domenica 29 novembre 2015

Tutti pazzi in casa mia

Regia: Patrice Leconte
Origine: Francia
Anno: 2014
Durata: 79'






La trama (con parole mie): Michel, dentista molto benestante, trova in un mercatino delle pulci un vinile rarissimo legato ad un ricordo del suo passato, e sfruttando il riposo del sabato, corre a casa con l'intento di ascoltare l'album in questione prendendosi un'ora lontano da tutto e da tutti.
Peccato che nulla, dal momento in cui varcherà la soglia, andrà per il verso giusto: dagli operai decisamente poco competenti al lavoro sull'ex camera del figlio con il quale ha un rapporto complicato alla moglie, depressa e decisa a rivelargli la verità a proposito di una scappatella avuta più di vent'anni prima, alla migliore amica di quest'ultima, intenzionata a confessare il fatto di avere con lui una relazione da tempo, fino ai vicini, pronti a festeggiare il vicinato stesso proprio in quel giorno parranno tutti spingere nella direzione che vedrà Michel impossibilitato a godersi il suo momento di relax.
Riuscirà l'uomo a superare le difficoltà e guadagnare l'agognato istante?








Fin dai tempi del mio primo, post-diploma, scellerato - almeno dal punto di vista dei rapporti umani - viaggio in solitaria a Parigi, il rapporto di questo vecchio cowboy con i nostri cugini d'oltralpe non è mai stato dei migliori: da milanese, trovo siano una versione "dopata" ed ancora meno sopportabile di meneghini d'Europa, in particolare se si parla degli abitanti della Ville Lumiere - che pure ho visitato in tre occasioni, sempre ammirandone la bellezza oggettiva -.
Eppure il Cinema transalpino ha regalato e continua a regalare ottime soddisfazioni agli appassionati, dall'autorialità sfrenata alle commedie, che rispetto ai nostri Cinepanettoni riescono a mantenersi sopra il livello di decenza minimo che i prodotti di grana grossa e diffusione di massa dovrebbero sempre e comunque garantire: non troppo tempo fa, avevo a sorpresa apprezzato Non sposate le mie figlie!, divertito slapstick multietnico decisamente più evoluto rispetto a quello che potremmo produrre da queste parti, e spinto dalla presenza dello stesso protagonista - Christian Clavier -, degli incassi registrati in patria e del regista - il Patrice Leconte dell'ottimo L'uomo del treno - ho deciso di imbarcarmi nella visione di questo Tutti pazzi in casa mia, spacciato dai trailer quasi come fosse il sequel dell'appena citata pellicola firmata da Philippe De Chauveron - che, probabilmente, un numero due finirà per sfornarlo, considerato il successo riscontrato -.
Il risultato, per quanto a tratti decisamente divertente - l'idea dell'uomo determinato a passare sopra a qualsiasi cosa, o quasi, per potersi ritagliare uno spazio per se stesso, lontano dalla quotidianità lavorativa e di famiglia, penso sia decisamente in grado di toccare qualsiasi spettatore a prescindere dalla sua idea di Cinema, o cultura cinefila -, aiutato da un minutaggio decisamente abbordabile - ottanta minuti scarsi - ed impreziosito da un finale dolceamaro pronto a stimolare un sentimento di partecipazione in tutti i padri e figli dell'audience - soprattutto i primi -, non riesce ad essere incisivo come il titolo citato poco sopra, e finisce per parcheggiarsi nella nutrita schiera di prodotti destinati alla breve distanza ad essere dimenticati inesorabilmente.
Nulla che risulti - e mi viene da scrivere ovviamente, considerato il gusto che i francesi riescono a mettere anche in prodotti di grana grossa come questo - particolarmente scarso o irritante, quanto più che altro poco sfruttato in special modo dal regista, nome noto agli appassionati di proposte autoriali - quantomeno, le proposte autoriali dei festival più "mainstream" - dal quale ci si sarebbe aspettato molto di più: restano a tenere in piedi la baracca il simpatico - o antipatico, pur tra le risate generali - protagonista, la sensazione che, in un nucleo familiare, esista sempre un bagaglio enorme di spunti per una commedia e l'impressione, pronta a farsi strada tra una battuta ed un equivoco, che tutto risulti essere più triste di quanto non sembri, tanto quanto nella stessa tristezza - o malinconia, sarebbe più adatto definirla - abbiamo la possibilità di trovare la scintilla in grado di cambiare la nostra vita.
Mi rendo conto che, messa come l'ho messa, una recensione di questo genere pare di fatto schizofrenica, in bilico tra il divertimento senza ritegno, spessore e le intuizioni solo suggerite del Cinema d'autore, ma di fatto è proprio così, che ho vissuto Tutti pazzi in casa mia: un prodotto senza pretese segnato, comunque, da un'anima che avrebbe potuto andare oltre.
Il suo più grande pregio, ed il suo più spaventoso limite.
Considerato, però, il mio rapporto con la Tour Eiffel, direi che può andare già bene così.




