martedì 10 gennaio 2012

Le idi di marzo

Regia: George Clooney
Origine: Usa
Anno: 2011
Durata: 101'
La trama (con parole mie): siamo in Ohio, nel pieno delle primarie del Partito Democratico, che vede un testa a testa tra i suoi due candidati principali per quella che pare già una vera e propria corsa alla Casa Bianca, in barba alle più deboli e meno accreditate alternative repubblicane.
A fronteggiarsi nella lotta sono il solido Senatore Pullman ed il suo addetto stampa Tom Duffy e l'astro nascente Governatore Morris, sospinto nella sua campagna dall'esperto Paul Zara e dal rampante Stephen Meyers, intelligente nuovo volto della politica che pare abbia abbracciato in tutto e per tutto e con la massima fiducia il programma del suo leader.
Quando, però, Stephen si ritroverà, di colpo, a contatto con la realtà degli intrighi e delle bassezze tipica dei giochi di potere, avrà soltanto due strade possibili: lasciarsi tutto alle spalle, e dimenticare che il mondo si regge sul compromesso, o diventare perfino peggiore di chi lo ha stretto all'angolo.





Il fatto che George "Nespresso" Clooney fosse decisamente migliore come regista che come attore ero quasi certo di saperlo da tempo.
Del resto, Confessioni di una mente pericolosa fu un esordio più che convincente, Good night and good luck una conferma di grandissimo stile e In amore niente regole un sottovalutato, splendido omaggio alla slapstick comedy degli anni cinquanta e sessanta.
Ma con Le idi di marzo il buon Mr. Ocean pare aver definitivamente raggiunto una maturità che lo potrebbe lanciare definitivamente come autore figlio di una tradizione a stelle e strisce solida e tosta come si era abituati a gustarsi negli anni settanta grazie a gioielli come Tutti gli uomini del Presidente, tanto per rimanere in tema.
Perchè Le idi di marzo è un dannatissimo, ottimo film.
Nel pieno di quello che pare il declino - purtroppo - della forse eccessivamente sopravvalutata era Obama l'ormai italiano d'adozione George, democratico convinto ed acceso, decide di voltarsi dentro - più che indietro - e scavare in quelle che sono le cicatrici lasciate dalla politica come espressione massima della natura assolutamente instabile, selvaggia e crudele dell'Uomo.
Anche e soprattutto in seno al "suo" partito.
Avvalendosi di un cast in forma smagliante - su tutti lui stesso, per la prima volta a mia memoria in un ruolo solo apparentemente limpido ed un lanciatissimo, stratosferico Ryan Gosling, ormai nuovo volto di una generazione che speriamo possa portare nuova linfa in casa Hollywood, ma senza dimenticare le ottime spalle Paul Giamatti e Philip Seymour Hoffman - e di una sceneggiatura solida per quanto non ad orologeria, Clooney gioca con gli specchi e le espressioni del suo protagonista, traghettandoci lungo un fiume che è puro oblio dalle rive dei sorrisi per la tv e le certezze della sicurezza da campagna elettorale ai meandri della città dolente che siamo costretti a costruire per proteggerci dalla nostra stessa Natura, e che, ingenuità o calcolo, finisce per metterci a rischio - e alla prova - di fronte a noi stessi, prima che agli altri.
Una pellicola necessariamente pessimista e cattiva, che lascia ben poco in cui sperare, eppure mai priva di una passione che risulta evidente dall'impegno - quasi politico - di quella che, di fatto, appare come una denuncia da parte del suo autore, che lancia un grido d'allarme rispetto all'evidente conflitto che trova nei giovani le sue vittime ideali, da Stephen/Ryan Gosling a Molly/Evan Rachel Wood, cadute nel tranello di un idealismo che non può coesistere con l'essere Uomini, e trova i suoi interpreti ed insegnanti nei due terribili ritratti offerti dai personaggi di Tom e Paul, e la migliore amica nella stampa rappresentata da Ida/Marisa Tomei, fulcro di una sequenza da brividi proprio a ridosso del finale.
Ed è proprio sull'epilogo, tradotto magistralmente da un cambio di espressione ed atteggiamento così potente da farmi tornare alla mente l'impatto che ebbe su di me la visione del Viggo Mortensen di quel Capolavoro di A history of violence, che è mostrato il dramma di questo film.
Un film che rispecchia un'epoca in cui tutto quello che ci è rimasto è la scelta di come essere vittime di un mostro che noi stessi abbiamo contribuito a creare, che siamo proprio noi, e guardiamo dritto negli occhi dallo specchio al mattino fino ai telegiornali e alle tribune politiche della prima serata.
Un film che racconta una storia di violenza, per l'appunto, e una storia americana.
Eppure, in grado di parlare il linguaggio universale del sacrificio che è richiesto per arrivare fino ai vertici. 
Un sacrificio straziante e spietato che chiamare compromesso sarebbe riduttivo.
Un sacrificio che tutti noi ben conosciamo, perchè in realtà è quello cui siamo costretti - anche senza accorgerci, o cercando di mandare giù il boccone - ogni giorno.
Queste idi di marzo sono decisamente più amare di quelle che subì Cesare.
Perchè a pugnalarci, questa volta, siamo noi.
Un suicidio programmato che possa garantirci la sopravvivenza.
O almeno così siamo portati a credere.


