domenica 29 dicembre 2019

Ford Awards 2019: le serie


Ed eccoci giunti al momento di uno dei premi che, nel corso dell'ultima decade, ha assunto un'importanza sempre maggiore: quello delle serie televisive.
Se ripenso a quando, ormai quasi sedici anni or sono, Lost cambiò radicalmente il modo di autori e pubblico di concepire i serial, il panorama è decisamente cambiato: l'offerta è numericamente impressionante, così come la varietà di generi e l'impegno profuso dalle case di produzione, e ogni anno ci si ritrova di fronte a conferme di prodotti importanti o alla nascita di nuovi, con in mezzo il consueto ventaglio di mancate conferme o delusioni.
Ma quali saranno stati i dieci protagonisti del duemiladiciannove da piccolo schermo del Saloon?


N°10: MINDHUNTER

Mindhunter Poster

Alla sua seconda stagione il serial fincheriano Mindhunter, tratto da una delle autobiografie di riferimento del genere - quella di John Douglas, uno dei primi profiler FBI -, conferma la validità del progetto e dei protagonisti, della scrittura e del percorso che pare si intenda fare.
Non sarà un titolo per tutti, o quello che ci si aspetterebbe da un thriller, ma resta un'alternativa importante ad un genere che, per anni, è caduto nel clichè e nell'abitudine.


N°9: THE OA

The OA Poster

A distanza di tre anni dalla prima stagione, torna il delirante - in senso positivo - viaggio di Prairie con una seconda che, a tratti, mi ha convinto addirittura più della precedente.
Nonostante passaggi che paiono scritti sotto acido pieno, The OA è stato uno dei prodotti più interessanti che Netflix abbia proposto nel corso delle ultime stagioni, ed è davvero un peccato che si sia deciso di chiuderla dopo sole due delle cinque stagioni previste. Una perdita davvero importante.


N°8: GOMORRA

Gomorra: La serie Poster

Prosegue dritta come un treno la corsa di Genny Savastano e di Gomorra, una delle certezze del panorama televisivo made in Italy degli ultimi anni, pur se orfana in questa stagione del personaggio cardine della serie fin dagli inizi, quello di Ciro Di Marzio detto l'Immortale, dirottato per l'occasione al Cinema in quello che dovrebbe essere il raccordo tra questa e la prossima stagione.
Nonostante quest'assenza, comunque, il buon Genny compie un ulteriore cambiamento su se stesso provando dapprima a ripulire il suo nome per poi capire che, una volta nato come è nato lui, è sempre difficile pensare di poter modificare destino e natura.


N°7: STRANGER THINGS

Stranger Things Poster

Altra produzione Netflix che scombinò le classifiche ai tempi della prima stagione, arrancò con la seconda e con questa terza pare aver trovato la quadratura perfetta per il suo equilibrio, finendo per risultare, almeno dal mio punto di vista, la migliore realizzata ad oggi.
Come se non bastasse, il finale e l'addio (?) di uno dei protagonisti condisce di emozioni forti per chiunque sia un padre una chiusura da brividi, e ne apre di nuove per una quarta annata che promette di essere protagonista anche nella classifica del duemilaventi.


N°6: BILLIONS

Billions Poster

Stagione dopo stagione, sono pochi i serial che riescono a mantenere uno standard qualitativo e di narrazione elevato, evitando la comune trappola del calo inevitabile che colpisce la maggior parte delle produzioni anno dopo anno: uno di questo è senza dubbio Billions, dramma shakespeariano mescolato al legal thriller condito da elementi che non sfigurerebbero in The wolf of Wall Street.
La rivalità in continua evoluzione tra Chuck Roades e Bobby Axelrod, che fagocita tutto quello che i due amicinemici hanno attorno, assume nuove sfumature e si prepara a raggiungere un altro livello, confermando Billions come uno dei titoli più interessanti e vivi degli ultimi anni.


N°5: NARCOS - MEXICO

Narcos: Messico Poster

Abbandonati Pablo Escobar prima e la Colombia poi, Narcos approda in Messico per raccontare l'ascesa del Cartello di Guadalajara e la vicenda che vide la lotta al traffico di droga segnata dalla morte del primo agente della DEA fuori dal suolo statunitense, che scatenò, ai tempi, il dispiegamento di forze che caratterizzò una vera e propria guerra nel corso degli anni ottanta e novanta.
Per chi, come il sottoscritto, conosceva già le vicende e le aveva vissute nella trasposizione di Don Winslow grazie a Il potere del cane, è un ritorno a territori noti ma non per questo portati sullo schermo in modo meno drammatico e potente: gli ultimi episodi, che raccontano la fine dell'agente Camarena, sono da brividi e strette al cuore.


N°4: ORANGE IS THE NEW BLACK

Orange Is the New Black Poster

Un altro dei serial simbolo di questi ultimi anni, che ha visto protagoniste le ragazze della prigione di Litchfield, è giunto alla sua conclusione recuperando il terreno perduto nel corso delle due precedenti stagioni chiudendo davvero in bellezza, omaggiando non solo le protagoniste che negli anni hanno accompagnato il pubblico ma anche il concetto di donna in tutte le sue sfumature, alimentando inoltre una critica sociale molto aspra rispetto al sistema correzionale americano - e non solo - ed alla società occidentale, troppo spesso pronta a dimenticarsi di chi sta ai margini, per colpa o per destino.
Una chiusura come dovrebbero essere sempre quelle delle produzioni televisive, sensata e sentita.


