sabato 19 settembre 2015

Preacher - Mangiatori di uomini

Autore: Garth Ennis, Steve Dillon
Origine: USA, UK
Anno: 1999
Editore: Vertigo/Magic Press






La trama (con parole mie): proseguono le vicende di Jesse Custer, creduto morto tragicamente da Tulip e Cassidy a seguito dello scontro tra il Graal ed il Santo degli Assassini nel cuore della Monument Valley.
Sono passati sei mesi, da quei concitati istanti, e mentre la fidanzata del predicatore si crogiola in alcool, antidepressivi ed autocommiserazione il vampiro irlandese suo migliore amico cerca di sfruttare l’occasione per conquistare finalmente il cuore della ragazza. Custer, invece, che perso l’occhio sinistro ed ha trovato rifugio presso un curioso anarchico che si prodiga per rimetterlo in sesto e sulla strada giusta per tornare ai suoi compagni di viaggio ed alla sua missione.
Nel frattempo, Facciadiculo finisce per confrontarsi con il lato oscuro del successo, e Starr, Alto Padre del Graal uscito anche peggio di Custer e soci dalla battaglia con il Santo, si ritrova tra le mani di tre personaggi a dir poco curiosi, incatenato in un sotterraneo e con una gamba in meno.
Riusciranno i nostri eroi ad uscire sani – più o meno – e salvi e tornare a cercare il loro posto nel mondo?








La saga di Preacher, che lessi per la prima volta nei primi Anni Zero, nel pieno del periodo in cui mi cimentai – senza trovare la via del successo – come sceneggiatore di fumetti, fu una vera e propria pietra miliare nella mia carriera di lettore: Garth Ennis, che come più volte mi è capitato di scrivere può essere considerato il Tarantino delle nuvole parlanti, aveva confezionato una vera e propria bomba atomica in grado di avvincere, divertire, emozionare e chi più ne ha, più ne metta perfino nei suoi volumi maggiormente di raccordo, come questo Mangiatori di uomini.
Forse l’albo che meno preferisco dell’epopea di Custer e soci, anche questo resta comunque una lettura unica per inventiva – la parte dedicata al sogno di Facciadiculo rispetto ad un mondo fatto a sua immagine e somiglianza è assolutamente geniale -, sentimenti – il triangolo sempre più complicato Tulip/Jesse/Cassidy -, grottesco – il percorso di Starr verso la libertà dai mangiatori di uomini – ed un’atmosfera che pare quella della fine delle vacanze, quando si lascia alle spalle qualcosa di unico e ci si tuffa nell’incerto dell’autunno.
Di fatto, Mangiatori di uomini pone le basi per quella che sarà la vera e propria cavalcata degli ultimi tre volumi della serie, senza alzare troppo la voce e focalizzando le sue attenzioni su quelli che sono stati gli “eroi” di Preacher fino ad ora, regalando la sua seconda metà a quello che negli States era stato lo Special dedicato all’antagonista del Nostro, Herr Starr.
Anche in questo caso quel vecchio volpone di Ennis riesce ad incastrare ogni tassello rendendo tridimensionale e decisamente umano anche quello che, di fatto, è il “cattivo” principale della sua creatura, confermando la teoria secondo la quale la fortuna dei grandi eroi è fatta anche – e soprattutto - da grandi nemici: il percorso dell’agente segreto tedesco, dalle drammatiche origini della mancanza dell’occhio destro ai primi contatti con il Graal, fino alla rivoluzione dall’interno dello stesso, sono uno sguardo all’abisso ma anche all’umanità di un sognatore distorto di quelli da leccarsi i baffi, e che confermano il talento cristallino di uno degli autori di fumetti più importanti della Storia – recente e di sempre, negli ultimi quarant’anni forse secondo solo ad Alan Moore e Neil Gaiman, anche se su quest’ultimo non metterei la mano sul fuoco -, che proprio con Preacher ha regalato al pubblico il meglio che quest’ultimo potesse desiderare.
Perfino avendo già presente, ed indelebile nei ricordi, il percorso che condurrà Jesse Custer, Starr, Cassidy, Tulip, Facciadiculo e lo straordinario universo di Preacher alla conclusione della storia, ora che le pedine sono tutte posizionate, e con Mangiatori di uomini, di fatto, Ennis e Dillon finiscono il riscaldamento per concentrarsi su una serie di vicende pronte a rivoltare come un calzino chiunque di noi – anche chi, come il sottoscritto, sa già a cosa andrà incontro – si approcci ad uno dei titoli più rivoluzionari che il Fumetto abbia avuto la fortuna, la passione e la tenacia di presentare, tremo all’idea di iniziare la discesa vertiginosa che avrà inizio con Salvation: perché da qui in poi, dovrete lasciare ogni speranza, o voi ch’entrate.
Perchè Preacher è come sesso selvaggio, una sbronza colossale, un lancio con il paracadute.
Una volta iniziato, non si può più tornare indietro.
E difficilmente si dimentica.




MrFord




"Hey you Mrs I dont know what the fuck your name is 
I'm drawn to you somethings magnetic here 
if I could approach you or even get close to the scent that you left behind Id be fine 
no doubt that (no doubt) you bring out (bring out) the animal inside."
Limp Bizkit - "Eat you alive" - 





6 commenti:

  1. Hai ragione è il volume in cui i personaggi si leccano le ferite dopo il gran casino.... Tranne Starr, per lui non c'è mai pace :-D Sulla questione del talento, non lo so, ma Ennis se la gioca anche con Moore e Gaiman, ma non farmi scegliere, lì amo tutti troppo ;-) Forse Ennis tende un pò a ripetere le tematiche che gli piacciono nei suoi fumetti.... Ma non è certo un difetto ;-) anche questa volta quei biscotti mosci dei Limp Bizkit sono azzeccati ;-) Cheers!

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    1. Di fatto questo è stato proprio un raccordo con la parte finale dell'epopea.
      Per il resto, che dire!? Ennis, come Gaiman, negli anni ha finito per ripetersi, pur se sempre ad alti livelli.
      Tra gli sceneggiatori così tosti, io forse sceglierei Moore, che è il Kubrick del Fumetto.

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  2. Spero che gli ultimi tre volumi passino in fretta.
    Una richiesta: fai un post unico per tutti e 3. Anzi, non farne proprio manco uno uahahah ;)

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    1. Ahahah ti piacerebbe!
      E invece te li beccherai tutti e tre in post singoli! ;)

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  3. Preacher il dominatore assoluto su WhiteRussian! :')

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    1. Ahahahahdi sicuro quest'estate è stato uno dei protagonisti! :)

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