venerdì 27 aprile 2012

I diari della motocicletta su www.whatyoulove.it

La trama (con parole mie): e così, anche il vecchio Ford, post dopo post, finisce a fare delle ospitate. Nella cornice dell'ottimo www.whatyoulove.it, tra un viaggio e l'altro, c'è spazio per un post del sottoscritto dedicato alla pellicola firmata da Walter Salles che racconta il viaggio attraverso l'America Latina intrapreso nel 1951 da due giovani destinati a fare la Storia: Alberto Granado ed Ernesto Guevara.



A questo punto, non mi resta che invitarvi a scoprire il tutto cliccando il seguente link, -http://www.whatyoulove.it/2012/04/26/un-continente-una-motocicletta-due-amici-, leggere e commentare come se foste qui al saloon.
L'occasione mi riporta alla mente l'incontro che ebbi con Alberto Granado qualche anno fa, emozionante e pane e salame neanche ci si trovasse sul mio bancone, e tutta la mitologia attorno al mito del ragazzo che sarebbe divenuto il "Che".
In questo caso, più che ai film dedicati alle sue imprese da combattente, vi consiglio il Capolavoro a fumetti Che firmato da Oesterheld e Breccia: una meraviglia per la quale lo sceneggiatore fu ucciso dal governo argentino ai tempi drammatici dei desaparecidos.
Insomma, materia ce n'è, almeno quanto voglia di muoversi, vivere e viaggiare.
Approfittatene.


MrFord


"Il terzo mondo piange, ognuno adesso sa
che "Che" Guevara è morto, forse non tornerà,
ma voi reazionari tremate, non sono finite le rivoluzioni
e voi, a decine, che usate parole diverse, le stesse prigioni,
da qualche parte un giorno, dove non si saprà,
dove non l'aspettate, il "Che" ritornerà,
da qualche parte un giorno, dove non si saprà,
dove non l'aspettate, il "Che" ritornerà!"
Francesco Guccini - "Stagioni" -


22 commenti:

  1. Mi piange sempre il cuore quando leggo e vedo celebrazioni di un sanguinario, spietato assassino. Consiglio quanto meno la visione di The Lost City, se proprio non si ha voglia di informarsi sui libri di storia. http://aconservativemind.blogspot.it/2007/10/celebrazioni-per-un-assassino.html

    Considero il film recensito ancor più vergognoso dei film di propaganda sovietici o nazisti. Almeno lì c'era la dittatura. Che una democrazia produca simili cose è davvero avvilente.

    Per fortuna chi vuole informarsi può farlo liberamente.

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    1. Antonio, nessuno qui ha mai nascosto l'aspetto da combattente e guerrigliero del Che.
      E' stato un uomo che non ha accettato le regole, ed ha preferito combattere ed uccidere piuttosto che scegliere una via diversa, come il suo grande amico Granado.
      Innocente non sarà mai.
      Ma io continuo a preferire un colpevole animato da uno spirito libero che un innocente pronto ad appoggiare in silenzio un qualsiasi aspirante e discutibile leader politico.
      "Better to reign in hell, than serve in heaven", scriveva John Milton.
      Io sono con lui.
      E con il Che.

      Detto questo, I diari della motocicletta non fa alcun riferimento alla vita da guerrigliero di Guevara, ma racconta il viaggio di due amici, che pose le basi per la loro crescita.

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    2. E un'altra cosa: The lost city è un film pessimo.
      Su questo non c'è dubbio.

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    3. Le mie critiche infatti non erano riferite a te, ma in generale verso l'atteggiamento che si ha verso figure come Guevara. Anche Hitler, Stalin o bin Laden si dichiaravano mossi da grandi ideali, ma nei fatti erano dei sanguinari pezzi di merda. Purtroppo nel sentire comune Guevara (o i terroristi rossi, tanto per dire) vengono fatti passare per eroi e io lo trovo inaccettabile.