MrFord


"Il mio nemico non ha divisa
ama le armi ma non le usa
nella fondina tiene le carte visa
e quando uccide non chiede scusa
il mio nemico non ha divisa
ama le armi ma non le usa
nella fondina tiene le carte visa
e quando uccide non chiede scusa."
Daniele Silvestri - "Il mio nemico" -

32 commenti:

  1. Davvero un gran regista Clooney, alla faccia di tutti i gossip. Speriamo che prosegua su questa strada.

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  2. Harmonica, concordo.
    Speriamo continui su questa buona strada e maturi come regista come fece, ai tempi, Clint.

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  3. Insomma, devo recuperarlo.
    Anche a me era piaciuta molto la prima prova da regista di Giorgio, ma dopo l'ho un po' perso di vista perché ha cominciato a risultarmi un po' antipatico (lo so, sono umorale).
    Rimedierò!

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  4. Babol, recupera anche gli altri: fino ad ora posso dire tranquillamente che a livello registico il buon Mr. Nespresso ha prodotto solo buone cose!

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  5. Non l'ho ancora visto, ma mi hai già convinto! provvederò asap.

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  6. nemmeno io l'ho ancora visto e sono combattuta perché da un lato odio da sempre e immensamente Clooney ma dall'altro sento dovunque parlare di questo film come di un gran filmone, un mezzo capolavoro e anche tu me ne dai conferma. Chissà se alla fine cederò...

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  7. Stargirl, provvedi pure. E' una delle cose più interessanti che ho visto ultimamente.

    Margherita, capisco che, a volte, l'odio per alcuni personaggi influenzi il nostro giudizio sui loro lavori, ma garantisco assolutamente per Clooney regista e per questo titolo in particolare.
    Provaci: al limite, ti verrà voglia di bottigliarmi per vendicarti! ;)

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  8. Anche a me è piaciuto molto. Clooney come regista non è nulla male ed ho amato profondamente il suo film d'esordio. Ottimi gli attori.
    Mi è piaciuta molto anche la tua analisi, come sempre limpida.
    Finale niente male (anche io ho pensato a History of violence) ;)

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  9. Ovviamente non l'ho ancora visto. Ma lo vedrò, forte della credibilità che Clooney si è conquistato con un capolavoro come Good night and good luck. Se i tempi sono quelli di Drive forse a fine anno riesco a parlarne...

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  10. un film buono ma non eccezionale. tra una valida sceneggiatura e un grande gosling, il difetto principale per quanto mi riguarda è proprio la regia di clooney, troppo classica e tradizionale.
    non è che se rischia un'inquadratura un po' particolare o originale gli scoppia la macchina da presa... o forse sì? :)

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  11. Un bel film, non c'è che dire. Ma Giorgg è troppo ancorato allo stile classico hollywoodiano per piacermi davvero. La penso come Cannibal insomma

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  12. Lo sto considerando da un po', troverò mai il tempo?
    Comunque se trovi il giubbotto, fammi sapere :)

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  13. ottimo film, Clooney ha decisamente fatto centro.
    Confessioni di una mente pericolosa era fantastico, Good night... un lavoro coi controfiocchi, mentre mi manca In amore niente regole.

    eppure rimango un po' sbigottito dal modo con cui questi artisti americani (li vogliamo chiamare così?) scoprono quella che, secondo me, è l'acqua calda: cioé che il teatrino politico fa schifo, da qualunque parte ci si metta.
    sarà che noi, qui, siamo abituati davvero male... ma il loro non è certo il paese delle meraviglie!

    ad ogni modo, grande rece che condivido in toto :)

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  14. Rossana, History of violence mi è venuto in mente al volo, guardando la chiusura de Le idi di marzo. Certo, non siamo a quei livelli, ma Clooney ha decisamente centrato il bersaglio.

    Newmoon, anche a me era piaciuto davvero molto Good night and good luck. Questo, tra l'altro, per me è riuscito anche meglio. Recuperalo!

    Cannibale, come al solito sei ancorato ai tuoi dogmi da radical-chic! ;)
    Con una scenggiatura così solida e un cast di questo genere, inutili movimenti di macchina avrebbero reso ridondante la regia. In questi casi, il classicismo è necessario.
    Ma che ne vuoi capire, tu!?!? Ahahahahahah!

    Perso, vorrà dire che ti prenderai le bottigliate come Cannibale! :)

    Melinda, questo il tempo lo vale tutto. Cerca di recuperarlo.
    Se trovo il giubbotto, metto una mia foto nella stessa posa come header.

