giovedì 20 maggio 2010

Antichrist

Una coppia di radical chic - lui psicologo, lei credo nullafacente - nel bel mezzo di una scopata mondiale non si avvede che il figlio appena nato decide di farsi un bel giro sul davanzale della finestra andando a spiaccicarsi sul marciapiedi.
Il trauma generato da questo avvenimento mette - ovviamente - in crisi il rapporto e distrugge emotivamente la madre, così il nostro bravo terapista, contraddicendo ogni regola sulla deontologia professionale, decide di occuparsi personalmente della compagna, scegliendo come "palestra" per la cura la casa in campagna teatro dei loro giorni felici.
A questo punto, tra nebbia e animaletti inventati da lei nello scrivere un racconto per la nascita del bimbo - che nel frattempo si scopre possessore di due piedi sinistri - il menage matrimoniale diventa un vero e proprio teatro degli orrori, con gambe bucate e fissate a ruote di pietra, colpi proibiti in ogni parte del corpo, menomazioni ai genitali, gran segoni con eiaculazioni di sangue - avete proprio letto bene -.
Il tutto per giungere ad un inseguimento nel bosco - con annessi animaletti, ovviamente - terminato di fronte a frotte di fantasmi che giungono nell'Eden dei due ex innamorati.
Questa, a grandi linee, è la trama del secondo peggior film della mia personale storia cinematografica.
Lars Von Trier, che ha avuto il coraggio - questo è innegabile - di presentare questa porcata di proporzioni bibliche al Festival di Cannes, si è difeso dichiarando di essere il più grande regista vivente, e che l'unico ad essergli superiore è Tarkovskij, cui il film è dedicato.
Ora, tralasciando il fatto che i responsabili di aver ammesso questa pellicola alla selezione del festival più importante del mondo della settima arte dovevano, quel giorno, aver pasteggiato a suon di assenzio a novanta gradi, e che il povero Tarkovskij - lui, davvero, uno dei più grandi registi della storia del Cinema - avrà rivoltato il legno della bara, trovo che un film come questo altro non possa che essere definito un vero e proprio crimine contro gli spettatori.
E lo dico da discreto ammiratore del lavoro passato di Von Trier, di cui ho molto apprezzato Dogville e Le onde del destino, ritenendo il cineasta danese un autore cervellotico ed ostico, ma ugualmente acuto e spietato quanto basta.
Roba come Antichrist, invece, in tutta onestà dovrebbe avere difficoltà anche a trovare un distributore che lo porti nelle sale, altro che Festival di Cannes.
E se esiste una giustizia, un grande tribunale ultraterreno del Cinema presieduto proprio da Tarkovskij, quando verrà il suo momento, a Lars Von Trier dovrebbe essere applicato l'insostenibile contrappasso di vedere e rivedere per l'eternità questo suo abominio.
Del resto, non dovrebbe risultargli troppo difficile: in fondo, è il più grande regista vivente.
Sul suo pianeta.
Abitanti: uno.
Indovinate chi è?

"Io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri,
quei quattro stracci in cui hai buttato l'ieri."
MrFord

3 commenti:

  1. sangue e merda = PULP
    sperma e merda = spazzatura
    sangue e sperma = Pulpazzatura? Spazzulp?

    Vi prego, in nome di Gesù Cristo il comunista, non guardatelo!

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  2. concordo in pieno. Porcata di proporzioni bibliche!

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  3. Porcata?
    Una vera merda.
    Anzi, il quasi top della merda! ;)

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