      Come troverei inaccettabile un film sulla gioventù picaresca e romantica di un sensibile artista poco dotato e vegetariano, proveniente da una famiglia sfortunata e di nome Adolf Hitler.

      The Lost City, che trovo un film eccezionale, è un prodotto molto più onesto e con molto più cuore di un qualunque diario della motocicletta (secondo me, ovviamente). Io lo ricordo come un emozionante atto di amore di un esule cubano (Garcia) verso la propria terra. Sicuramente tra i miei 100 film preferiti.

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    4. Antonio, onestamente finchè paragoniamo Hitler a Stalin effettivamente poco importa del loro colore politico, associarli invece a gente come Guevara - che, come ho scritto, sarà sicuramente un colpevole, ma resta una delle figure più importanti di rivoluzionario "puro" dei nostri tempi - mi pare fuori luogo.
      In fondo, dittatori come quelli che hai citato - e ce ne sarebbero molti altri - si sono macchiati di crimini orribili che non sono comparabili ai risultati di una lotta armata combattuta sul campo: sarebbe un pò come dire che provocare lo sterminio di milioni di persone va messo sullo stesso piano rispetto a combattere alla morte soldati che ti sono avversari.
      Dunque chiunque si è battuto in una guerra, di fatto, andrebbe considerato alla stregua di personaggi come quelli che hai citato.
      Lo stesso Bin Laden mi pare fuori luogo: che mi risulti, Guevara non ha mai progettato attentati che coinvolgessero migliaia di statunitensi colpevoli solo della loro nazionalità. Ma forse tu sai qualcosa che io non so. :)

      Per quanto riguarda il Cinema, io trovai The lost city un film di qualità quasi televisiva - in senso negativo -, e se anche girassero una pellicola di quel genere su Hitler - o chi per lui - cercherei di guardarla senza pensare al "dopo". In fondo, anche quando uscì La caduta molti polemizzarono per l'umanizzazione dello stesso Hitler.
      Il problema è che è inutile discutere: tutti loro erano umani come noi. Ed è questo che deve far paura.

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    5. Permettimi di farti notare che è storicamente accertato e inconfutabile che Guevara fece assassinare numerose persone innocenti, donne e bambini e molte le uccise con le proprie mani. Non credo di essere in errore se non faccio distinzioni tra chi ha causato la morte decine di innocenti o milioni di innocenti. Sempre di gente che non merita celebrazioni nè rispetto si tratta secondo me.

      Secondo me dire "sarà pure colpevole, ma resta un rivoluzionario" è una giustificazione inaccettabile. La stessa frase è riferibile a tutti i dittatori, nessuno escluso. Mao, Pol Pot, Kim il Sung, Ceausescu... sono oggettivamente anche loro figure rivoluzionarie. Ma per me per nulla romantiche, nè meritevoli di celebrazioni.

      Poi, per carità, so di non poter convincere nessuno e che al massimo potrò educare i miei figli spiegando loro che ogni vita è sacra o che la democrazia è meglio della dittatura o che a Cuba c'è un regime spietato e non un'oasi di democrazia. E magari poi i miei figli manco mi daranno retta, quindi manco loro convinerò.

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    6. Mah, ti dirò, forse sono un pò cinico, ma rispetto ai numeri rimango sensibile.
      Un serial killer - e torniamo sul discorso della colpevolezza - per me sarà sempre molto lontano da un Hitler - o chi per lui -. Che è un pò il motivo per cui Charles Manson è ancora dentro, nonostante non abbia fisicamente mai ucciso nessuno.

      Io non considero i dittatori dei rivoluzionari. E probabilmente neppure lo stesso Guevara era di quest'idea. Quando Castro prese il potere a Cuba lui non resistette, mollò gli incarichi politici e tornò a combattere, prima in Africa e poi in America Latina. Questo perchè ci sono uomini assetati di potere, e altri bisognosi di una lotta.
      I secondi, per me, restano sempre migliori dei primi.

