domenica 23 ottobre 2016

Lila dice (Ziad Doueiri, Francia/UK, 2004, 89')



Quando, non troppo tempo fa, lessi parecchio bene di questo film dalle parti del mio antagonista Cannibal Kid, la spinta a recuperarlo fu legata più all'eventuale curiosità di alimentare la nostra rivalità con una bella stroncatura che non altro, complice il fatto che, nonostante ne ammiri le sfumature e molti titoli, il Cinema francese finirà sempre per ricordare al sottoscritto l'antipatia che provo per i cugini d'oltralpe.
E sulla carta, le caratteristiche c'erano tutte: una storia d'amore insolita tra due ragazzi poco più che adolescenti, un piglio da pseudo Nouvelle Vague Anni Zero, una protagonista femminile antipatica come poche.
Praticamente come chiedere un'acqua naturale senza neppure ghiaccio e fettina di limone qui al Saloon.
E invece, ecco la sorpresa.
Lila dice non solo mi è piaciuto, e molto, ma è anche ed indiscutibilmente un bellissimo film d'autore, di quelli destinati a diventare piccoli, grandi cult per chi ha la fortuna di incrociarne il cammino e farsi rapire senza troppi pensieri: partito come una sorta di ibrido tra le atmosfere anni novanta di cose come Prima dell'alba o degli esordi di Wong Kar Wai, pronto a scorrere leggero come una giornata di primavera per poi esplodere letteralmente in un finale drammatico e terribile senza comunque perdere la speranza, il lavoro di Ziad Doueiri è un colpo di fulmine vero e proprio, forse uno dei più sorprendenti e piacevoli che abbia provato nel corso di un duemilasedici cinematografico davvero poco memorabile.
Il rapporto tra Lila ed il suo giovane innamorato Chimo, che pare passare tra le strofe di Bocca di rosa di De Andrè e l'importanza e la profondità della riflessione sull'apparenza e su quello che vogliamo credere di chi abbiamo di fronte ha rappresentato, oltre ad una folgorazione, uno dei migliori esempi di scrittura degli ultimi mesi, mai troppo carico eppure tosto, sensuale eppure non volgare neppure a fronte delle palesi provocazioni della sua giovane diva: in un periodo, inoltre, in cui la posizione della donna e la sensibilizzazione rispetto ai fenomeni di violenza legati alla stessa sono legate a doppio filo alla cronaca ed all'evoluzione sociale, un prodotto ormai non più recentissimo come questo pare assumere un'importanza davvero notevole, oltre a mostrare dinamiche che, purtroppo, sono all'ordine del giorno a qualsiasi latitudine.
Tutto questo, però, senza che il film si renda ostico a causa di un certo piglio, per l'appunto, troppo "radical" o di tematiche scomode e senza dubbio serie affrontate anche quando non pare affatto che sia così, o possa esserlo: Lila dice è un inno alla leggerezza ed alla voglia di vivere, innamorarsi, lasciare alle spalle quello che non va nella nostra vita e gettarsi a capofitto nel futuro, nelle nuove occasioni, in tutto quello che scuote il cuore nel profondo.
Non sono più un adolescente da parecchio tempo, e continuo a pensare che quello sia indiscutibilmente uno dei periodi più assurdi e scombinati delle nostre vite, eppure quando guardo e "sento" film come questo come se fossero sottopelle, quei brividi e quella primavera tornano a bussare di prepotenza alla mia porta: e, per usare una citazione che probabilmente avrei usato molto, molto volentieri allora, "naufragar m'è dolce, in questo mare".





MrFord




 

9 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Ammettilo Ford che ormai sono diventato il tuo nuovo spacciatore di film di fiducia.
    E la cosa non so se mi faccia piacere, o mi spaventi...

    Sicuramente la seconda! :)

    Il fatto poi che questa pellicola sia quasi riuscita a farti tornare adolescente lo definirei con una parola sola: miracolo!

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  3. Sembra roba per me.Lo metto nella lista "mattutina" ;)

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    1. Tieni pronti i fazzoletti per la parte finale. ;)

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    2. Dove si può frignare,io frigno!Preparo la scorta allora XD

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    3. Una scorta con riserva di speranza, però! :)

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  4. Bravo che mi hai ricordato che da mesi questo film è in lista -sempre grazie al Cannibale-, quando i film al cinema andranno in pausa, me lo vedrò!

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    1. Nonostante sia grazie al Cannibale devo dirti: guardalo. Merita.

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