    Einzige, In amore niente regole è il più leggero dei film di Clooney, ma non per questo poco interessante.
    Secondo me, invece, gli ammeregani sanno benissimo come vanno le cose, solo sono più easy nel denunciarle: credo si facciano decisamente meno pipponi di noi. Chissà dove sta la verità, un pò come in politica! ;)
    Ad ogni modo, muchas gracias per i complimenti!

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  15. Comunicazione di servizio:Non so se lo sapevi...la rivista Best Movie nel numero di dicembre aveva una rubrica con i regali di Natale cinefili. Tra gli altri c'era indicato un sito dove trovare la copia del giubbotto di Drive.

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  16. Newmoon, l'ho visto anche io in giro in rete, ma a questo giro non è stato scelto come regalo. Vedrò di fare il possibile per suggerirlo a Julez per il mio prossimo compleanno! ;)

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  17. film solido, girato in maniera troppo tradizionale fore, ma resta cmq un bel prodotto quello di mr Clooney

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  18. per raccontare la politica di oggi, e non di ieri, secondo me è necessario un linguaggio di oggi, non una regia classica.
    vatti SUBITO a vedere la serie tv boss che tratta gli stessi argomenti ma lo fa in maniera più incisiva e potente del clooney nespresso decaffeinato :D

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  19. Lorant, questo film spacca, tradizionale o no!

    Cannibale, il tuo linguaggio da supergiovani con la macchina a spalla tutta traballante o superpatinato da radical chic te lo puoi tenere, mentre io mi godo il buon, vecchio Classico, che quando ci vuole ci vuole. E qui ci voleva proprio.
    Per Boss vedrò di rimediare presto, e non so se sperare che mi piaccia o che mi faccia cagare per bottigliarla alla facciazza tua! Ahahahahahah!

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  20. Sono decisamente d'accordo, soprattutto sulla potenza del primo piano finale sull'espressione di Gosling, tra l'altro decisamente opposto a quello iniziale.

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  21. Qui in parte mi trovo daccordo col Cannibale, Clooney poteva osare di più come ho detto in precedenza, ma non esageriamo, non c'è miglior scuola della vecchia scuola cazzo!

    Il problema del Cannibale è che si manda in pappa il cervello con troppe serie tv, i telefilm sono merda commerciale, il CINEMA è proprio n'altra cosa

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  22. Alessandra, concordo. Un film che inizia e finisce col botto, e in mezzo non sbaglia un colpo.

    Lorant, guarda che se ti trovi d'accordo con il Cannibale poi diventi un coniglio venuto dal futuro! Ahahahahaha!
    Comunque, il problema è che il cervello del Cannibale è in pappa senza il bisogno delle serie tv! Ahahhaahahahah di nuovo! ;)

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  23. Stavolta mi trovo daccordo si! allora vuol dire che sono il coniglio di DonnieDarko! figata

    Tutte le serie che si spara l'han sicuramente aiutato.. SICURO!

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  24. Lorant, se ti tramuti nel coniglio di Donnie devo prenderti a bottigliate per farti tornare normale! ;)

    Detto questo, per far rinsavire il Cannibale ci vuole un pò di wrestling! Ahahahahah!

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  25. Ok se mi tramuto pensaci te!

    Il vegetariano si è tirato indietro al progetto wrestling come una femminuccia, nonostante la succulenta proposta DIVAS.. che irriconoscente

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  26. Lorant, contaci.
    Per quanto riguarda il progetto wrestling io non demordo: alla fine riuscirò a convincerlo mettendo sul piatto le Divas, che essendo femminuccia non potrà non apprezzare! :)

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  27. Me lo auguro vivamente, a questo punto confido in te, che ne sò inventati che la Portman farà da Divas ad un incontro magari lo si riesce a convincere ahah (cmq mai visto che un malato di figa come lui non apprezzi le DIVAS) ;) vai For, alla riscossa!

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  28. Lorant, quella della Portman non è niente male.
    Direi che la userò! ;)

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  29. Tutte le volte che vedo in tv il faccione di Clooney dire "immagina, puoi" devo pensare "Dopo 'le idi di marzo' può permetterselo". Sceneggiatura diabolica e recitazioni super. Un gran film.

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    1. Alessandro, d'accordo anche in questo caso.
      Ottimo il cast, perfetta la sceneggiatura, grandissimo film.

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  30. Appena visto, e devo dire che è stato grandioso. E, caro Ford, ti ammorberò con una mail un tantino lunga per discutere un attimino del finale di questo film, perché mi ha dato da riflettere, ed essendo sulla stessa lunghezza d'onda cinematografica forse potrai condividere ;)
    Qui rischierei solo di annoiare i lettori su un post vecchio più di un anno!

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    1. Pesa, ho letto la mail e ti risponderò a breve.
      Intanto ti anticipo che concordo in pieno con la tua visione, e che senza dubbio siamo di fronte ad un signor film.

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