      Per il resto, che posso dirti? Vorrei anch'io che tutti noi fossimo come Gandhi - il vero, grande rivoluzionario che dovrebbe essere modello per il mondo -, ma purtroppo la nostra natura non ci permette di essere così perfetti. Perchè uomini come lo stesso Gandhi nascono una volta ogni quattro o cinquecento anni, mentre tutti gli altri si potrebbero trovare per la strada ogni giorno. Nessuno di noi, di fatto, è innocente o puro: lo dimostrano le influenze che le posizioni politiche hanno su di noi in discussioni come questa.

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    7. Ti straquoto, Ford. Guevara è colpevole ma è andato fino in fondo, ha combattuto fino alla fine. Non si è chiuso vilmente in un bunker e non ha sguinzagliato polizie segrete a uccidere i suoi avversari. Poi si può approvare o meno la sua idea politica ma non credo sia opportuno affiancarlo a dittatori sanguinari come Hitler o Stalin. Una persona che accosterei, invece, al Che è Giuseppe Garibaldi (adesso mi aspetto gli insulti, ma io a sta cosa ci credo davvero).

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    8. Gae, posso capire il tuo accostamento.
      Io personalmente non ci avevo mai pensato, eppure trovo abbia un senso.
      E ovviamente la penso come te sul suo battersi fino in fondo.

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  2. Hasta siempre Ford! :P

    Corro a leggermi la recensione.... ^_^

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  3. oh, finalmente lì almeno ti hanno impaginato un post in maniera decente e accattivante! :)

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    1. mi associo al vecchio Lozy... Hasta siempre Ford! e bravo!

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    2. Cannibale, sono i vantaggi delle ospitate! :)
      Vuoi fare un post qui da me, così te lo impagino per bene? Ahahahahahaha!

      Pa, Hasta siempre pure a te!

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  4. D'ora in poi per me sarai Che GueFord :) Se voti Lega, dovrai fartene una ragione. :) Vado a leggere il post.

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    1. Che GueFord mi piace molto.
      In fondo, con il tempo sono diventato molto più combattente di una volta.
      Tranquillo, per la ragione: mai votato Lega in vita mia. :)

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  5. Bello il post che ti hanno pubblicato! ^^
    A me questo film piacque molto, sopratutto per gli straordinari posti che si intravedono nel viaggio di quei giovani...hai incontrato Granado? wow...

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    1. Muchas gracias Strawberry! :)
      Concordo: un film ricco di scenari splendidi, che riesce a trasmettere lo spirito magico del viaggio.

      Ho incontrato Granado nel 2004, quando lavoravo in Feltrinelli. Ricordo questo vecchietto arrivato in ritardo di un'ora all'incontro a causa dello sciopero dei taxi che disse per prima cosa "Sono felice che anche in occidente nei primi anni duemila uno sciopero di lavoratori sia in grado di mettere in ginocchio una città".
      Mitico.

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  6. Ottima recensione di un film che ricordo (e se capita, rivedo) sempre volentieri.
    Apprezzato particolarmente proprio perche' non celebrava il percorso del guerrigliero Guevara ma piuttosto il percorso (anche visivamente) molto suggestivo, di una profonda amicizia.

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    1. Irriverent, concordo in pieno. Un film leggero e profondo sull'amicizia e il senso del viaggio.

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  7. Grande recensione. Grande film.
    E mi fa riflettere che, chi si prodiga in critiche, apparentemente sembra non averlo visto questo capolavoro di film. Se l'avesse fatto, saprebbe che la figura del guerrigliero qui non si vede per nulla. Non si percepisce. Quella che c'è, tangibile e forte, è l'umanità di UN UOMO!
    Bravo Ford.
    Y hasta siempre.

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    1. Muchas gracias, Harley.
      Fortunatamente, a volte, dall'Uomo esce anche il meglio.
      Hasta siempre anche a te.

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