MrFord





"Relax don't do it
when you want to go to it
relax don't do it
when you want to come
relax don't do it
when you want to come
when you want to come."
Frankie goes to Hollywood - "Relax" - 






10 commenti:

  1. Sai che il cinema francese non mi fa impazzire,questa mi pare robetta decisamente scartabile ;)
    Su Parigi,posso dire che i suoi abitanti sono decisamente diversi da quelli che ho incontrato in giro per la Francia(due on the road Trieste-normandia e ritorno,totale un mese),i parigini sono sì gente spocchiosa e,come ben descrivi,una specie di milanesi "on steroids",ma i francesi "altri" sono in genere piuttosto simpatici e disponibili,sopratutto se,come la sottoscritta,la loro lingua un pò la spiccichi XD l'importante e fargli sapere subito che NON sei inglese,altrimenti parti subito col malus XD

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    1. Malus inteso come Nicholas Cage in The Wicker Man!? ;)

      Detto questo, non sei la prima che sponsorizza i francesi non parigini: per quanto mi riguarda, sono loro che partono con un malus, con me! ;)

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    2. Diciamo così:gli inglesi sono piuttosto diffusamente malvisti,in Francia,quindi se parti a parlargli un inglese buono senza specificare che sei italiano,rischi che non abbiano voglia di pensare proprio bene alla strada giusta da indicarti ;) Voglio assolutamente tornarci,abbiamo in programma un on the road Trieste-sud della Francia-nord della Spagna(paesi baschi etc etc)....fra l'altro in Francia si mangia magnificamente <3

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    3. Prima o poi un viaggio nel resto della Francia lo si farà.
      Parigi, invece, con me ha dato tutto, al momento.

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    4. Io ci sono già stata 2 volte,speravo di tornarci col Khal,ma mi sa che non è il caso,di questi tempi.Sarò fatalista,ma anche dare una mano al destino a volte non conviene XD

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    5. Io ci sono già stata 2 volte,speravo di tornarci col Khal,ma mi sa che non è il caso,di questi tempi.Sarò fatalista,ma anche dare una mano al destino a volte non conviene XD

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  2. Al momento ci sono in giro un sacco di film francesi validi.
    Questo non pare proprio uno di quelli...
    Giusto un pazzo come te poteva spararselo preferendolo a tante cose ben più interessanti. :)

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    1. Non mi sembra ci siano così tanti film francesi così validi, in giro.
      Almeno non quanto qualche anno fa. ;)

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  3. Sono un po' spiazzato dal fatto che hai dato un bicchiere e mezzo però dalle tue parole il film sembra uscirne molto meglio. :D

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    1. In realtà è un vero e proprio filmetto.
      Ma tutto sommato, si guarda.
      E rende bene l'idea dell'adulto che vuole ritagliarsi - senza successo - un'ora di tranquillità.

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