mercoledì 3 febbraio 2016

Homeland - Stagione 5

Produzione: Showtime
Origine: USA
Anno: 2015
Episodi: 12






La trama (con parole mie): i tempi della CIA e delle operazioni ad alto rischio in Medio Oriente paiono essere lontani, per Carrie Mathison, da tempo stabilitasi a Berlino con la piccola Frannie, responsabile della sicurezza di un miliardario che si occupa di operazioni benefiche e legata all'avvocato di quest'ultimo.
Nel frattempo Peter Quinn, tornato dalla Siria dopo aver passato quasi due anni in operazioni top secret volte ad arginare l'ISIS, è reclutato nuovamente da Saul Berenson per occuparsi di bersagli "sensibili" i cui omicidi non devono essere ricondotti all'Agenzia. Quando, a seguito di un'operazione della Fondazione per la quale lavora Carrie ed una rottura del perimetro di sicurezza informatico della CIA da parte di un hacker ribelle, vengono a galla una traccia che lega i servizi segreti russi, un possibile attentato a Berlino e l'ombra di un'infiltrazione ai massimi livelli nel distaccamento tedesco della stessa CIA, per Carrie il passato torna prepotentemente a galla.










Nel corso degli ultimi anni, con l'esplosione definitiva del fenomeno delle serie tv, deflagrato una decina d'anni fa con Lost e diventato non solo una certezza, ma una vera e propria alternativa al grande schermo, pochi sono stati i titoli che, una stagione dopo l'altra, hanno saputo non solo mantenere un livello qualitativo alto, ma anche a loro modo reinventarsi senza perdere un'identità di fondo: uno di questi è senza dubbio Homeland, partito con il botto e due stagioni straordinarie, scosso da una terza che ha stravolto completamente lo scenario della serie e riconsolidato da una quarta che, di fatto, ha contribuito a costruire un nuovo ruolo ed una nuova realtà per la protagonista, la sempre notevole Claire Danes, pronta a buttarsi anima e corpo nell'ormai sua Carrie Mathison.
Con questo quinto giro di giostra, gli autori mescolano ancora le carte affidandosi ad un nuovo ruolo per Carrie, ad una differente cornice - urbana ed europea, con l'elegante Berlino pronta a sostituire i teatri di guerra in Medio Oriente -, a convincenti vecchi comprimari - su tutti, il mitico Saul di Mandy Patinkin - ed al charachter che, di fatto, aveva sostituito il quasi insostituibile Brody, Peter Quinn, mantenendolo accanto alla protagonista pur evidenziando ancora più nettamente le differenze di approccio e di vita dei due.
Come se tutto questo già non bastasse, gli sceneggiatori confezionano un crescendo di tensione in grado di toccare molti argomenti di attualità - gli attacchi terroristici alle grandi città occidentali, la realtà della rete e dei suoi ribelli, il contrasto e le sfumature infinite che passano tra etica e prevenzione - ed una trama principale legata al doppio gioco di uno dei personaggi cardine della stagione pronta a tenere sul filo per tutta la sua seconda metà, che si chiude con un nuovo, possibile cambiamento futuro per Carrie e per la serie stessa e segna l'addio ad un altro personaggio che i fan avevano progressivamente imparato ad amare in un ultimo episodio in bilico tra malinconia e presa di coscienza che, in un mondo come quello dello spionaggio e in una giungla come quella che affrontiamo ogni giorno nella società attuale, ci sia sempre meno spazio per sentimenti che siano puri, e che il "lato oscuro" sia sempre presente e sempre troppo forte sia per chi deve combatterlo nel proprio cuore - come Peter Quinn o Qasim - o rispetto a minacce esterne o interne - dai terroristi alla talpa all'interno della CIA, passando per il ruolo della stampa e la riflessione non da poco sulla libertà della stessa in rete come su carta, ben stimolata dal pur irritante personaggio della giornalista rinnegata Laura Sutton -.
Un prodotto, dunque, attuale e pronto a rinnovarsi come pochi altri, che dopo cinque anni, colpi di scena, perdite e cambi di direzione ed ambientazione, ancora riesce a tenere sul filo ed alimentare hype consistente per le nuove stagioni: e chissà dove porterà, questa volta, la strada di Carrie.
L'impressione è che, nonostante l'impegno, l'evoluzione interiore ed i tentativi, lo stesso "lato oscuro" di cui sopra finirà per essere sempre troppo forte per resistere, e troveremo questa instabile eppure granitica antieroina a battersi per se stessa, il mondo che intende difendere e quello che continuerà a sognare pur non avendo, di fatto, possibilità di viverlo davvero.





MrFord




"I feel like you already died...
I feel like you already died...
I feel like you already died!...
I know it works out bad sometimes
I'm glad we're friends
cos' we're hateful as lovers
I walk away knowing everything I said was lies!
my heart and my mind have been all twisted...
I can't get no sleep...
I found the lighting in the grass line!...
there's a blackness passing over me
I've been transformed..."

Eagles of death metal - "Already died" - 







16 commenti:

  1. Sono quasi alla fine della terza stagione, per ora non ti leggo, ma ripasserà da queste parti per sapere il tuo parere ;-) Cheers!

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  2. Ancora una serie che recensisci e che io devo ancora imperdonabilmente iniziare! Sono rimasto troppo indietro con queste serie!! Ho già tutto pronto anche per Homeland, devo solo decidermi ad iniziare.

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    1. Deciditi, allora! ;)
      Ne vale la pena.

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    2. Non è questione di decidermi, è questione di tempo! :D

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    3. Ti capisco bene. Tra lavoro e famiglia e vita si finisce per inseguire sempre. :)

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  3. Lo avevo detto io???Però lasciarci così, con quel finale mannaggia...

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  4. Con questa serie sono ancora piuttosto indietro.
    Recupererò, prima o poi.

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  5. Ancora sono alla fine della quarta, ma questo nuovo corso potrebbe davvero dare nuova vita ad una storia ancora interessante, ma che andava calando

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    1. Anche secondo me la quarta è stata la meno interessante, con questa quinta c'è stata un'ottima ripartenza.

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  6. I dubbi iniziali sull'ambientazione berlinese sono stati spazzati dopo il primo episodio, in un crescendo ansiolitico a prova di bomba! Homeland si rinnova ma non perde il vizio di essere una gran serie.

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    1. Concordo in pieno. Una grande serie che continua a rinnovarsi al meglio.

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  7. Voto esagerato per una stagione migliore rispetto alla noiosa quarta, ma comunque lontanissima dai livelli delle prime due.
    Se non altro hanno levato finalmente dalle scatole uno dei personaggi più inutili, inespressivi e meno carismatici nella storia dei telefilm, che non aveva sostituito per niente l'insostituibile Brody.

    Peccato invece che dopo le prime puntate, che avevano segnato un ritorno alla follia di Carrie, si sia scivolati poi nella seconda parte in un prevedibile fordismo... :)

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    1. La follia è tutta tutta tua, che spari come al solito le tue cannibalate totali! ;)

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