N°3: TRUE DETECTIVE

True Detective Poster

La creatura di Nic Pizzolatto, alle spalle una prima stagione divenuta un instant cult ed una seconda ingiustamente sottovalutata, torna con una terza poggiata sulle spalle del Premio Oscar - e bravissimo - Mahershala Ali, che racconta un'indagine non solo investigativa, ma sociale, attraverso un arco di tempo di decenni.
Scrittura eccellente, una grandissima interpretazione del protagonista, un prodotto di altissimo livello sotto tutti i punti di vista: non avrà portato una rivoluzione, ma ci sarebbe da baciarsi i gomiti quando di fronte, accendendo la tv, ci si trova di fronte a cose di questo genere.


N°2: WHEN THEY SEE US

When They See Us Poster

Ricordo ancora benissimo quando affrontammo, la scorsa estate, il primo episodio di questa miniserie tratta da una storia vera che sconvolse New York ed ebbe una conclusione legale soltanto pochi anni fa: provai talmente tanto sconcerto e rabbia che dubitai di poter sostenere emotivamente l'intera produzione, da quanto mi sentii toccato.
Fatta scorta di coraggio, proseguimmo nella visione scoprendo uno dei tesori del piccolo schermo non solo di questo che volge alla conclusione, ma degli ultimi anni, un lavoro prezioso ed importante che racconta la cronaca senza risultare fazioso e che ad un tempo risulta essere una bomba emotiva pazzesca - sfido chiunque a non venire toccato dalla storia degli Harlem Five, e da un episodio conclusivo di fronte al quale trattenere le lacrime è un'impresa quasi impossibile.


N°1: CHERNOBYL

Chernobyl Poster

Altra miniserie, altra storia vera, altra produzione destinata a restare negli annali delle più potenti mai realizzate.
Per chi è in giro su questo pianeta da più di trent'anni l'evento che sconvolse il mondo nella primavera dell'ottantasei resta probabilmente un ricordo di risonanza globale quanto in seguito fu soltanto il crollo del World Trade Center: l'esplosione del reattore della centrale di Chernobyl provocò un disastro ecologico come pochi altri nella Storia dell'Umanità, costando la vita non solo a chi sfortunatamente si trovò sul posto, ma anche a tanti altri nel corso degli anni.
La vicenda, narrata e diretta splendidamente, passa, nonostante la cronaca, da atmosfere drammatiche ad altre quasi horror, e mette lo spettatore di fronte all'analisi del prezzo che l'Uomo debba considerare di dover pagare a fronte di determinate scelte, comportamenti, progressi.
Un affresco potente e dolente, ed uno dei punti più alti mai raggiunti dal piccolo schermo, di quelli che lo portano addirittura oltre il Cinema.


I PREMI

Preferito fordiano: Korey Wise, When they see us


Miglior personaggio: Bobby Axelrod, Billions

Miglior sigla: True Detective

Uomo dell'anno: Jared Harris, Chernobyl

Donna dell'anno: il cast di Orange is the new black, Orange is the new black

Scena cult: l'arrivo dei pompieri a Chernobyl dopo il disastro, Chernobyl

Migliore episodio: Vichnaya Pamyat, Chernobyl

Premio ammazzacristiani: il disastro nucleare, Chernobyl

Miglior coppia: Bobby Axelrod e Chuck Roades, Billions


Cazzone dell'anno: Wags, Billions

Cattivo dell'anno: Linda Fairstein, When they see us

8 commenti:

  1. Purtroppo, non so perché, Chenobyl mi ha lasciato pochissimo.
    Ma per fortuna è stato un anno fortunato e ricco per la TV, dieci titoli si sono trovati facile. :)

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    1. Anno molto interessante, e per me Chernobyl una delle serie migliori degli ultimi anni.

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  2. Chernobyl al primo posto: che noia!

    Ti risollevi con la presenza a sorpresa di The OA, che non mi aspettavo avresti inserito in mezzo a cotanta fordianità. :)

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    1. Chernobyl è stata un'esperienza pazzesca, il primo posto era praticamente prenotato.
      E OA è stata davvero una bella sorpresa, nonostante fosse molto cannibalesca. ;)

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  3. Ecco finalmente una classifica più o meno sulla mia linea d'onda, anche se ne ho viste la metà ;)
    Comunque, avevano intenzione di fare 5 stagioni di The OA? Ed io che ho fatto fatica a vedere la prima..

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    1. Pensa, io invece avrei visto molto volentieri anche le altre tre! Punti di vista!

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  4. Con il podio ci troviamo d'accordo, ma ci sono scelte troppo fordiane per una che in quanto a serie TV resta più cannibale ;)

    Billions e Gomorra abbandonate stagioni fa, non avrò mai voglia di rimettermi al passo.

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    1. Effettivamente ci sono titoli davvero molto fordiani, quindi sei perdonata. ;)
      Billions e Gomorra per me sono ormai dei must see. :)

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