spietati". Non troppo, almeno.
Chi non sa di cosa si stia parlando sarà obbligato a rimediare alle sue pesantissime lacune.
E non sperate di cavarvela guardando su internet.
Queste cose si devono sapere e basta. Quindi siate onesti, e non costringetemi ad usare le maniere forti.
E se poi, proprio proprio, anche quel lui non avesse ragione e C'era una volta in Messico fosse solo una tamarrata per gente di poco conto, che posso dire!?
In fondo, io tengo solo i cavalli.

MrFord

"Ay, pistolero!
Como estas?
Te quiero."
Juno Reactor - "Pistolero"

5 commenti:

  1. Io lo so io lo so io lo so.
    Posso rispondere? O lascio spazio ad altri?
    Ma cosa si vince?

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  2. L'ho scritto, si vince un giro offerto dal sottoscritto.
    Eventualmente per te posso trovare un'alternativa. Ma solo perchè sei tu.
    Prova a rispondere, intanto, poi vedremo se qualcun'altro si cimenterà.

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  3. Prova, tzè! Ho già vinto. E voglio il giro offerto da te, ma un pò diverso! :D
    E' quello che ha ucciso Liberty Valance!

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  4. Grazie a te, Timorato!
    Passa pure quando vuoi!

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